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Domanda Alzheimer l'origine è nell'area che regola l'umore

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6 Anni 5 Mesi fa - 6 Anni 5 Mesi fa #57475 da Kito

Eva1984 ha scritto: Scusate ma sono preoccupata.
Un mio parente affetto da Alzheimer mangia di continuo sia fuori pasto sia a pasto.
Come posso aiutarlo??


Sarò un po' lungo, ma credo che il migliore aiuto, sia specificare la propria esperienza.

Mi occupo da 3 anni a tempo pieno di mia mamma, con demenza inaccertabile direi a questo punto, perché gliene hanno diagnosticate 3 : Alz, vascolare e fronto temporale.

La mia esperienza personale è che si "mangiano l' ansia". Uno dei grossi problemi è che perdono le capacità di fare le cose in modo inesorabile, quindi non sanno cosa fare per passare il tempo. E gli scatta l' ansia. Ma sono ancora capaci di mangiare. Quindi per neutralizzare l' angustia, fanno l' unica cosa che sanno ancora fare : mangiare. Cosa che ho riscontrato anche in un gruppo di parenti che si occupano direttamente dei propri cari.

Sono riuscito a neutralizzare la cosa vuoi facendogli fare qualcosa anche se i risultati a volte non sono buoni, ma incoraggiando e facendo capire che invece sono fatte bene, si gasano e dimenticano l' ansia. Ma ci vuole molta disponibilità di tempo.

Poi ci sono gli aiuti con integratori ecc. Con l' aiuto di vari medici, molto competenti, ho provato praticamente tutte le sostanze a disposizione in questo campo. Ma tutte tutte. Ma queste funzionano solo nel caso in cui siano compensate carenze o eccessi che si individuano con costosissimi esami del sangue e delle urine. Non esami strumentali. Doppler di tutta la pancia, carotidi, elettrocardio, ecc.

Se mancava il ferro, il pqq non faceva assolutamente nulla. Senza la vit. B ci si poteva scordare qualsiasi integrazione specifica per la testa, che tanto non lavorava, con risultati pessimi. Ed tante altre cose che inteferiscono che mi sentirei di dire sfiorano il centinaio.

Capito che era un lavoro al limite del sovrumano, con pazienza e fortuna, qualcosa di buono siamo riusciti a fare e si resiste. Ma il "mostro" nella loro testa non sta fermo e aspetta qualche errore o carenza e riparte.

Poi c' è una cosa che mi confonde quando sento parlare di demenza e dosi di vit. D, piuttosto che dosi di q10 ecc. Nel nostro caso i dosaggi sono venuti da soli, perché il risultato è immediato : gli dai una cosa e vedi già il risultato senza tema di errore perché è sempre evidentissimo. Il che incasina da una parte un po' tutto perché se sbagli una virgola sono dolori, per contro sai da subito che quella cosa era sbagliata, quindi rimedi al volo. Nel corso di tutti i trattamenti siamo arrivati ad una conclusione un po' cretina se vogliamo : tutte le sostanze vanno date nella qualità e nella quantità che la persona si può permettere.

Se non beve, cosa che tutti i malati ed anziani fanno, non puoi dargli dosi "esotiche" di vitamine e minerali, perché il risultato diventa pessimo. Se non si muove, altrettanto. Ecc. ecc. Se ha patologie particolari auguri.

Le variabili sono una quantità immense e posso dire che non esiste sostanza che faccia miracoli, mentre invece tutte quelle citate ed anche tante altre non citate, possono dare una grande mano, a patto che la persona sia monitorata costantemente e si sia pronti a fare come nel gioco dell' oca : ok è andata bene fino ad adesso, ma quella cosa non va più bene e va sospesa. E si riparte da zero.

Facendo così si hanno a volte anche risultati strabilianti per periodi di tempo ance consistenti (mesi), fino a quando il mostro trova il pertugio e ricomincia ad avanzare.

Fino all' inevitabile oblio.

Come vedi, non c' è, almeno nel mio caso una formula e la cosa ancora più terrificante è che non si sa neanche se la malattia avrebbe continuato così, oppure sarebbe andata meglio o peggio, prendendo altre strade. Quello che so è che tutte le volte che smetteva di riconoscermi, si è ripresa alla grandissima modificando delle cose.

Rispetto a 3 anni fa, stiamo benissimo, una favola, altro mondo, ma è sempre una guerra minuto per minuto.

Quindi, non credo ci sia qualcuno in grado di aiutarti con una risposta certa, perché qualsiasi risposta è un terno al lotto. Poi magari ci prende e siamo tutti contenti.

Ho trovato delle cose che neutralizzano l' ansia dell' appetito, ma tutta sta spiegazione è servita solo per dire che non sono uguali per tutti ed è complicatissimo arrivarci. Poi tanto ad un certo punto non funzionano più e bisogna cambiare.
Ultima Modifica 6 Anni 5 Mesi fa da Kito.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, alpaluda, miciofelix

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6 Anni 5 Mesi fa #57476 da Liuc33
Kito@
Quali sono le cose che neutralizzano l' ansia dell' appetito?

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6 Anni 5 Mesi fa - 6 Anni 5 Mesi fa #57478 da Kito

Liuc33 ha scritto: Kito@
Quali sono le cose che neutralizzano l' ansia dell' appetito?


Ti dico l' ultima che sta funzionando adesso, così ci facciamo una risata collettiva : un succo di 1 arancia ed 1 mela insieme fatta con l' estrattore., Per un paio d' ore non mangia più, neanche se ti vede mangiare. Ah guarda, oggi l' ho fatta alle 4, gli è venuta fame alle 8. Quando smetterà di funzionare, dopo un' ora va alla caccia nel frigo. La barzelletta è che se gli metto in mezzo chessò, una carota, non la beve. O se gli metto una banana, dopo mezz' ora ha fame perché si "sente stanca".

Fa abbastanza ridere, ma è così. C' ho messo 2 settimane per arrivarci.

Prima ne avevo trovate un' altra decina, ma dopo un po' di tempo hanno fatto tutte la fine che farà anche il succo : non funzionerà e dovrò escogitare qualcos' altro.
Ultima Modifica 6 Anni 5 Mesi fa da Kito.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Marco R.

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6 Anni 5 Mesi fa #57479 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Alzheimer l'origine è nell'area che regola l'umore
ciao Kito,

molte grazie per aver riportato la tua esperienza e spero davvero che le cose possano migliorare o almeno non peggiorare e stabilizzarsi....

ti riporto un link che tratta di uno dei più grandi studi (parole dell'articolista) su vitamina D e demenza in generale:

www.lastampa.it/2014/08/07/scienza/benes...0Y2TNwSJ/pagina.html

estratto:

"E’ tempo di vacanze e possibilità di stare all’aperto e al Sole. Approfittiamone dunque, perché è proprio esponendosi alla luce solare che possiamo sintetizzare una preziosa vitamina quale è la vitamina D.
Preziosa per molte funzioni dell’organismo, se carente, questa vitamina oggi è stata definitivamente associata a un sostanziale aumento del rischio di sviluppare la demenza o la temuta malattia di Alzheimer.

Ad aver trovato questa correlazione è stato il team internazionale di ricercatori coordinato dal dottor David Llewellyn presso l’Università di Exeter Medical School, in uno dei più grandi studi del genere mai condotti.
I ricercatori hanno studiato un campione rappresentativo di 1.658 adulti di età superiore a 65 anni, che erano in grado di camminare senza aiuti ed erano liberi da demenza, malattie cardiovascolari e ictus all’inizio dello studio. Tutti i partecipanti hanno preso parte al “Cardiovascular Health Study” e sono stati seguiti per 6 anni, durante i quali sono stati tenuti sotto controllo per vedere se avessero sviluppato la malattia di Alzheimer e altre forme di demenza.

I risultati finali hanno permesso agli scienziati di scoprire che gli adulti nello studio che erano moderatamente carenti di vitamina D avevano un 53% di aumento del rischio di sviluppare la demenza di qualsiasi tipo ma, a sorpresa, il rischio aumentava di ben il 125% in coloro che ne erano gravemente carenti.
Per quanto invece riguarda il rischio di malattia di Alzheimer, le persone con una moderata carenza di vitamina D vedevano aumentare il rischio del 69%, per arrivare al 122% nelle persone con una grave carenza.

Lo studio è stato appena pubblicato su Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology ed è stato in parte finanziato dalla Alzheimer’s Association guardò I partecipanti
«Ci aspettavamo di trovare una associazione tra bassi livelli di vitamina D e il rischio di demenza e malattia di Alzheimer – spiega il dottor Llewellyn – ma i risultati sono stati sorprendenti: in realtà abbiamo scoperto che l’associazione era due volte più forte di quanto pensavamo in anticipo».
«Gli studi clinici – prosegue Llewellyn – sono oggi necessari per stabilire se mangiare cibi come il pesce azzurro o assumere supplementi di vitamina D possono ritardare o anche prevenire l’insorgenza della malattia di Alzheimer e la demenza. Dobbiamo essere prudenti in questa fase iniziale e i nostri ultimi risultati non dimostrano che bassi livelli di vitamina D sono causa di demenza. Detto questo, i nostri risultati sono molto incoraggianti, e anche se un piccolo numero di persone potrebbero beneficiarne, ciò avrebbe enormi implicazioni per la salute pubblica data la natura devastante e costoso della demenza».

La vitamina D può essere attinta da tre fonti principali: l’esposizione della pelle alla luce solare, da alimenti come il pesce azzurro e da supplementi vitaminici (quale ultima spiaggia). Gli scienziati ritengono che, tuttavia, la pelle delle persone anziane può essere meno efficiente nel convertire la luce solare in vitamina D, il che li rende più inclini a esserne carenti.
«Durante le calde giornate estive, stare in spiaggia per soli 15 minuti sotto i raggi del Sole è sufficiente per aumentare i livelli di vitamina D – sottolinea il dott. Doug Brown, Direttore di Research and Development dell’Alzheimer’s Society – Tuttavia, non siamo ancora pronti a dire che la luce solare o gli integratori di vitamina D riducono il rischio di demenza. Studi clinici su larga scala sono necessari per determinare se l’aumento dei livelli di vitamina D nei soggetti con deficit può aiutare a prevenire lo sviluppo della demenza.
Comunque sia, a scanso di equivoci, cerchiamo di fare un pieno di Sole – pur sempre con le dovute precauzioni per la pelle."

ora molti diranno che sono fissato con la D, ma ho letto non ricordo dove che alcune persone hanno trattato i loro anziani con dosi medie di D (circa 5.000 ui) con risultati sorprendenti, ovviamente non so se sia vero ma anch in base a questi studi non me ne stupirei più di tanto, forse Kito potresti provare ad alzare gradualmente il dosaggio nel caso di tua madre, non ricordo quanta gliene dai e mi sembra una dose intorno ai 1.000 ui o sbaglio?

ovviamente parlane (o prova a farlo) prima col tuo medico o con qualcuno esperto nel settore di cui ti fidi....

"(..) sei fuori di testa (..)"
"serve una vita intera di pratica...."
I seguenti utenti hanno detto grazie : Kito

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6 Anni 5 Mesi fa - 6 Anni 5 Mesi fa #57480 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Alzheimer l'origine è nell'area che regola l'umore
altra cosa, Kito, hai mai provato con la melatonina pura?

www.centroalzheimer.org/melatonina-e-malattia-di-alzheimer/

(breve estratto:)

La secrezione di melatonina diminuisce nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD); tale riduzione si pensa possa essere responsabile della disorganizzazione dei ritmi circadiani, dei problemi legati al sonno e della compromissione delle funzioni cognitive osservati in questi pazienti. Inoltre è abbastanza comune nei pazienti affetti da AD riscontrare la cosiddetta “sindrome del tramonto” che si manifesta con agitazione e confusione durante le ore serali. L’assunzione di melatonina sembrerebbe avere effetti positivi su questa sindrome ed altri disturbi del sonno in questi pazienti.

dilei.it/salute/melatonina-contro-parkinson-e-alzheimer/445410/

(breve estratto:)

La melatonina impedisce la morte delle cellule celebrali. Per ottenere una terapia efficace del Parkinson e dell’Alzheimer negli anziani bisogna considerare che la melatonina si rivela un vero e proprio elemento cardine, poiché assicura un notevole funzionamento delle cellule del cervello.

www.parkinson-italia.it/rubriche/articol...re-un-semplice-sonno

(breve estratto:)

Poiché la melatonina ha effetti antiossidanti nel nostro corpo, vi è un crescente interesse per i suoi benefici per i pazienti con malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o la malattia di Alzheimer.

www.viviversilia.it/melatonina-effetti-p...-malati-di-alzheimer

(breve estratto:)

Come in ogni ricerca medica la precauzione è d'obbligo. Sta di fatto che la melatonina potrebbe servire per trattare l'alzheimer. A dirlo una ricerca del Laboratorio di Neuroscienze presso la Facoltà di Medicina dell' UBA che ha osservato che la somministrazione di melatonina interrompe la normale evoluzione di questa malattia neurologica

ovviamente Kito anche per la melatonina occorre una certa dose di melatonina in accordo col medico, hai mai provato con questa sostanza?

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6 Anni 5 Mesi fa #57481 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Alzheimer l'origine è nell'area che regola l'umore
ovviamente Eva1984 quanto ho scritto a Kito vale anche per te e nel caso di quel tuo parente, ma occorre essere molto cauti e soprattutto, ripeto, se deciderai di provare allora concordare sempre qualsiasi nuova sostanza insieme a medici o personale esperto....

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