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In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

Speranze e delusioni, vittorie e sconfitte, virtù e debolezze: in questa area del forum si parla di esperienze vissute, storie reali di vita vissuta che toccano il cuore o che sorridere, storie che fanno piangere, storie che fanno riflettere... storie della nostra vita.

Domanda La nostra esperienza con un cancro al colon

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9 Anni 10 Mesi fa #28157 da feuxdartifice
Risposta da feuxdartifice al topic Re: La relazione tra zucchero e cancro

feuxdartifice ha scritto:

Cecilia ha scritto: Buonasera :)
mi sono letta e riletta questa ricetta di cocktail e ho anche cercato la versione inglese in rete www.smile.org.au/Anticancer%20Foods.html


ora, secondo me, le fave non sono fave bensí fagioli

No. In francese les fèves sono fave, les haricots sono i fagioli, les haricots verts i fagiolini

la cipolla verde dovrebbe essere cipollotti

esatto :) brava

per quanto riguarda questo ...

Polifenoli del tè verde: 2,4 grammi (equivalenti a circa 6 tazze di tè e a 2 grammi di foglie)*

e il tuo dubbio ...

i conti non tornano, né per quanto riguarda la quantità di polifenoli (che non può essere maggiore del peso delle foglie di tè), né per quanto riguarda il volume finale del cocktail, se si aggiungono sei tazze da tè al resto.

non vedo il problema
2,4 gr di polifenoli
le 6 tazze di té sono citate come punto di riferimento e non come té da aggiungere al cocktail (credo)
ma anch´io sono piuttosto interdetta riguardo i 2 grammi di foglie che dovrebber equivalere a 2,4 gr di polifenoli!



Ecco la versione francese

www.masantenaturelle.com/chroniques/cons...soupe_anticancer.php

Voici la recette de cette soupe
Cuire légèrement (cuocere leggermente) 100 g de chacun des légumes (significa sia verdure che legumi) et fruits suivants :
Ail aglio
Choux de Bruxelles cavolini di bruxelles
Betterave barbabietola
Airelles mirtilli
Oignon vert cipollotti
Brocolis broccoli
Epinard spinaci
Fèves vertes fave verdi

Ajouter à la soupe obtenue : (aggiungere alla zuppa ottenuta)
Pamplemousse (100g.) pompelmo (succo o polpa?)
Curcuma mélangé dans l'huile de lin (2 c. à café de curcuma pour 10 ml d'huile de lin) curcuma mischiata a olio di lino
6 tasses de thé vert (2 g de feuilles de thé vert pour 6 tasses d'eau)
Poivre noir (2 c. à café) pepe nero



Una delle prove che si tratta di fave e non di fagioli è che la zuppa deve avere una cottura leggera (Parliamo di una manciata di minuti quindi e i fagioli richiedono ben più tempo per cuocersi (minimo 20 min quelli freschi)


ho digitato anche "feves vertes" immagini:

www.google.it/webhp?sourceid=chrome-inst...%20vertes%20immagini

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9 Anni 4 Settimane fa - 9 Anni 4 Settimane fa #39053 da Imhotep
Risposta da Imhotep al topic Aggiornamenti marzo 2015
Cari amici,
torno ad aggiornare il nostro thread. Mi scuso per aver saltato un aggiornamento semestrale, una manchevolezza dovuta unicamente ad una patologia non invalidante, ma cronica, chiamata pigrizia. C'è qualcuno in grado di consigliare un integratore per eliminare quella? ;)

Siccome proseguo in questa cronistoria più per eventuali “novizi” del forum, che immagino di tanto in tanto leggano senza per questo necessariamente partecipare attivamente, che per gli esperti e i già convinti, e siccome penso che un'esperienza come la nostra possa servire ad incoraggiare soprattutto chi si trovi proprio ora ad affrontare una situazione simile, comincio col ripetere la diagnosi post-emicolectomia (rimozione di un lungo tratto di colon ascendente):

Duplice adenocarcinoma colico G2, con aree mucinose, che infiltra i tessuti molli periviscerali.
Localizzazione secondaria in 3 di 13 linfonodi esaminati.
Stadiazione: C2 di Astler Coller.


Classificazione: pT3 N1b M0

DGN: duplice neoplasia a partenza colica, in stadio C2, ad alto rischio di recidiva.

Programma: in discussione collegiale, suggeriti 6 mesi di chemioterapia adiuvante con capecitabina.
Proposta non accettata dal paziente , si prosegue con follow up.

Ho nuovamente riportato tutti i dati di partenza per facilitare la comprensione di un fatto: ci trovavamo di fronte a una situazione grave, certamente compromessa anche dalla positività di 3 linfonodi (la mia maggiore preoccupazione), e in presenza di una neoplasia ad alto rischio di recidiva, secondo la diagnosi oncologica ufficiale.
Ancora oggi mi trovo a dover rispondere ad anime candide che mi chiedono: “ma era un tumore maligno?”, cercando di mantenere la calma, visto che le masse inconsapevoli e incompetenti non sembrano in grado di accettare una semplice verità: dal cancro si può guarire! E si capisce facilmente perché fatichino a credere a ciò che viene loro raccontato: probabilmente è la prima volta che sentono di un malato di tumore che sta benissimo. Immagino che la loro esperienza di vita, ora che praticamente tutti sono entrati in contatto con questa patologia in un modo o nell'altro, sia ben diversa. Un'esperienza, cioè, di paura, sofferenza, decadimento fisico e infine, nella maggior parte dei casi, morte.

Ma torniamo a noi.
I risultati degli ultimi esami di controllo di mio padre, a tre anni e cinque mesi esatti dall'intervento, sono ancora una volta eccellenti. DOPO AVERE FERMAMENTE RIFIUTATO LA CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE PROPOSTA DAGLI ONCOLOGI, l'organismo di mio padre, ad oggi, non presenta traccia alcuna di attività neoplastica.

Qui apro una parentesi: come ormai sappiamo (l'ho anche scritto in precedenza in questo thread), praticamente tutti noi ospitiamo più o meno costantemente attività neoplastica nel nostro corpo, quindi nei referti in realtà ci limitiamo a parlare di attività neoplastica rilevabile dagli attuali strumenti di indagine.
Fortunatamente il nostro organismo, principalmente tramite l'azione del nostro sistema immunitario, è perfettamente in grado di eliminare o in alcuni casi bloccare sine die la crescita cancerosa prima che questa provochi danni alla nostra salute nella stragrande maggioranza dei casi. Se così non fosse, moriremmo TUTTI molto giovani e TUTTI di cancro (in assenza di altre patologie fulminanti). Solo quando l'organismo non è più in grado di svolgere le sue funzioni nel migliore dei modi, per i più svariati motivi, legati prima di tutto alla psiche e all'alimentazione, ci troveremo in presenza di una crescita neoplastica pericolosa, in grado di maturare fino alla fase detta progressione. Lo scopo di tutti gli accorgimenti discussi in questo thread è proprio quello di aiutare il nostro organismo a soffocare il cancro nella culla, prima che faccia danni. Questo vale, ovviamente, anche se un tumore primitivo è già stato estirpato, come nel caso di mio padre, a titolo preventivo nei confronti di recidive e metastasi, nonché nei confronti di nuovi primitivi, che non possono mai essere esclusi.

Concretamente, i dati più importanti degli esami appena svolti sono i seguenti:

Sangue

CEA: 0,95 ng/ml (rif.: 0,0 – 3,0)
CA 19-9: 5,4 U/ml (rif.: 0 – 35)


Quindi possiamo dire che i famigerati marker tumorali sono praticamente nulli.

Tutti gli altri valori rilevati, relativi soprattutto alla funzionalità epatica e del sistema immunitario, sono sostanzialmente nella norma, con solo un paio di valori “borderline” qua e là, praticamente inevitabili in un soggetto di 81 anni e mezzo.

Anche la V.E.S. è nella norma: 14 mm (rif.: max. 15),
così come la proteina C-reattiva: 0,28 mg/dl (rif.: max. 0,75).

In questa tornata sono stati eseguiti anche RX torace ed eco-addome. I referti dicono quanto segue:

RX torace

“Rispetto al precedente del dicembre 2013, il quadro radiografico risulta invariato. In particolare […] senza franchi addensamenti parenchimali a focolaio né versamento pleurico in atto.”

Ecografia addome superiore

Allo stato attuale non si rilevano lesioni focali solide. [...] Reperti di normalità ad entrambi i reni. [...]”

Ennesimo sospiro di sollievo da parte nostra, che per fortuna ormai sta diventando un'abitudine. Anche la visita di controllo dall'oncologo sta diventando una “piacevole” abitudine: entrare, sedersi, presentare i referti, sentirsi dire che va tutto bene (e trattenersi dal rispondere che, se fosse stato per loro, molto probabilmente le cose non andrebbero altrettanto bene, o sbaglio?), breve visita di mio padre, salutare, uscire. Dieci minuti in tutto. Ormai saremo diventati gli idoli di tutti gli altri pazienti in attesa del loro turno, vista la rapidità con cui ci leviamo di torno.

Se qualcuno sta leggendo questo thread per la prima volta e desidera informarsi sul nostro “protocollo terapeutico”, lo invito a leggere il thread dall'inizio. Quasi tutte le informazioni necessarie vengono presentate e discusse nella successione dei vari post. Faccio notare che il regime alimentare che abbiamo fatto adottare a mio padre è decisamente poco severo e restrittivo: in caso di necessità, è certamente possibile incrementarne l'efficacia con alcuni, semplici accorgimenti aggiuntivi. Resto ovviamente a disposizione per eventuali domande e richieste di chiarimenti.
Ultima Modifica 9 Anni 4 Settimane fa da Imhotep.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Hall, betelgeuse, Midiclò, alpaluda, Laura80

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9 Anni 4 Settimane fa - 9 Anni 4 Settimane fa #39055 da yagoo40
Risposta da yagoo40 al topic Aggiornamenti marzo 2015
Ciao Imhotep,
ho sempre seguito e letto con attenzione la tua storia fin dall'inizio del tuo post.

Ti rinnovo i complimenti e l'ammirazione per la forza di tuo padre ma credo, soprattutto, tua e della famiglia tutta, per la scelta e la perseveranza nella lotta al tumore con metodi "non convezionali" (leggasi non commerciali - ricordiamoci sempre quanto costa un ciclo di chemio, please!).

Volevo farti una domanda da tempo: ma gli amici, i parenti meno stretti, i conoscenti o semplicemente gli altri malati di tumore che siano venuti a conoscenza della vostra avventura, bene, tra questi nessuno che ti abbia chiesto - magari in segreto o sottovoce - come fare per? nessuno che ti abbia letteralmente "sequestrato" per aiutarli od anche solo per ascoltarti dall'inizio alla fine?

E poi: ma quel dottore dal quale andate a fare i controlli di rito, che c...o vi racconta ancora senza arrossire e vergognarsi?
Ultima Modifica 9 Anni 4 Settimane fa da yagoo40.

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9 Anni 3 Settimane fa - 9 Anni 3 Settimane fa #39090 da Imhotep
Risposta da Imhotep al topic Aggiornamenti marzo 2015

yagoo40 ha scritto: Ciao Imhotep,
ho sempre seguito e letto con attenzione la tua storia fin dall'inizio del tuo post.

Ti rinnovo i complimenti e l'ammirazione per la forza di tuo padre ma credo, soprattutto, tua e della famiglia tutta, per la scelta e la perseveranza nella lotta al tumore con metodi "non convezionali" (leggasi non commerciali - ricordiamoci sempre quanto costa un ciclo di chemio, please!).

Volevo farti una domanda da tempo: ma gli amici, i parenti meno stretti, i conoscenti o semplicemente gli altri malati di tumore che siano venuti a conoscenza della vostra avventura, bene, tra questi nessuno che ti abbia chiesto - magari in segreto o sottovoce - come fare per? nessuno che ti abbia letteralmente "sequestrato" per aiutarli od anche solo per ascoltarti dall'inizio alla fine?

E poi: ma quel dottore dal quale andate a fare i controlli di rito, che c...o vi racconta ancora senza arrossire e vergognarsi?


Ciao Yagoo,
grazie per il tuo per certi versi spassoso intervento.

Chiarisco subito che non sono davvero il tipo da andare in giro vestito da santone ad imporre le mani sui malati per regalare loro un'immediata guarigione. :)

L'immagine è volutamente fumettistica, ma, limitandoci al suo aspetto più serio e reale, purtroppo non basta neppure offrire le proprie conoscenze, certamente limitate ma in compenso supportate da dati oggettivi (e non parlo di mio padre, che in quanto singolo soggetto è irrilevante ai fini di un approccio scientifico al problema) e dall'ausilio non indifferente della ragione. Decine di studi clinici ed epidemiologici letti da me personalmente, per non parlare delle centinaia che non ho letto, confermano senza la minima ombra di dubbio la devastante dannosità delle terapie oncologiche ufficiali e l'impellente necessità di cercare e possibilmente trovare delle soluzioni alternative.

Noi possiamo considerarci fortunati, perché finora le soluzioni alternative da noi scelte e messe in pratica, peraltro semplicissime e a basso costo, hanno dimostrato di funzionare egregiamente. Però si tratta di una fortuna che abbiamo dovuto guadagnarci sul campo, oserei dire persino meritata. E proprio qui sta il cuore del problema: in base alla nostra esperienza, è perfettamente inutile presentare i fatti a chi non è pronto ad accettarli. Il rifiuto di determinati concetti non è affatto razionale, e infatti nessuno degli scettici con cui uno si trova a parlare è in grado di fornire motivi razionali a supporto del suo scetticismo, bensì interamente basato sui due pilastri della MU: la paura, irrazionale per definizione, e la necessità psicologicamente fondata di inchinarsi di fronte ad una fonte di autorità riconosciuta nell'ambito della società in cui si vive. Quest'ultimo è un meccanismo innegabilmente utile in termini evoluzionistici, e ampiamente sfruttato per esempio da tutte le religioni della storia, ma si trasforma fin troppo facilmente in un ostacolo pressoché insormontabile per un gran numero di persone troppo deboli o troppo poco informate (o entrambe le cose) per poter mettere in discussione un'autorità di qualsivoglia genere.

Per tornare alle tue domande, posso dire che un nostro vantaggio è quello di essere estremamente riservati. Non è che, una volta ricevuta la diagnosi originaria, ci siamo messi a telefonare in giro ad amici e parenti per diffondere la notizia e, magari, ottenere un'inutile compassione. Questa forma di riservatezza, credetemi, aiuta molto. Purtroppo, infatti, la triste realtà è che “gli altri” hanno quasi sempre un effetto nocebo sul malato, in maniera estremamente acuta sul malato di cancro. In pratica, a parte mia madre e mia sorella, nessuno ha saputo niente fino ai primi esami di controllo, a marzo 2012, cinque mesi dopo l'intervento chirurgico. Volevamo essere assolutamente certi di non dover affrontare piagnistei e procacciatori di paure irrazionali oltre alla patologia in sé e per sé, che ci sembrava una sfida sufficiente per il momento. Una sfida che era necessario vincere.

Mia madre, se fosse stata presente, avrebbe rappresentato un grave ostacolo alla guarigione di mio padre. Non che sarebbe riuscita a fermare me e mia sorella dall'aiutare mio padre a mantenere la rotta, ma sarebbe stata una fastidiosa spina nel fianco e avrebbe avuto un potente effetto nocebo su di lui, con il suo continuo rimarcare la serietà della situazione, con i suoi dubbi sul percorso intrapreso e con il suo cieco asservimento a quello che l'autorità costituita le propina come verità. Fortunatamente, i miei sono separati da lungo tempo e mia madre, che è tedesca, è tornata a vivere in Germania, da dove non ha potuto fare grandi danni. Di mia sorella sapete.

Gli unici due amici stretti che mio padre aveva sono morti ambedue da più di vent'anni, decisamente troppo giovani. Non di infarto, né a causa di un incidente, né a seguito di un conflitto a fuoco. No: sono morti ambedue di cancro e chemioterapia. Come potete immaginare, non ci abbiamo messo molto a convincere mio padre che la MU non avrebbe potuto aiutarlo nella sua situazione! ;)
Come dicevo prima, il resto del parentado è stato tenuto all'oscuro il tempo necessario ad evitare troppe discussioni e conseguenze negative.

Quanto sia inutile dare consigli a chi non è pronto a cambiare radicalmente atteggiamento nei confronti dell'autorità costituita e a prendere in mano la responsabilità per la propria salute, mia sorella ed io abbiamo potuto sperimentarlo più volte. Per cui soprattutto io cerco di risparmiare il fiato per quanto mi riesce. In compenso il mio migliore amico, perfettamente al corrente di tutta la storia e delle nostre scelte, ha radicalmente cambiato le sue abitudini alimentari, ha velocemente perso i suoi chili in eccesso ed è diventato un salutista convinto. Anche lui, però, coltivava da tempo una visione estremamente critica del sistema medico-farmaceutico, a dimostrazione del fatto che uno deve essere pronto a cambiare prima ancora di entrare in contatto con le informazioni necessarie a cambiare effettivamente.


Ci tengo a rispondere anche alla tua ultima domanda, su cosa c...o hanno il coraggio di dirci durante le periodiche visite di controllo.

La risposta è semplice: niente, assolutamente niente! Intanto preciso che non si tratta di un dottore, ma di molti. Nel corso di sette visite di controllo semestrali, infatti, abbiamo avuto modo di conoscere (si fa per dire) ben sei diversi oncologi, uomini e donne. Non so se sia un'abitudine consolidata a livello generale, ma qui nell'ospedale della città in cui viviamo (si tratta di un piccolo centro, con un solo ospedale) non è previsto che il paziente oncologico sia seguito da un unico oncologo per tutta la durata del percorso. Sospetto, però, che tale regola valga solo per i “ribelli”, quelli che hanno rifiutato di lasciarsi imprigionare dal sistema. Per non parlare del “luminare” che ha tentato di convincerci ad accettare sei mesi di avvelenamento chemioterapico dopo l'intervento di emicolectomia. Quello non l'abbiamo più rivisto: immagino che il ruolo del capobanda si estrinsechi principalmente nella fase iniziale, quella dell'asserzione dell'autorità, per poi lasciare agli inferiori (come li chiamerebbe Fantozzi) la volgare quotidianetà.

Insomma, questi sempre nuovi espertoni di chemioterapia e radioterapia, ma per nulla esperti di salute, non hanno proprio niente da dire: intanto non conoscono la storia del paziente, che forse, dico forse, sarebbe un aspetto importante del percorso di guarigione. :? Una volta che scoprono, leggendo le carte, che il paziente ha rifiutato di lasciarsi soggiogare, gli esce un'espressione tra lo stupefatto e lo scandalizzato e ovviamente non hanno più il coraggio di aprire bocca. Cosa dovrebbero dire, di fronte a un paziente che è prova vivente del loro fallimento come medici? Io gliene sono grato, perché odio le situazioni conflittuali e gli scontri verbali, e, conoscendo mio padre, so che di fronte al minimo commento da parte del tizio o della tizia in camice bianco si infervorerebbe subito, avendo ormai acquisito un certo “odio” per la categoria, mettendomi così in serio imbarazzo. Io prima delle visite gli dico sempre: taci e fai finta di niente. Tanto noi non abbiamo nulla a che fare con loro: ci servono soltanto per farti prescrivere la prossima tornata di esami. Finora ne siamo usciti sempre senza danno (soprattutto i miei nervi)!
Ultima Modifica 9 Anni 3 Settimane fa da Imhotep.
I seguenti utenti hanno detto grazie : elena, Laura80, Marco R.

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9 Anni 3 Settimane fa #39091 da elena
Risposta da elena al topic Aggiornamenti marzo 2015
Condivido molto la tua idea di riservatezza, Imhotep. Già si è sottoposti all'effetto nocebo dei medici, se ci di mettono pure i parenti e gli amici è finita. Perché la chemio come idea annovera tanti assertori appecoronati alla paura e al l'autorità. E se questi sono parenti stretti ( io ho i miei genitori che sono così.. Ossequiosi con l'autorità medica) sentire tutto quello stracciarsi di vesti tanto inutile quanto, spesso, ipocrita ,dà la nausea e non aiuta per niente. ( ma è la manifestazione della loro paura che va in scena come suggeritore, ed è imbarazzante, perché tocca prendersi carico anche di queste sceneggiate, allora è meglio soprassedere e nn dire nulla, si risparmia energia.)
Quanto ai medici, Nicola, che vuoi che ammettano realtà per loro inconciliabili con la loro scienza antiquata? Preferiscono inventarsi realtà di comodo, spesso relate a immaginari trattamenti o alle loro operazioni chirurgiche, eseguite talmente bene che hanno messo la parola fine a dispetto delle loro statistiche truccate. Ma x uno che sfugge due rimangono invischiati... Pare una lotta senza quartiere, alla conquista di margini operativi significativi per rimanere sul mercato e vendere meglio i propri future...inondando il mercato persino con bisogni " particolari", come la richiesta di oncologia chirurgica preventiva alla Jolie.

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8 Anni 8 Mesi fa #42557 da alpaluda
Risposta da alpaluda al topic Aggiornamenti marzo 2015
Stasera, ho riletto per la seconda volta l'intera discussione: vorrei fare i miei complimenti a Imhotep ed alla sorella per la tenacia...
Ovviamente, i migliori auguri al papà...

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