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Domanda La nostra esperienza con un cancro al colon

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11 Anni 1 Mese fa #18301 da elena
Risposta da elena al topic Re: Crocifere
ho letto con vivo interesse tutto quanto ha postato Imhotep e lo ringrazio moltissimo.
vorrei solo ricordare che, riguardo a cavolo broccolo, cavolfiore, cavolo rosso ecc i germogli di queste piante offrono fino a 50 volte più sostanze nutritive rispetto ai vegetali maturi e, poichè vanno consumati crudi, tali vitalie sono immediatamente biodisponibili. Far crescere i germogli è assolutamente facile e alla portata di tutti: basta un germogliatore e semi di buona qualità bio. Provare per credere ;-)
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11 Anni 1 Mese fa - 11 Anni 1 Mese fa #18437 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic Re: Crocifere
Ciao Imhotep, prima di tutto vorrei ringraziarti per il tuo dividere con noi tutto ció che hai appreso attraverso ricerche che di sicuro ti sono costate molto tempo, é un percorso che ben conosco.

Mi piacerebbe seguire l´esempio di Elena e aggiungere un particolare a quanto scritto da te

anch´io ho ricercato molto sulle proprietá delle catechine del the verde, in alcuni siti stranieri ho trovato che se si aggiunge succo fresco di limone al the verde si aumenta l´effetto benefico delle catechine.

L´acqua deve essere portata a ebollizione e poi bisogna aspettare che la temperatura scenda sotto gli 80 gradi, a quel punto si puó aggiungere il the in foglie, la proporzione che io ho sempre usato é abbastanza semplice da ricordare

1 litro d´acqua
10 grammi di the
lasciare in infusione per 10 minuti.

io ho sempre usato Sencha giapponese in foglie, ovviamente in qualitá Bio.
Purtroppo devo ricordarti di quanto é accaduto a Fukushima e quindi al Giappone quasi in toto, forse non sarebbe poi una cosí cattiva idea passare a the verdi di origine indiana, i cinesi non mi hanno mai ispirato fiducia neanche se Biologici.
Nel caso che la quantitá di catechine ti sembri non essere soddisfacente potete sempre optare per EGCG in polvere, in qualitá farmaceutica, si puó tranquillamente prendere in un´ostia inumidita chiusa poi come un piccolo pacchettino
Ultima Modifica 11 Anni 1 Mese fa da Cecilia. Motivo: aggiunta

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11 Anni 1 Mese fa #18549 da Imhotep
Risposta da Imhotep al topic Grazie a voi
Care Elena e Cecilia,
gli interventi di persone competenti sono sempre i benvenuti.

Per quanto riguarda il tè verde, è ben possibile che l'aggiunta di succo fresco di limone aumenti l'effetto benefico delle catechine. Anch'io l'ho letto da più parti. Una cosa da non fare assolutamente, invece, è aggiungere latte: pare che la caseina contenuta nel latte vanifichi in gran parte la presenza delle catechine.
Il metodo di preparazione illustrato da Cecilia è certamente il più adatto (attendere che la temperatura dell'acqua scenda intorno agli 80°C) e ripetiamo che un tempo di infusione di 2-3-5 minuti, come si legge spesso, è del tutto insufficiente a liberare le sostanze benefiche del tè nell'acqua.
Per chi sopporta male la caffeina (teina nel tè), va segnalato che il tè deteinato mantiene la caratteristiche salutari di quello normale.
Idealmente, il tè andrebbe consumato più volte nell'arco della giornata. Mio padre e ora anch'io lo consumiamo tutto in una volta al mattino solo per motivi di praticità (ricordatevi che, a distanza di un'ora dall'infusione, il contenuto di polifenoli e quindi di catechine è inferiore del 75% rispetto alla quantità iniziale).

Secondo il professor Richard Béliveau dell'Università del Quebec a Montréal (Canada), uno dei pionieri della nutraceutica - cioè lo studio degli effetti sulla salute umana delle molecole presenti nella nostra normale alimentazione - e da anni specializzato proprio nella ricerca di alimenti capaci di contrastare le varie forme di cancro, la varietà di tè giapponese Sencha-Uchiyama è in assoluto la più ricca in EGCG, seguita dalla varietà Gyokuro 1 (primo raccolto) e dalle varietà Sencha 1 e 2 (primo e secondo raccolto). Per una panoramica dei risultati dei preziosissimi studi del prof. Béliveau, consiglio caldamente la lettura del suo L'alimentazine anti-cancro (ed. Sperling & Kupfer).

Va da sé che è decisamente sconsigliabile aggiungere zucchero a questa bevanda dalle proprietà meravigliose. Esamineremo nel prossimo post le conseguenze pesantissime, in termini di rischio tumorale, dell'assunzione incontrollata di zucchero e altri alimenti ad alto indice glicemico.


continua.........
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11 Anni 4 Settimane fa - 11 Anni 4 Settimane fa #18990 da Imhotep
Risposta da Imhotep al topic La relazione tra zucchero e cancro
Le cellule cancerose sono costantemente affamate di glucosio. Questo è talmente vero che la PET (Positron Emission Tomography, tomografia a emissione di positroni), un esame diagnostico di medicina nucleare, viene impiegata proprio allo scopo di individuare le aree del corpo umano in cui è maggiore il consumo di glucosio. In questa maniera risulta facile stabilire posizione e dimensioni di masse neoplastiche che magari sfuggono ad altri strumenti diagnostici.
Tenete conto che il consumo di zucchero è passato a livello mondiale dai 5 kg pro capite/anno di due secoli fa ai 70 kg (!!!) pro capite/anno ai nostri giorni. Tanto che oggi lo zucchero compare tra gli ingredienti di quasi tutti gli alimenti acquistabili al supermercato, senza nemmeno citare l'ovvio: l'immensa quantità di bevande zuccherate (soft drink) che vengono consumate, giorno dopo giorno, in innumerevoli famiglie italiane e del mondo intero. Provate un po' a negare a vostro figlio adolescente la sua quotidiana razione di Coca-Cola e vediamo cosa succede.

Ciò nonostante, ridurre al minimo l'assunzione di zucchero non è di per sé sufficiente a contrastare la crescita tumorale, per quanto sia altamente consigliabile. Sono stati condotti esperimenti volti ad "affamare" il cancro, togliendogli ogni fonte di zucchero. Per fare questo, però, è necessario affamare allo stesso tempo l'intero organismo. Anche le cellule sane, infatti, come ben sappiamo si nutrono di glucosio. Il problema è che le cellule cancerose, in una condizione di scarsità, vincono inesorabilmente la competizione con le cellule sane nell'approvvigionarsi del poco zucchero disponibile.
Chiunque abbia avuto la sventura di assistere un malato terminale di cancro sa di cosa sto parlando: nella fase finale della cachessia (definizione: condizione morbosa caratterizzata da un grave decadimento di tutte le funzioni dell'organismo), è come se il cancro si divorasse la povera vittima dall'interno, smontando muscolatura e tessuto adiposo pezzo per pezzo, pur di trovare energia con cui nutrirsi.

In virtù di quanto sopra, i ricercatori si sono chiesti perché, allora, un ridotto apporto di zuccheri e farine raffinate avesse un effetto tanto positivo sulla crescita tumorale, contrastandola efficacemente. E sono giunti alla seguente conclusione: l'aspetto veramente decisivo nella lotta al cancro non è la quantità di glucosio disponibile nell'organismo (visto che le cellule tumorali sanno come procurarselo), bensì l'indice glicemico degli alimenti che introduciamo nel nostro corpo. L'importanza dell'indice glicemico è ormai un fatto assodato e chiunque si alimenti senza tenerne conto lo fa a suo rischio e pericolo.
Cito da Servan-Schreiber (Anticancro):
"Ingerendo zucchero o farine bianche, che fanno salire rapidamente il tasso di glucosio nel sangue e per questo vengono definiti ad alto indice glicemico, l'organismo libera subito una dose di insulina per permettere al glucosio di penetrare nelle cellule. Alla secrezione di insulina si accompagna il rilascio di un'altra molecola, detta IGF (Insulin-like Growth Factor, fattore di crescita insulino-simile), che ha la proprietà di stimolare la crescita cellulare. In parole povere, lo zucchero nutre e fa crescere in fretta i tessuti. Parallelamente, insulina e IGF hanno in comune l'effetto di dare una sferzata ai fattori d'infiammazione, i quali, a loro volta, fungono da fertilizzante ai tumori".

Ne consegue che i cibi ad alto indice glicemico sono nemici giurati della nostra salute, a partire proprio dal nemico pubblico numero uno: il cancro. Infatti:
"Oggi sappiamo anche che i picchi di insulina e la secrezione di IGF stimolano direttamente non solo la crescita delle cellule tumorali, ma anche la loro capacità di invadere i tessuti vicini".

Alcuni link a studi su quanto illustrato:

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23136358

annals.org/article.aspx?articleid=708314

cancerres.aacrjournals.org/content/58/15/3243.full.pdf


Il professor Béliveau (vedi post precedenti) è arrivato ad affermare, in un'intervista, che per lui mangiare pane bianco è grave quanto fumare. Capirete bene che, nell'ambito della nostra famiglia, il consumo di zucchero aggiunto, di dolciumi vari e di pane bianco è stato ridotto a zero. Le eccezioni sono davvero rarissime, a maggior ragione per mio padre.
Come dolcificante alternativo, posso consigliare lo sciroppo d'agave, che è dolcissimo ma possiede un indice glicemico nettamente inferiore a quello di miele e zucchero.


continua.........
Ultima Modifica 11 Anni 4 Settimane fa da Imhotep.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Francesca, Lina

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11 Anni 3 Settimane fa #19037 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic Re: La relazione tra zucchero e cancro
Ciao,
di sicuro conoscerai la stevia, pianta del sud America dalla quale si estrae lo stevioside, che ha altissimo potere dolcificante ma zero glucosio.

www.alleanzadellasalute.info/forum/Alime...10-stevia.html#11024

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10 Anni 10 Mesi fa #20432 da MaxMount
Risposta da MaxMount al topic Re: La relazione tra zucchero e cancro
Grazie per l'interessante post,
avevo letto pure io il libro di David Servan-Schreiber e l'ho trovato molto interessante.

Hai considerato anche il mantenimento del PH il meno acido possibile ?
Da quel che ho letto le cellule tumorali prediligono un ambiente acido..

tienici aggiornato
Max

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