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Domanda Alzheimer l'origine è nell'area che regola l'umore

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7 Anni 2 Settimane fa - 7 Anni 2 Settimane fa #54549 da Clara
Ferruccio mi auguro che non ricomincerai anche qui le tue polemiche sulla vitamina D. Basta.
Ultima Modifica 7 Anni 2 Settimane fa da Clara.

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7 Anni 2 Settimane fa #54554 da Ferruccio
Chimicamente parlando non ho dati che mi confermino di come
la D possa chelare l'alluminio, generando un composto insolubile.
Forse qualcuno che ha studiato chimica in tempi recenti
potrebbe fornirmi tali informazioni.
Per adesso per me è una reazione impossibile, almeno per quanto riguarda
il composto insolubile.
Se poi tu disponi di studi più evoluti,
allora mi scuserò per l'intervento sopra,
ma prima ne ragioniamo attorno.

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7 Anni 2 Settimane fa #54555 da Clara
Active vitamin D helps remove toxic aluminum in chronic kidney disease patients

www.naturalnews.com/044195_active_vitami..._kidney_disease.html

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7 Anni 2 Settimane fa #54583 da Ferruccio
Prima di affermare che la D è un potente chelante dell’alluminio,
avrei approfondito come avvengono i processi di chelazione.
E riferendoci al test citato nel sito sopra, avrei valutato con attenzione
cosa va specificando lo stesso.
Lì si parla della D nella sua evoluzione come calcitriolo, usato per la cura di problemi
al malfunzionamento dei reni.
E tale malfunzionamento era generato proprio dall’alluminio e
in quei casi la D sviluppa una attività che stimola la fuoriuscita dell’alluminio
dai reni.
Ma da tale azione al dire che la D funge anche da chelante dell’alluminio,
ne passa di strada.

Infatti, nel caso della disfunzione renale, la D porta il supporto del pH
citato nell'altra discussione, basicizza le cellule e le rende attive per reagire all’espulsione
dell’alluminio, ma non avviene alcuna chelazione per il semplice fatto che la D
non ha un potere chelante così come va giustamente inteso.

Nel caso dell’Alzheimer, l’alluminio occupa, nel cervello, siti lasciati liberi da altri
oligoelementi e quindi altera l’attività delle cellule.
Quindi non basta un semplice supplemento della D per scalzare l’alluminio,
ma servono gli oligoelementi giusti capaci di “sequestrarlo” e trascinarlo
fuori in modo innocuo.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Marco R.

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7 Anni 2 Settimane fa #54587 da Clara
Dell'attività chelante della vitamina D sull'alluminio me ne aveva parlato Rubini, avevo uno studio che non riesco a trovare, appena lo rintraccio lo posto.

Qui un altro articolo interessante su Alzheimer e cure.

Scienziati: Vitamina D e Curcumina possono trattare l’Alzheimer

Arriva la conferma ufficiale dai ricercatori. Avevamo già discusso di come la curcumina si sia dimostrata utile nel rigenerare il cervello danneggiato da un ictus stimolando la proliferazione delle cellule staminali neurali. In un altro articolo era emerso come un padre con Alzheimer da 8 anni abbia avuto dei miglioramenti incredibili riuscendo a riconoscere tutti i familiari e ritrovare i ricordi dimenticati con delle alte dosi di vitamina D.

La vitamina D ha moltissimi recettori nel cervello, specialmente nel sistema nervoso centrale e nell’ippocampo, ed è implicata nella crescita del tessuto cerebrale. La curcumina, naturalmente presente nella curcuma, agisce nel cervello come antidepressivo e antiossidante.

I ricercatori hanno studiato queste due sostanze naturali combinate insieme ottenendo dei risultati incredibili. Lo studio pubblicato sulla rivista ScienceDaily dagli scienziati dell’Università della California hanno scoperto che la vitamina D3 (l’integratore di vitamina D in commercio) combinata insieme alla curcumina (è possibile acquistare l’estratto concentrato di curcumina naturale) spinge il sistema immunitario ad eliminare dal cervello le placche beta-amiloide che sono il segno distintivo della malattia di Alzheimer.

La proteina beta-amiloide nei soggetti affetti da Alzheimer svolge il suo processo distruttivo aggregandosi in ammassi (in una zona profonda del cervello, la corteccia entorinale) che alterano le comunicazioni tra le sinapsi nel cervello e nel tempo formano le caratteristiche placche che si osservano tramite l’imaging del cervello o post mortem.

Con la formazione delle placche e degli ammassi i neuroni sani iniziano a perdere efficienza, in seguito cominciano a non funzionare più e a non comunicare più tra di loro ed alla fine muoiono.

La distruzione delle sinapsi cerebrali, i collegamenti tra i diversi neuroni che consentono la trasmissione degli impulsi nervosi, induce perdita di memoria e la destrutturazione delle capacità cognitive. Secondo le statistiche in Italia i malati di Alzheimer sono circa 520.000 ed i nuovi casi diagnosticati sono 80.000 all’anno.

Speriamo che la vitamina D3 e la curcumina, entrambe le sostanze presenti in natura, possano offrire nuove possibilità di prevenzione e trattamento per la malattia di Alzheimer.

Il team ha scoperto che i curcuminoidi migliorano la superficie di legame tra gli ammassi beta-amiloide e i macrofagi, ovvero favorisce l’eliminazione di queste placche da parte del sistema immunitario. Dall’altro lato la vitamina D stimola fortemente i macrofaci ad assorbire gli ammassi beta-amiloide.

Poiché la vitamina D e la curcumina lavorano diversamente con il sistema immunitario, una combinazione di queste due può essere più efficace che se prese singolarmente. Inoltre la vitamina D aumenta la capacità dei neuroni di utilizzare il glucosio che è il combustibile delle cellule e nello stesso tempo annulla tutti i processi infiammatori.

I ricercatori hanno riconosciuto che purtroppo la curcumina è difficilmente assimilabile e quindi stanno sviluppando una curcumina sintetica maggiormente biodisponibile ed in grado di agire meglio a livello cerebrale. Tuttavia come abbiamo già espresso, esistono dei modi per aumentare l’assimilazione della curcumina, ed è la combinazione con del pepe nero (piperina) e dei grassi.

Altri consigli utili per chi soffre di Alzheimer è l’assunzione di omega 3, anch’esso in grado di distruggere le placche beta-amiloide, cosa che non sorprende se consideriamo che il 30% del nostro cervello è fatto di omega 3. Disintossicarsi dall’alluminio, un metallo tossico ormai presente nei cibi, deodoranti e molti altri beni di consumo e preparazione dei cibi, è un passaggio chiave nel trattamento dato che è dimostrato che l’alluminio è legato all’insorgenza dell’Alzheimer.

Nota. Servono dose alte di vitamina D (10.000 – 100.000 UI) per avere un effetto terapeutico e si consiglia di consultare un medico per scoprire il dosaggio migliore.
I seguenti utenti hanno detto grazie : miciofelix, Marco R.

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7 Anni 2 Settimane fa #54588 da Clara
Una bella testimonianza:
21/10/2016
“Buonasera.
A distanza di dieci giorni dalla somministrazione di due fiale da 100.000 Dbase (NdR: integratore di vitamina D mutuabile o dal costo di 7€ in farmacia), mio padre ha recuperato il ricordo di avere una figlia di nome Nadia, è sciolto nel linguaggio, è spiritoso, il viso meno contratto, le reazioni emotive alle conversazioni più immediate. Vi ricordo che soffre di Alzheimer, e da questa estate la malattia ha avuto un picco di aggressività molto alto. A fine luglio quasi non reagiva più ai richiami,oltre al fatto che non parlava quasi più.
Ieri rideva, mi ha baciata e riconosciuta.”

29/10/2016
“Questa mattina mio padre si e’improvvisamente messo a piangere. Mia madre gli ha chiesto per quale motivo piangesse. La risposta di mio padre e’ stata la seguente:
“Ti ricordi quella bellissima (amore paterno ❤) ragazza con i capelli neri che viene sempre qui?”
“Certo, la Nadia”
“Esatto,nostra figlia!”
“Quindi perché piangi?”
“Perché oggi non c’è, non è venuta a trovarmi”.
Mia madre incredula. Io più di lei. Non solo ha ricominciato a ricordarsi di me, addirittura ha il ricordo che vado spesso a trovarlo. Provate voi a far imprimere un ricordo a memoria breve nel cervello di uno con l’Alzheimer in stadio avanzato.
Provate a far parlare un uomo che non parlava più.
Vitamina D. Tre fiale di vitamina D.”

31/10/2016
“Aggiungo un ulteriore e significativo miglioramento: stamattina mio padre si e’improvvisamente ricordato di un suo fratello che non vede da vent’anni. E’ andato in bagno seguendo lo stimolo senza chiedere aiuto e,cosa veramente sbalorditiva, quando mia mamma lo ha rinfrescato ha detto “Mi vergogno”. Ovvero ha ritrovato quel senso del pudore che ha sempre avuto e che era una delle prime prese di coscienza di sé che aveva perduto. Poi ha sentito una canzone in televisione e si e’ messo a ballare a tempo.”

1/11/2016
“Buongiorno a tutti. Cerco di spiegare meglio che posso: sono casualmente venuta a conoscenza delle proprietà della vitamina D grazie a mia figlia, che ha quasi 21 anni, perché soffre da sempre di importanti dolori articolari e artrosi. Così, mentre curavo lei, ho convinto mia madre a provarla su mio padre, che ha 68 anni e da 8 anni soffre di Alzheimer. Purtroppo non vi so dire a quanto avesse i valori (NdR: di vitamina D) prima delle fiale, perché essendo disabile al 100% il prelievo lo ha fatto a casa con tempistiche che non vi dico. Non volendo aspettare (ogni volta che lo guardavo mi sembrava peggiorare), avevo deciso, dopo vari consulti e dopo una telefonata illuminante col dottor Sauro, di iniziare subito. Sono andata in farmacia e con meno di 7 euro ho preso una confezione di Dbase, sei fiale da 100.000. E in una settimana ne ha prese due. Naturalmente ero molto ancorata a terra in fatto di aspettative. Per una settimana non sono andata a trovarlo, proprio per non farmi autosuggestionare vedendo sfumature di un miglioramento magari inesistente.
Nel frattempo continuo la mia ricerca sulla vitamina D e imparo un po di cose.
E niente, passata la settimana torno dai miei. Mi avvicino come sempre al viso di mio padre per baciarlo sulla testa: “Ciao papà” dico sapendo che non avrò risposta e che mi guarderà ma in realtà non vedrà la sua Nadia, ma un viso estraneo.
E invece…”Ciao!” Mi dice lui sorridendo. E tenta di ricambiare il bacio. Ecco. Ho pianto per giorni. Da quel momento, piccoli ma indiscutibili miglioramenti quotidiani si sono susseguiti, sono riaffiorati ricordi, le battute in dialetto si sono sprecate, il linguaggio ha preso più scioltezza, le frasi (con calma e pazienza) venivano completate e avevano una loro logica. Attualmente ne ha prese altre due di fiale (NdR: 2 fiale a settimana per tre settimane). Finita la scatola inizieremo con le gocce quotidiane: 20 gocce di Dbase 10.000 UI equivalente a 5.000 UI al giorno”

acidoascorbico.altervista.org/prova5/Imm...itaminadalzaimer.htm
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Midiclò, miciofelix

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