OFFERTE DI PRODOTTI VIA MAIL O MP

In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

La politica al contrario di quanto si possa credere influisce anche sulla nostra salute in questo forum ne discutiamo le ragioni.

Domanda Firmiamo per dire no al glifosato in europa

  • CMN
  • Avatar di CMN Autore della discussione
  • Visitatori
  • Visitatori
7 Anni 2 Mesi fa #53374 da CMN
Ciao Ferruccio,
se avrai la pazienza di leggere lo studio questa sostanza entra nel gruppo di amminoacidi che formano le proteine sintetizzate da vegetali o animali.
E' chiaro che da un vegetale può seguire percorsi diversi, tuttavia attraverso le catene alimentari può arrivare ovunque.
può passare da insetto ad animale e finire nel corpo di un uomo o farlo in un solo passaggio.
A quel punto ci troveremo - per esempio - una cellula nervosa composta da proteine "difettose" che ovviamente non possono assolvere correttamente alla loro funzione.
Di questo stiamo parlando. Se non sei convinto, suggerisco che tu contatti direttamente Anthony Samsel autore principale dello studio sui percorsi del glifosato verso le malattie moderne.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
7 Anni 2 Mesi fa #53376 da Ferruccio
Risposta da Ferruccio al topic Firmiamo per dire no al glifosato in europa
CMN

una cellula si ammala perchè manca ossigeno intorno alla stessa,
e questo accade in ambiente acido dove i patogeni, che lì diventano
attivi, generano tossine e veleni.
Mancando ossigeno, la cellula non produce più ATP in quantità normale,
ossia 32, ma comincia a produrne meno e va via via calando
fino a 2 nel caso peggiore.
In questo percorso e in funzione dei tessuti coinvolti inizia lo sviluppo della
malattia che poi avrà un suo sviluppo.

Il glifosato si degrada all'aria dopo pochi giorni e tanto più facilmente se piove
perchè è solubile in acqua.
Se fosse ancora attivo nell'acqua, avremmo avuto morie di pesci dove è stato usato,
ma questo non accade.

Gli studi si possono fare in tanti modi,
poi bisogna raccogliere i risultati giusti, non quelli di parte.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
7 Anni 2 Mesi fa #53377 da Clara
Risposta da Clara al topic Firmiamo per dire no al glifosato in europa
Per determinare se solo gli individui che sono in contatto diretto con mangimi contaminati o glifosato composti sono a rischio di avvelenamento di glifosato, uno studio è stato condotto nel dicembre 2011 su una popolazione urbana di Berlino. L'urina dei lavoratori della città, giornalisti e avvocati, che non hanno avuto alcun contatto diretto con glifosato, è stata esaminata per la contaminazione di glifosato (*). Lo studio ha trovato glifosato in tutti i campioni di urina a valori da 0,5 a 2 ng glifosato per ml di urina (potabile limite acqua: 0,1 ng / ml). Nessuno dei soggetti esaminati ha avuto contatto diretto con l'agricoltura.

Ma ci sono studi anche più recenti
www.omicsonline.org/open-access/detectio...161-0525.1000210.pdf

Residui di glifosato nel presente studio sono stati testati nelle urine e in diversi organi di bovini da latte e nelle urine
di lepri, conigli e di esseri umani utilizzando ELISA e gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS). ...il glifosato è stato rilevato in diversi organi di vacche macellate come intestino, fegato, muscoli, milza e reni. conigli da ingrasso hanno mostrato in modo significativo
residui di glifosato più elevati che nelle urine di lepri. Inoltre, il glifosato era significativamente più alto nelle urine degli esseri umani con
alimentazione convenzionale.
Inoltre, esseri umani con malattie croniche hanno mostrato residui di glifosato significativamente più elevati nelle urine della
popolazione sana
. La presenza di residui di glifosato in entrambi gli esseri umani e gli animali potrebbe trasportare l'intera popolazione
verso numerosi rischi per la salute....
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Laura80, Marco R.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
7 Anni 2 Mesi fa #53378 da Ferruccio
Risposta da Ferruccio al topic Firmiamo per dire no al glifosato in europa
Se lo studio sopra fosse veritiero, vorrebbe dire che il glifosato si usa in
talmente tante applicazioni, che ci inonda.

Per me è semplicemente assurdo, e quello è uno studio tarocco,
fatto a proposito per i soliti scopi di concorrenza sleale tra aziende
della chimica.

E' semplicemente impossibile perchè non si spiega come così tanti animali
trattengano nel loro organismo quantità di glifosato quando questo si degrada dopo
pochi giorni dalle irrorazioni.
E soprattutto viene usato in certe coltivazioni dove le erbe parassite sono più dannose,
e non su tutti i campi, giardini e città comprese.

Per me è una bella montatura.
Se dopo voi volete crederci, credete pure,
io no.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
7 Anni 2 Mesi fa - 7 Anni 2 Mesi fa #53379 da elena
Risposta da elena al topic Firmiamo per dire no al glifosato in europa
L’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (Agency for Research on Cancer – IARC), il braccio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa dell’ambito oncologico, ha emesso un verdetto pesante su cinque pesticidi molto usati in agricoltura. Si tratta di un erbicida (glifosato) e due insetticidi (malathion e diazinon), dichiarati probabili cancerogeni per l’uomo e come tali inseriti nel gruppo 2A. Altri due insetticidi, parathion e tetrachlorvinphos, sono stati riconosciuti come possibili cancerogeni umani (2B). Il giudizio, espresso da 17 esperti, è stato sintetizzato in un documento pubblicato su The Lancet Oncology e rientra nella rivalutazione di questi composti in corso da tre anni. Finora l’esposizione ai pesticidi era risultata correlata a un aumento dei casi di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, Parkinson in testa. Dal nuovo documento emerge invece una forte correlazione epidemiologica tra l’impiego del glifosato (riscontrato anche nel sangue e nelle urine degli agricoltori) e il linfoma non-Hodgkin.
Il documento non ha lasciato indifferente il mondo dell’industria e della ricerca: Monsanto ha espresso la propria contrarietà a quanto messo nero su bianco dallo Iarc «in assenza di nuove evidenze scientifiche e di una classificazione che stabilisca il legame diretto tra il consumo di glifosato e l’aumento dei casi di cancro». Un giudizio non terzo, però, visto che la multinazionale ha posseduto fino al 2001 il brevetto per la produzione dell’erbicida a base di glifosato Roundup, che rimane il più utilizzato al mondo.

Anche in Italia, rileggendo le statistiche fornite dall’Ispra nel rapporto nazionale pesticidi nelle acque, «la presenza del glifosato e del suo metabolita, l’acido aminometilfosfonico, è ampiamente confermata, anche se il suo monitoraggio è tuttora effettuato solo in Lombardia, dove la sostanza è presente nel 31,8% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali, mentre il metabolita nel 56,6%». Essendo l’erbicida largamente impiegato, è probabile che il suo inserimento nei programmi di monitoraggio possa determinare un aumento dei casi di non conformità nelle regioni dove ora non viene cercato. Il glifosato è anche il pesticida che più di ogni altro determina il superamento degli standard di qualità ambientale nelle acque superficiali. Dati che spingono Agostino Di Ciaula, internista all’ospedale di Bisceglie e referente pugliese dell’Associazione Medici per l’Ambiente (Isde), a richiedere «nuovi provvedimenti a livello comunitario, nazionale e locale: un’evidenza simile non può essere ignorata».
www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazi...apporto_208_2014.pdf
In quello 2016 i dati sono aumentati al 40%
www.regioni.it/newsletter/n-2938/del-10-...i-nelle-acque-15228/
Ultima Modifica 7 Anni 2 Mesi fa da elena.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Clara

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
7 Anni 2 Mesi fa - 7 Anni 2 Mesi fa #53380 da elena
Risposta da elena al topic Firmiamo per dire no al glifosato in europa
Mi sono presa briga di indagare anche sull'ultima menata della vulgata di F, insomma sui competitors di quei poveracci della Monsanto, che nn solo devono combattere contro gli ambientalisti, o contro chi ha avuto danni alla salute e sta intentando una class action, ma anche contro le multi che magari tentano scalate... Eh si povere bestie, c'è da promuovergli una colletta :whistle: :evil: l'anno scorso avevo firmato con Avaaz x avvertire contro un certo evento... La fusione tra Bayer e Monsanto...
Non c’è bisogno di essere no global o seguaci di Vandana Shiva per guardare con sospetto alla fusione annunciata tra Bayer e Monsanto. O meglio, alle offerte di acquisto che stanno arrivando da parte del colosso farmaceutico tedesco nei confronti della multinazionale americana leader mondiale nel settore degli Ogm. Basta farsi una domanda: per chi sono i vantaggi? Quelli per gli azionisti sono stati chiariti da tempo dalla stessa Bayer: risparmi a causa delle sinergie per 1,5 miliardi di dollari in tre anni. È però difficile individuare uno solo beneficio per i tanti agricoltori, che negli Usa hanno già visto negli anni diminuire drasticamente il numero di produttori indipendenti di semi e contemporaneamente crescere i prezzi, fino a raddoppiare. Così come per i consumatori: non si vede come potrebbero beneficiare del probabile aumento di prezzi e della possibile riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo.
A dirlo per prime sono le associazioni degli agricoltori statunitensi, come la National Farmers Union. Ricordano che, mentre i prezzi dei principali cereali si sono dimezzati negli ultimi tre anni, quelli dei semi hanno continuato a salire. La Usda (il Dipartimento di agricoltura statunitense) ha fatto notare come i prezzi dei semi siano l’input agricolo i cui prezzi sono cresciuti maggiormente. Il periodo di incremento maggiore dei prezzi dei semi dei cereali fu tra il 1994 e il 2010, quando i listini raddoppiarono. Nei 20 anni tra il 1988 e il 2008, il peso dei semi sui costi degli agricoltori è salito dal 2,6 al 4,9 per cento. In parte questi rincari sono dovuti al peso della ricerca, che ha permesso di limitare i costi su altri versanti (per esempio le perdite da malattia) ma, denuncia il presidente della National Farmer Union, Roger Johnson, in parte sono stati dovuti alla concentrazione e allo sbilanciamento dei rapporti di forza tra produttori di semi brevettati e agricoltori. È solo il caso di ricordare che una pratica comune alle prime sei grandi società del settore a livello mondiale (le Big Six) impone agli agricoltori che acquistano i semi di utilizzarli solo per una stagione. La Monsanto, per esempio, lo prevede per i semi di soia.

Monsanto è già uno sviluppatore e licenziatario dominante dei tratti (traits) di sementi biotech geneticamente modificate usate nel mais, nel cotone e nella soia negli Usa. L’American Antitrust Institute ha dichiarato che la società possiede una quota del 97% per i tratti della soia, del 75% per i tratti del mais e del 95% per i tratti del cotone. Per l’istituto queste quote di mercato sono da considerare monopolistiche. I produttori indipendenti di sementi, in forza di questi brevetti, devono fare accordi con la Monsanto. Per esempio, non è in genere possibile mischiare i caratteri genetici dei semi della multinazionale di St. Louis e quelli di altre società. L’Antistrust Usa nel 2007, quando la società stava acquistando la Delta and Pine Land Company, ha imposto che per un decennio, relativamente al cotone, queste restrizioni fossero impossibili. Al contempo ha imposto la vendita di alcuni asset, sempre relativi ai semi di cotone. L’acquirente principale era stata la Bayer. Le società indipendenti nel settore dei semi negli Usa sono scese dalle 600 del 1996 alle 100 del 2009.
aumenterebbero i rischi legati alla minore biodiversità. Ossia, in caso di malattia delle piante, gli effetti sarebbero molto più disastrosi.
La questione, peraltro, non è isolata, perché in questi stessi mesi sono in via di definizione altri due enormi operazioni nello stesso settore. C’è il deal in corso tra la Dow Chemical e la DuPont, due delle Big Six del settore, il cui valore congiunto sarebbe di 130 miliardi di dollari. E quello tra la ChemChina (quella che in Italia ha comprato la Pirelli) e la svizzera Syngenta, per la quale sono stati offerti 43 miliardi. A fare gli avvocati del diavolo si potrebbe dire che l’annunciata fusione Bayer-Monsanto sarebbe in chiave difensiva. Tanto che si vocifera di una controfferta su Monsanto da parte di un’altra delle Big Six, la Basf. Ma, per gli avvocati del Konkurrenz Group, questa circostanza non è sufficiente a dare un via libera dell’Antitrust, a meno che non emergano benefici per i consumatori. :S quali?
La logica difensiva, aggiunge Andrea Di Stefano, direttore del mensile Valori, può essere intesa da Bayer sotto altri due aspetti: si tratta anzituttto di contrattaccare «di fronte ad alcune grosse problematiche, a partire dall’accettabilità degli Ogm a livello internazionale. È vero che queste società sono molto forti - commenta - ma è vero anche che l’opposizione agli Ogm non è assolutamente diminuita. Anzi in alcuni contesti è cresciuta. Bayer è molto interessata come anche Basf al tema degli Ogm. La sua convinzione è che eliminando un’azienda che si porta dietro una reputazione negativa e un forte attivismo contrario, come Monsanto, si possa riportare il dibattito su terreni meno ostici, in particolare i terreni regolatori, in Europa». L’altra parte della strategia difensiva riguarda il glifosato. «Nonostante tutte le pressioni effettuate al riguardo, è apparso evidente che il glifosate andrà in phase out a breve-medio termine. Da questo punto di vista per il comparto, e in particolare per Bayer e Monsanto, si apre la necessità di avere a disposizione qualche sostituto che però sia in grado di passare il vaglio di regolatori sempre più aggressivi, sul fronte della salute umana». La Bayer ha sviluppato un prodotto alternativo al glifosato, chiamato glufinosato. «Si tratta di passare da prodotti esclusivamente di prodotti di sintesi della chimica petrolchimica - aggiunge il direttore di Valori - a prodotti di sintesi di materie prime rinnovabili, che non necessariamente sono più sicure per la salute umana ma che sicuramente possono avere degli effetti di rischio più basso». :S

La coltivazione degli Ogm in Europa come noto è vietata, al contrario della vendita, che è permessa. Gli europei hanno tutto il diritto di decidere se cambiare legislazione al riguardo, ma sarebbe meglio se lo facessero su basi scientifiche e senza le pressioni che verrebbero dai lobbisti. A Bruxelles «Bayer ha sicuramente uno staff di public affairs molto più efficace ed efficiente di quanto non abbia oggi Monsanto», sottolinea Andrea Di Stefano. «È molto alto il rischio che questa fusione abbia effetti negativi sul tema specifico Ogm e più in generale sui temi di regolazione delle politiche alimentari»

Questo quanto affermato dagli economisti del settore, che hanno un occhio particolare x il business prima che x la salute
Poi a settembre 2016 il patatrac
Il colosso farmaceutico europeo e la multinazionale degli Ogm statunitense hanno trovato un accordo dopo un lungo tira e molla e Monsanto ha accettato l’offerta da 66 miliardi di Bayer. Quali conseguenza avrà questa fusione per la salute e per l’ambiente in Italia e in Europa?
Mentre gli accordi per il Ttip, il trattato commerciale transatlantico tra Ue e Usa, procedono piuttosto lentamente, Monsanto grazie alla fusione con Bayer ha trovato forse il modo di aggirare il problema e di allungare i propri tentacoli sull’Europa unendo il proprio nome a quello della multinazionale tedesca.
La fusione tra Bayer e Monsanto segue l’acquisizione del gruppo Syngenta da parte di Chemchina e la fusione tra Dow Chemical e Dupont a conferma dei rischi di una eccessiva concentrazione di poche multinazionali su mercati come quelli delle sementi che sono strategici per la sovranità alimentare dei singoli Paesi.


Il re è nudo
Ultima Modifica 7 Anni 2 Mesi fa da elena.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Liuc33, carm3n

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Tempo creazione pagina: 0.751 secondi