OFFERTE DI PRODOTTI VIA MAIL O MP

In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

Al contrario di quanto si credeva nei tempi passati, oggi corpo e mente non sono più due mondi se­parati, ma sono due par­ti, in continua influenza reciproca, di un tutt’uno. L’uomo quindi è oggi considerato in tutta la sua unità somato – psi­chica, se l´intero sistema integrato di mente, corpo ed emozioni, che costituisce l´intera persona, non converge in direzione della salute, allora gli interventi puramente fisici possono non avere successo (Dott. O. Carl Simonton)

Domanda chi sente il mio maldidenti?

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6 Anni 3 Mesi fa - 6 Anni 3 Mesi fa #57983 da francesco678
Risposta da francesco678 al topic chi sente il mio maldidenti?

LOG ha scritto: Tu mi chiedi nuovamente chi è che sente la gioia e il dolore ed io ti rispondo ancora che la gioia è la presenza stessa mentre sul dolore non so risponderti perchè in quei momenti non l'ho provato. Ma credo che il dolore e ci tengo a precisare, prodotto da un qualcosa che è legato al corpo, faccia soffrire eccome. Nessuno può essere libero da questo. Però aldilà del dolore procurato al corpo immagino non ci sia il dolore dell'io, quello psicologico.
..............................
Io non so rispondere alla tua domanda sul dolore. Come ho detto in quei momenti non l'ho vissuto.

ma quando parliamo di gioia o di dolore (fisico o psicologico)
stiamo parlando della stessa cosa

Come si puo parlare di gioia o di un dolore,
se non c'è qualcuno che sente questa gioia o questo dolore

La presenza è essere coscienti che non esiste il tempo
ma non è la coscienza, (ovvero chi sente gioie e dolori)

Ti ho detto che mi faceva male un dente
poi sono andato dal dentista, mi ha fatto l'anestesia e non sentivo piu quel dolore atroce

Poi ho pensato, vabbe ma tale dolore non sento piu io, forse lo sente il mio corpo
Cazzi suoi allora e chi se ne frega
la cosa importante, è che non lo sento piu IO
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6 Anni 3 Mesi fa #57990 da LOG
Risposta da LOG al topic chi sente il mio maldidenti?
L'opposto del dolore è il piacere e sono entrambi nel campo del pensiero e quindi del tempo. Chi li sente è l'io.
La gioia e l'amore richiedono che l'io non ci sia perchè sono fuori dal tempo.
La coscienza esiste in entrambe le situazioni e questo mi sembra sia stato appurato. La coscienza della presenza potremmo chiamarla in altro modo ma per semplicità potrebbe essere la visione senza l'interferenza del pensiero.
Inoltre vi è uno scambio continuo tra l'una e l'altra dimensione perchè il corpo fisico richiede di soddisfare i suoi bisogni ecc ecc. Quindi la linea di separazione è netta tra i due stati ma mentre l'io esclude la presenza, la presenza non esclude la memoria che è utile alla sopravvivenza. Solo che non costruisce su di essa l'io.

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6 Anni 3 Mesi fa - 6 Anni 3 Mesi fa #57994 da francesco678
Risposta da francesco678 al topic chi sente il mio maldidenti?
quando parliamo
di dolore e piacere
di tristezza e gioia
di odio e amore
di fame e sazieta
di paura e coraggio
di depressione e felicità
di ecc ecc ecc
stiamo parlando sempre della stessa categoria di oggetti
ma siccome in questi ambiti nessuno ha le idee chiare, vengono identicate spesso come se fossero categorie completamente diverse

Cosa fa una persona se sente un dolore fisico?
si mette a pensare per trovare la maniera per far terminare il prima possibile quel dolore
Cosa fa una persona se è triste?
si mette a pensare per trovare la maniera per far terminare il prima possibile quella tristezza
Cosa fa una persona ha fame?
si mette a pensare petrovare la maniera per far terminare il prima possibile la fame

se una persona non ha dolori fisici o psicologici
si mette a pensare per cercare situazioni che gli facciano provare gioia, piacere, soddisfazione, estasi, ecc

Non troverai mai nessuno che se sta male,
si mettera a pensare per cercare di stare piu male
o che se sta bene
si mettera a pensare per cercare situazioni che lo facciano stare male


quello che facciamo da tutta la vita è cercare di provare sensazioni e stati d'animo piu piacevoli di quelli che stiamo provando nel momento presente
Se stiamo male, vogliamo non star male
Se stiamo bene, vogliamo stare ancora meglio
ed a tutto questo è funzionale il pensiero

Se non avessimo bisogno di provare stati d'animo, migliori di quelli che stiamo provando nel momento presente,
non avremmo bisogno di pensare


LOG ha scritto: La gioia e l'amore richiedono che l'io non ci sia perchè sono fuori dal tempo.

io conosco tanta gente che prova gioia o amore, pur vivendo nel tempo e nella consapevolezza di essere qualcuno

cosa intendi dire con questo?
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6 Anni 3 Mesi fa - 6 Anni 3 Mesi fa #57996 da LOG
Risposta da LOG al topic chi sente il mio maldidenti?
La gran parte degli stati d'animo hanno il loro opposto. L'amore no. Non è l'odio il suo opposto. L'amore non ha opposto ed è questa la sua straordinarietà. Non volevo parlare d'amore ed ho preferito esprimermi con il termine gioia. Tuttavia sia la gioia che l'amore sono agli esseri umani estranei. Questo è evidente perchè se li vivessero realmente questo sarebbe un posto meraviglioso ed invece è diventato un luogo di piacere e sofferenza.

Al dolore fisico e alla fame il pensiero può essere di aiuto perchè hanno bisogno di azioni concrete per essere risolti.
Se mi permetti, invece, la tristezza e qualsiasi altro stato d'animo non hanno assolutamente bisogno del pensiero per essere superati. Anzi è vero il contrario. La tristezza si supera semplicemente accettandola così come la paura o altro. Solo accettandola e lasciando andare ogni movimento creato dal pensiero che la vuole vincere, superare, nascondere ecc. svanisce nel nulla. E al suo posto resta uno stato di calma che è la possibilità che abbiamo per iniziare a conoscerci per quello che siamo. Invece di razionalizzare e studiare questi aspetti della vita potresti ascoltarli e ti accorgeresti che è proprio ciò che accade.

Se una persona va a caccia di amore o gioia non la troverà mai. Non è una questione di ricerca, di desiderio e volontà. Non possono essere cercati e neppure sperimentati. Arrivano, se arrivano quando siamo liberi di noi stessi.
Il piacere in tutte le sue forme, la soddisfazione, il potere ecc invece possono essere coltivati e ricercati.
Dovresti ormai aver compreso che solo ciò che è creato dal pensiero è sperimentabile con l'io.

Se per tutta la vita ricerchiamo sensazioni e piaceri sempre più grandi o cerchiamo di allontanarci da stati d'animo negativi è perchè siamo condizionati sin dall'infanzia quando ci hanno forzato a farlo e abbiamo sviluppato quello strumento che è il pensiero, di cui andiamo tanto fieri, e che ci rende superiori agli altri animali. Ma purtroppo ci nega la possibilità di vivere noi stessi per quello che realmente siamo. Nulla.

Tutti noi siamo convinti di provare gioia e amore ma lo sono realmente? probabilmente è affetto, attaccamento, bene.
L'amore è qualcosa di tremendo che non fa fare programmi e non si fa appartenere. Non ha oggetto ed è anche per questo che noi non riusciamo ad amare. Lo colleghiamo sempre a qualcosa o qualcuno quando in realtà è fuori dal tempo e dal pensiero.
L'amore non ha bisogno di niente per esistere, c'è e basta.
Noi vogliamo essere qualcosa di diverso dal niente e così perdiamo questa dimensione che esiste proprio quando il pensiero cessa e siamo nulla.
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6 Anni 3 Mesi fa - 6 Anni 3 Mesi fa #57997 da francesco678
Risposta da francesco678 al topic chi sente il mio maldidenti?

LOG ha scritto: La gran parte degli stati d'animo hanno il loro opposto. L'amore no. Non è l'odio il suo opposto.

si ma allora ci dobbiamo mettere d'accordo su cosa significa la parola amore

io per amore intendo
volere il bene degli altri o di qualcun'altro
il suo opposto esiste eccome
ed è il volore il male degli altri o di qualcun'altro

LOG ha scritto: Se mi permetti, invece, la tristezza e qualsiasi altro stato d'animo non hanno assolutamente bisogno del pensiero per essere superati. Anzi è vero il contrario. La tristezza si supera semplicemente accettandola così come la paura o altro. Solo accettandola e lasciando andare ogni movimento creato dal pensiero che la vuole vincere, superare, nascondere ecc. svanisce nel nulla. E al suo posto resta uno stato di calma che è la possibilità che abbiamo per iniziare a conoscerci per quello che siamo. Invece di razionalizzare e studiare questi aspetti della vita potresti ascoltarli e ti accorgeresti che è proprio ciò che accade.

daccordo ma io non parlavo di come si supera la tristezza o qualsiasi stato d'animo negativo

ma di quello che fa qualsiasi persona quando sente
o un dolore fisico o un dolore psicologico

La tristezza puo andare via
anche a seguito di azioni che scaturiscono dal pensiero.
Ed è questo il motivo per cui ci mettiamo a pensare
appunto perche cerchiamo soluzioni che ci possano tirare fuori dalla situazione che ci provoca tristezza.

Ad esempio, ho un figlio che è malato e sono triste
allora mi metto a pensare a quale soluzione posso trovare affinche gli passi la malattia
se la trovo,
dopo non saro triste

In aggiunta
se non fossi triste (ammettiamo che usi la tecnica della accettazione)
non mi darei da fare a pensare per cercare soluzioni per la malattia di mio figlio
In questa ipotesi io non saro triste
ma mio figlio probabilmente fara una brutta fine

LOG ha scritto: Se per tutta la vita ricerchiamo sensazioni e piaceri sempre più grandi o cerchiamo di allontanarci da stati d'animo negativi è perchè siamo condizionati sin dall'infanzia quando ci hanno forzato a farlo e abbiamo sviluppato quello strumento che è il pensiero, di cui andiamo tanto fieri, e che ci rende superiori agli altri animali. Ma purtroppo ci nega la possibilità di vivere noi stessi per quello che realmente siamo. Nulla.

si ma
non siamo liberi di non farlo
sono le leggi della vita che ce lo impongono

e difatti anche gli animali ed i vegetali fanno la stessa cosa
benche con modalita piu semplici

Ma se ...non siamo neanche liberi di non pensare.

Se io ti chiedessi di non pensare piu a niente per un mese di tempo,
tu potresti farlo?

Anche io so bene
che il tempo è solo una grande presa in giro della mente

Cio nonostante mi lascio prendere in giro
e sono impotente a liberarmi da questo inganno

LOG ha scritto: Noi vogliamo essere qualcosa di diverso dal niente e così perdiamo questa dimensione che esiste proprio quando il pensiero cessa e siamo nulla.

si ma
non siamo noi !!

siamo impotenti
nel volere

Non siamo noi a decidere quello che vogliamo,
ne siamo solo illusi

Quando il mio caro amico Arthur Schopenhauer diceva:
«si puo fare cio che si vuole, peccato non si puo volere cio che si vuole»
intendeva dire proprio questo

A me personalmente (ma credo chiunque altro)
ce ne frega ben poco di essere il nulla o essere qualcosa

perche quello che davvero stiamo cercando
e non sentire dolori fisici e psicologici per l'eternita
e magari sentire il loro contrario

di qualsiasi altra cosa in realta non ce ne frega niente

Ammettiamo fosse possibile
ed io ti chiedessi
vuoi avere la consapevolezza di essere il nulla
e poi sentire sofferenze atroci per l'eternita
Tu accetteresti?
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6 Anni 3 Mesi fa #57999 da LOG
Risposta da LOG al topic chi sente il mio maldidenti?
Infatti bisognerebbe mettersi d'accordo su molte parole perchè hanno un significato diverso da persona a persona. Purtroppo l'amore non può essere descritto in quanto è per sua natura indescrivibile. Così come la bellezza. Quello che possiamo fare è trovarci d'accordo su tutti i sentimenti e comportamenti che non sono amore. Questo è possibile perchè sono un prodotto del pensiero.
Basta considerare già il solo fatto che l'amore non ha attaccamento ... ma quanti di noi sono in grado di amare in questo modo?

Quello che tu intendi per amore è quanto ti avevo descritto con i termini affetto, attaccamento, bene ecc. Con un atto di onestà potremmo riconoscere che questi sentimenti non sono realmente amore. Abbiamo fatto dell'amore un fatto personale che è divenuto una nostra debolezza perchè siamo esseri umani monchi di questa straordinaria energia che avrebbe posto fine a tutti i nostri problemi. Ma allora perchè non amiamo?... verrebbe da chiedersi. E' perchè l'amore fa paura. Fa perdere il centro da cui osserviamo noi stessi e il mondo. Accetteremmo tutto eccetto questo perchè per noi significa morire. E chi ama muore.
Comprendi quindi perchè nel tuo ragionamento questi sentimenti hanno il loro opposto? ... è perchè non sono amore che hanno un opposto. Se fossero amore non avrebbero opposto.

Tu dici che la tristezza può andare via anche intraprendendo azioni tramite il pensiero. Se esiste la condizione comune che ora ti descrivo in realtà la tristezza non è superata ma solo temporaneamente allontanata.
La condizione comune è quella di una persona che non contenta di qualcosa di sè è triste e quindi produce uno sforzo mentale per crearsi una situazione in cui quel problema non la renda triste. Dopo non è più triste e potrebbe anche sentirsi felice. Tuttavia se le circostanze si ripresentassero tornerebbe ad essere triste o manifestare altri problemi.
Quindi se guardiamo a ciò che accade il problema della tristezza è interno al sè e non dipendente dall'esterno. L'esterno, certo, può essere anche ostile ma è l'interno che deve essere tale da non restarne compromesso.
Di conseguenza la madre del tuo esempio potrebbe non essere triste ed avere una maggiore consapevolezza di sè e della vita del suo bambino trovando anche altre possibilità per la sua salute. Se questa madre accettasse la propria tristezza tanto minore sarebbe il pensiero che rivolge a sè stessa e maggiore l'energia ed attenzione verso il suo bambino.

E' vero non siamo liberi di vivere rispettando il nostro corpo e la nostra mente. La civiltà ci forza a essere quello che non siamo allo scopo di divenire utili ad essa. E' la maledizione della nostra specie. Almeno gli animali obbediscono ai programmi che la natura rigidamente ha assegnato a loro senza interferire granchè.

Non siamo liberi di non pensare perchè la società ci ha impedito di investigare noi stessi e scoprire chi siamo. Ci ha forzato a sviluppare le capacità intellettuali perchè questa società deve essere funzionale ad un modello capitalistico che deve trarre profitto da tutto. Ma ogni individuo agogna le ferie per staccare da questo abbrutimento. E siamo milioni di anni luce ancora lontani dalla possibilità di far vivere il nostro essere senza i pensieri! E comunque anche una persona la cui mente oscillasse tra assenza di pensiero e pensiero non ne sarà mai priva. Questo lo avevamo già detto. Ma è completamente diverso da quello che accade a noi. Immagina che il pensiero sia un coltello che usi per darti aiuto. Una persona sana lo userebbe il tempo necessario e poi lo riporrebbe a posto. Invece noi diventiamo il coltello e lo consideriamo addirittura nostro. Sta qui la differenza.

Se hai letto anche un pò Friedrich Nietzsche conosci il motivo per cui non aveva considerazione di Arthur Schopenhauer. Ed in effetti quella frase che mi riporti per la seconda volta mette in luce una certa rassegnazione. Con questo certe osservazioni di Schopenhauer a me piacciono molto come quella della furbizia che ha sostituito la forza fisica.

Il fatto di essere nulla o qualcosa non è privo di significato. Se vuoi essere qualcosa puoi farlo, la società stessa ti invita a perseguirlo. Essere nulla accade, se accade nel momento in cui il bisogno di essere vince ogni altra difficoltà perchè si è compreso che tutto il resto è illusione.

La tua ultima domanda francamente non la capisco. Anzi a me pare il contrario. Pensa all'eterno ritorno di Nietzsche....
Sono proprio i nostri desideri e attaccamenti che ci riportano a questo mondo ripetendo gli stessi errori che a loro volta consentiranno ancora l'eterno ritorno.
Quindi la sofferenza eterna non c'è in chi si evolve e diviene il nulla ma in chi vittima della civiltà e dell'illusione torna a ripetere gli stessi errori e sofferenze di vita in vita.

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