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Domanda chi sente il mio maldidenti?
- francesco678
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Arthur SchopenhauerLOG ha scritto: Penso che un umanoide non possa provare attenzione e coscienza perchè il suo osservare è solo una risposta della memoria che il programmatore ha inserito nel suo sistema. Ogni sua azione è una risposta del programma a qualcosa che è stato già preventivato. Anche supponendo che il programmatore abbia utilizato gli algoritmi più potenti e complessi sarebbe comunque condizionato.
disse una frase iperbolica (cioe poche parole semplici per eprimere un concetto enorme):
«si puo avere quello che si vuole, peccato non si puo volere quel che si vuole»
Perche tutti vogliamo vivere e non vogliamo morire?
a pensarci bene non sappiamo se la vita è davvero migliore della morte
e quindi perche nessuno VUOLE morire?
(a parte qualche kamikaze islamico, che è asssolutamente convinto che da morto gli saranno date 7 donne vergini, ma pure quello spesso si deve drogare prima di suicidarsi)
Perche tutti vogliamo accoppiarci e ci pensiamo dalla mattina alla sera per tutta la vita?
( a parte qualche rara eccezione)
potremmo vivere lo stesso facendone tranquillamente a meno
Perche tutti vogliamo vincere e nessuno vuole perdere?
a pensaci bene non c'è un vero motivo per questo
e potremmo essere piu felici a perdere che a vincere,
nel frattempo non ho mai incontrato nessuno nella vita che provasse piacere nell' aver perso.
Ebbene questi sono i tre programmi principali, con cui sono programmati tutti gli umani,
ed almeno in parte anche gli animali ed i vegetali
Rispettivamente detti:
programma alla sopravvivenza,
programma alla riproduzione,
programma al progresso (appunto perche la competizione ed il voler vincere degli individui, provoca come effetto, quello che viene chiamato comunemente progresso)
In realta ce ne sono tanti altri, i quali ci indirizzano a fare qualcosa piuttosto che qualcos'altro, ma adesso non mi posso dilungare troppo a spigearli tutti
Quindi siamo anche noi programmati, benche spesso non ne abbiamo neanche un lontano sospetto
Ritorniamo all'esempio di primaLOG ha scritto: Non potrà mai scegliere di non scegliere e se lo farà è solo perchè è stato comunque il programma a portarlo a questa scelta.
se io volessi tagliare una mano ad un illuminato,
lui è libero di non scegliere se farsela tagliare oppure no?
d'accordo, ma facciamo anche noi la stessa cosa,LOG ha scritto: Insomma riesci ad immaginae un umanoide che stia in ascolto senza uno scopo? purtroppo lui è stato prodotto per obbedire alla volonta dell'uomo ed è quello che dovrà sempre fare come da programma.
obbedendo ad i programmi suddetti
quindi nel nostro caso, la domanda interessante, è:
obbediamo alla volonta di CHI?
d'accordo, pero in teoria per chi è libero dal passato, (quindi anche dal futuro)LOG ha scritto: Nell'uomo invece è vero il contrario. La persona che si libera del passato mette sempre più attenzione al momento presente e sceglie di non scegliere che di fatto non è neppure una scelta ma la necessità del presente.
non ha piu senso neanche parlare di scelta,
perche anche una scelta presuppone che ci sia
il prima della scelta, ed il dopo la scelta
Cioe:
Scelgo di andare a sinistra o a destra?
ma in realta non ci sara mai
ne un futuro in cui saro arrivato a destra o a sinistra, se non come una illusione mentale fatta nel presente
ne un passato in cui ho fatto la scelta di andare a sinistra o a destra, se non come una illusione mentale fatta nel presente
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I tre programmi che hai riportato sono molto fedeli a ciò che accade all'uomo. Anche io li ho sempre riconosciuti negli individui. E' una legge di questo pianeta ma per noi rappresenta una arretratezza evolutiva che non ci permette di essere come gli altri animali che sono in pace con se stessi. Da qualche tempo ho considerato il fatto che l'uomo sia un errore evolutivo ed un problema per la sopravvivenza del pianeta.
Ma le tre leggi di cui parli sono esattamente ciò che aspetta qualsiasi individuo che nasce e le trovo fedeli alla realtà.
Sembra che per noi umani questa sia stata creata allo scopo di doverla trascendere tanto è il disagio nel vedere le vicende umane.
Trascenderle con la morte appunto. La morte non è solo fisica ma si verifica nella sua essenza anche quando siamo in vita. Non sono molte le correlazioni che abbiamo con la morte ma credo di poter affermare che il perdono, l'amore disinteressato, l'austerità che nasce spontaneamente quando ci si libera dei propri desideri siano le più evidenti. Quello che resta è una energia e presenza che ha al suo interno un silenzio che brucia tutto e purifica.
Tornando all'esempio di tagliare una mano ad un illuminato come possiamo rispondere? probabilmente è un paradosso assurdo perchè questa circostanza non si verificherà mai. Quindi se non può accadrà non c'è risposta. Ma anche se per assurdo accadesse cosa centra la libertà di scegliere. Gli viene tagliata e non è nè una sua scelta ma quella di un altro. La sua reazione sarebbe stata solo quella di proteggersi immagino.
A chi obbediamo quindi vivendo e seguendo le tre leggi da te sopra descritte?
A quelle leggi appunto. Siamo prigionieri di queste. Siamo sul pianeta della materia e della sua percezione. Tuttavia l'energia che la governa e che è percepibile nell'attenzione e nel morire a noi stessi va aldilà della materia. Quell'energia secondo me un umanoide non ce l'ha.
Infatti chi si è liberato del passato che è anche il futuro vive morendo continuamente attimo dopo attimo. E non ha neppure senso dire dopo perchè siamo fuori dal tempo. Tuttavia il passato e futuro nelle questioni del pensiero non cessano di esistere. Domani andrò a trovare un mio amico. Questo fa parte del futuro e nasce dal ricordarmi che ho preso un impegno tempo addietro.
La non scelta è questo.
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Un grande abbraccio
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- francesco678
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In realta avevo scritto un post kilometrico per rispotare a quello che avevi scritto prima
poi è andata via la corrente ed ho perso tutto quello che avevo scritto
Pero forse è meglio cosi
perche possiamo arrivare comunque al punto della questione.
Il video che hai postato ci puà aiutare molto a fare chiarezza.
Dobbiamo pero, a mio avviso, prima capire bene cosa significa
GUARDARE
e poi forse potremo comprendere il senso di quello che intedeva dire U. G. Krishnamurti,
mentre guarda l'orologio, vedendo il nulla
Ora
ammettiamo che tu abbia un tuttofare filippino in casa
e gli chiedi
"che ora è?"
questo andra a cercare l'orologio appeso al muro
poi leggera l'orario
e poi ti dira che ora è
ma anche se hai un umanoide dalla tecnologia avanzata
questo andra a cercare l'orologio appeso al muro
poi leggera l'orario
e poi ti dira che ora è
Domanda
quale è la differenza tra i due,
nel guardare l'orologio e leggerne l'orario?
Finche non avremo chiaramente compreso le differenze
sara ovvio che non potremo neanche capire a fondo,
quale è il senso profondo
di quanto intendeva dire U.G.Krishnamurti
e poter fare poi le opportune valutazioni
Qui pero la cosa molto strana
è che quello che dice U. G. Krishnamurti, lo dicono piu o meno allo stesso modo
anche tutti gli altri maestri
e anche alcuni testi sacri quali L'Advaita Vedanta, Upanishads , ecc
Ma stranamente
nessuno si preoccupa di spiegare chiaramente
cosa diavolo è questa coscienza
Come si puo parlare di coscienza, senza sapere nel profondo cosa é?
Ecco perche io temo
che qui non è solo un fatto di verita inesprimibili
ma anche di verita espresse alla cassodecane
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Penso che il GUARDARE senza il ricordo sia percezione pura. Per noi umani è molto difficile. Tutto il fascino delle droghe psichedeliche alla fine è riconducibile a questo.
La coscienza come riconoscimento delle cose che ci circondano o di quello che proviamo internamente sembrerebbe un fatto semplice e riconducibile alla memoria. Sorge quindi la domanda se una persona che vive sapendo GUARDARE sia anche cosciente. Io credo che tutto accada in modo armonioso e naturale e come dice il video la memoria sullo sfondo resta disponibile e inizia ad attivarsi nel momento in cui c'è uno stimolo. Altrimenti è assente ed esiste solo il GUARDARE.
La domanda che sorge a me è questa .... ma in uno stato in cui la persona sia assorbita dal GUARDARE è incosciente?
Non credo che lo sia ... altrimenti sarebbe ubriaca ... è invece qualcosa di diverso in cui comunque non c'è un collegamento tra i due stati. E non ci può essere perchè la memoria o il pensiero non possono accedere allo stato del GUARDARE. Il pensiero e la memoria sono nel tempo mentre il GUARDARE è fuori dal tempo.
E' per questo che si può descrivere abbastanza facilmente il funzionamento della coscienza ma non il GUARDARE. Era così anche negli insegnamenti di don Juan di Castaneda.
Quindi della coscienza possiamo dire ed approfondire qualsiasi aspetto ma della realtà che esiste in sua assenza no. Anche se in quello stato non siamo di fatto incoscienti. Non lo siamo perchè se all'improvviso subentra uno stimolo esterno la coscienza riprende a funzionare e ci aiuta. E' questo il punto credo. Quindi direi che è uno stato in cui la persona si lascia volentieri trasportare dal GUARDARE privo di scopo perchè ha compreso che quando non lo fa vive in perenne conflitto e sofferenza.
Riguardo alla tua domanda sul "Che ora è" tra un umano od un umanoide direi che il comportamento e pure le risposte possono essere le stesse e quindi potremmo pensare che sono frutto della stessa coscienza. Ed in parte è vero perchè l'umanoide è stato creato dall'uomo replicando la propria coscienza. Tuttavia l'umanoide non sente la noia o il fastidio di doversi comportare meccanicamente mentre l'uomo nel suo cammino avverte la necessità di andare aldilà della propria coscienza.
Che dici ci stiamo avvicinando alla soluzione?
Il fatto è che ci troviamo di fronte ad un problema che non può essere risolto ma solo visto con chiarezza non potendo entrare con la coscienza nel mondo della non coscienza.
Riprendendo i tuoi tre punti che descrivono molto bene i programmi a cui l'uomo obbedisce nel corso della sua vita penso che il più semplice sia quello della sopravvivenza. Quello della procreazione è già più complesso e pone l'uomo di fronte all'aspetto della trascendenza. L'atto sessuale infatti apre in teoria le porte dell'abbandono di sè. L'ho richiamato perchè se ci pensiamo nell'innamoramento e nell'atto sessuale si possono osservare a volte le qualità del GUARDARE. Non sempre purtroppo perchè la coscienza è dura a morire! Ma da questa condizione pongo la domanda ... c'è coscienza? ... o chi osserva si è fatto in disparte ed è rimasto solo l'atto del GUARDARE?
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- francesco678
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ma la domanda rimane pessochhe la stessa.,LOG ha scritto: Penso che il GUARDARE senza il ricordo sia percezione pura.
perche tra coscienza e percezione pura, non c'è molta differenza
Se vogliamo anche l'umanoide, potrebbe guardare senza archiviare dati in memoria.
in realta non potremmo neanche dire che la coscienza di un essere in vitaLOG ha scritto: La coscienza come riconoscimento delle cose che ci circondano o di quello che proviamo internamente sembrerebbe un fatto semplice e riconducibile alla memoria.
sia un riconocimento delle cose che ci circondano
perche lo potrebbe fare anche l'umanoide
c'è qualcosa di ancora di piu
che fa la vera differenza tra il guardare di una persona
ed il guardare di un umanoide.
Adesso sto per dire qualcosa di impopolare
nonostante a mio avviso è la chiave che apre la porta per fare chiarezza in questi ambiti
nonostante non ne abbia mai parlato nessuno
e nonstante sia pure un concetto banale
Ora
la scienza ci dice che abbiamo 5 sensi
vista, udito, tatto, olfatto e gusto
(in realta dovremmo aggiungere anche un 6, che è la memoria, perche possiamo vedere un fiore e sentire il profumo, ma possiamo anche immaginarlo)
Se io prendo un essere umano ed un umanoide dalla tecnologia avanzata
e li pongo in condizione di completo isolamento
(ipotiziamo una camera buia, completamente isolata, ove non si sentono rumori, odori, sapori, freddo, caldo, ecc)
Dopo un certo tempo, faccio entrare ad esempio in questa stanza
un buon odore
Poi chiedo all'umano e all'umanoide, cosa succede.
Entrambi mi diranno che c'è un buon odore
Ma quale è la differenza far i due
nell'aver rilevato questo odore?
La differenza è che l'umano
sente quella sensazione ( o quella emozione o chiamatela come vi pare),
che tutti proviamo nel momento in cui sentiamo un profumo.
Questo non avviene solo per l'olfatto, ma anche per tutti gli altri sensi.
Anche quando guardiamo qualcosa, benche non ne siamo consapevoli
in realta quello che succede è che
all'atto del guardare
sentiamo una sensazione (o una emozione o uno stato d'animo o chiamatela come vi pare)
che sara di diverso tipo
e piu o meno intensa
Se io guardo un quadro di picasso, o un serpente nel mio garage, o una bella bambina di 3 anni, o un oggetto che non ho mai visto prima, o il piatto che sta sul mio tavolo, o ecc
all'atto del guardare proverò uno stato d'animo (benche cio avviene piu o meno incosapevolmente) che sara di diverso tipo e di diversa intensita.
Quindi la coscienza o il coscientizzare qualcosa
in ultima analisi
è il sentire degli stati d'animo
ovvero emozioni, sensazioni, goie e dolori, ecc.... e chiamati in tanti modi diversi
benche in realta trattasi sempre delle stessa medisima cosa.
Caro Log non posso ripostare ad ogni altro concetto da te scritto
perche altrimenti mi vengono fuori post troppo lunghi, ma ci ritornero eventualmente dopo
Sarebbe anche bello e utile cercare di capire,
dal momento che tutti i maestri dicono che
io in realta non esisto
cosa significa nel profondo dire
"io sento un dolore"
Ti faccio i migliori auguri per un meraviglioso nuovo anno
ed anche a tutti gli altri forumisti
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