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Domanda chi sente il mio maldidenti?
- francesco678
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pero tra dolore fisico e dolore psicologico, ci sono strette correlazioni, (per non dire che forse parliamo della stessa cosa)LOG ha scritto: Deve esser chiara la differenza tra dolore e piacere derivanti dal fatto che siamo di carne ed ossa e il dolore ed il piacere psicologico che invece sorgono e si alimentano grazie allo sperimentatore, lo sperimentare e le infinite esperienze che va sempre cercando.
Una persona che sta soffrendo psicologicamente, spesso ad esempio, va a bere alcool
Questo significa che inserisce nel proprio corpo fisico, della materia fisica (alccol)
con lo scopo di far cessare il dolore psicologico
è quello che avviene non è molto dissimile, dal fatto che io stia mettendo sul mio dente una determinata sostanza far cessare il dolore del maldidenti
i nostri pensieri
cosi come dolore è piacere psicologico,
hanno stretta connessione con il nostro corpo fisico,
tant'è che una persona depressa spesso ingurgita gli psicofarmaci
ed una volta fatto, cambiano le reazioni chimiche nel suo corpo,
il che provoca un cambio degli stati d'animo (dolore psicologico)
ma anche cambiano i pensieri, e se prima ad esempio pensava a come era meglio suicidarsi, poi pensa ad esempio alla prossima vacanza in montagna
il problema è capireLOG ha scritto: Un illuminato, presumo, che provi dolore e piacere come tutte le persone su questa terra.
chi è che sente questo dolore e piacere
dal momento che non c'è piu un IO
Dire che il mio dolore di denti, lo sta sentendo il mio corpo
equivale a dire, che il mio maldidenti lo sta sentendo la mia scrivania
Perchè è proprio dal sentire un dolore fisico o psicologico,
che scaturisce inevitabilmente, l'esistenza di un IO
ovvero di un qualcuno che lo sta sentendo,
(scusami l'esempio macabro, ma non mi viene in mente un altro per spiegare la domanda)LOG ha scritto: Ed anche lui prova il piacere ed il dolore che si produce con il corpo. Solo che non lo registra(riconosce) perchè è libero dalla ricerca del piacere e dallo sforzo di allontanare il dolore. E' molto semplice da capire.
ma se ad un illuminato qualcuno gli taglia una mano e si appresta a tagliargli pure l'altra
Lui che fa?
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Però c'è una linea di confine in cui è l'altro che deve intervenire. Se un dente fa male anche la mente ne resta influenzata e viene in aiuto ricercando nel bagaglio della memoria una possibile soluzione. Ma se la mente continua a preoccuparsene anche dopo che il male è passato tenendo la persona ostaggio delle sue paure ecco che qui il problema diventa psicologico.
Diversamente se il problema è di tipo psicologico aiutare il corpo può essere utile per rendere più leggera e sensibile la mente ma il primo passo dovrà essere affrontato sul piano psicologico. E la stessa cosa possiamo dire per il piacere.
L'esempio con gli psicofarmaci è corretto solo in parte perchè se è vero che modificando la biochimica del cervello è possibile allontanare ansie e paure, queste si ripresentano successivamente con comportamenti incontrollati. Infatti l'uso di psicofarmaci è associato a delitti e suicidi come è statisticamente riscontrabile da tanto tempo negli USA e da pochi decenni anche in Italia.
La risposta alla domanda "chi è che sente questo dolore se non c'è più un IO" è semplice perchè il tuo corpo non è la scrivania e se ha dolore i tuoi sensi te lo trasmettono. Se la tua mente è calma troverà la soluzione migliore per risolvere il problema. Se invece la mente è abituata a vivere per conto suo, costruendo infrastrutture che il più delle volte la rendono insensibile alle reali necessità del corpo, allora oltre che sentire il dolore con maggiore intensità, sarà anche più difficile andargli in aiuto.
Con l'IO o senza l'IO il dolore ed il piacere esistono, ciò che cambia è solo l'intervento della memoria che nel primo caso è asfissiante e nel secondo molto leggero. Secondo me è sbagliato credere che un illuminato vive costantemente senza pensiero ed è più corretto supporre che abbia una condizione di immersione nel profondo silenzio della mente da cui emerge tutte le volte che gli stimoli esterni o interni gli richiedano l'uso della memoria, che non è sua ma di tutta l'umanità. Ed è quello, credo, che provino gli altri animali, quando sognano o pensano attingendo alla loro memoria collettiva.
La tua ultima domanda secondo me mette in luce proprio questa idealizzazione che hai fatto di un illuminato. Per carità è comprensibile e l'ho avuta anche io in passato. Ma se ad un illuminato gli procuri un dolore farà quello che fanno tutti gli animali su questa terra; si allontanerà dal pericolo stesso. Si proteggerà ma difficilmente attaccherà se non sarà costretto. Proprio come gli animali che forse a differenza di noi sono già illuminati pur non avendo la nostra materia grigia.
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- francesco678
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a chi lo tasmettono?LOG ha scritto:
La risposta alla domanda "chi è che sente questo dolore se non c'è più un IO" è semplice perchè il tuo corpo non è la scrivania e se ha dolore i tuoi sensi te LO trasmettono
per sentire un dolore o un piacere ci deve essere inevitabilmente un qualcuno (cioe un IO) che sente queste dolore o piacere
dire che lo sente il mio corpo, è come dire che lo sente qualcun'altro o addirittura qualcos'altro
Se io prendo una ciocca dei miei capelli e la butto nel fuoco, allora potro dire che il dolore di chi arde nel fuoco, al limite lo sentiranno i miei capelli (cioe il mio corpo o una parte del mio corpo)
Ma se il mio corpo finisce nel fuoco, il dolore di chi arde nel fuoco, non posso dire che lo sente il mio corpo,
ma lo sentiro IO
E qui la questine cruciale,
di cui stranamente non ci parla nessuno,
ma se fatta chiarezza
significa trovare risposta a tutte le domande
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Quando butti i capelli nel fuoco li hai separati dal corpo e quindi non sentirai dolore mentre se ti butti nel fuoco il dolore lo sentirai eccome. Ma è il corpo a sentirlo. L'io potrebbe infatti non esistere ma il corpo no ed infatti proverà un dolore enorme.
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- francesco678
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scusami di nuovo l'esempio macabro, che sono costretto a fare per spiegare la domandaLOG ha scritto: Lo trasmettono al cervello che riceve tutti gli stimoli di piacere e dolore. E' il corpo che sente il piacere o il dolore
Immagginiamo che io sia un chirurgo
che possa staccare una parte del tuo cervello (come spesso avviene in casi oncologici)
e poi la butto nel fuoco
e immagginiamo che io ti butti a te per intero, nel fuoco
e poi ti domando chi sente il dolore, nel primo e secondo caso?
perche se è davvero il tuo cervello che sente il dolore
signifia che devi sentirlo analogamente
nel primo e nel secondo caso
e perche cerca di inseguirlo o allontarneseneLOG ha scritto: ..........mentre l'io cerca di inseguirlo o di allontanarsene.
forse perche è proprio
CHI
sente tale dolore o piacere?
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L'io cerca di inseguire il piacere e di allontanare il dolore proprio perchè vuole che il piacere duri per sempre e che il dolore non esista. Il piacere e dolore non lo sentono l'io ma il corpo. L'io invece nasce proprio dal memorizzare queste sensazioni corrompendo anche la futura percezione di entrambi. L'io è solo memoria mentre il corpo è una cosa viva. Solo ciò che è vivo può provare piacere o dolore.
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