Laura80 ha scritto: Grazie Elena per gli utili approfondimenti.
Sono assolutamente certa che, al di là dell'aspetto organico, ci sia un'importante livello inconscio da considerare, sia nelle allergie che in tutte le malattie.
L'esordio della mia asma come dicevo è avvenuto all'età di 8 anni, periodo per me di grandi cambiamenti, sebbene non ricordi traumi specifici, semmai cose positive: la casa in montagna per es. era stata un acquisto di quegli anni, c'erano stati però diversi cambiamenti negli equilibri familiari. Ci penserò meglio.
Lo stesso anno scoprii di essere miope, quindi non solo non respiravo, ma nemmeno ci vedevo più...
Tutti i problemi di salute importanti della mia vita, dall'appendicite al reflusso, non sono mai avvenuti in modo casuale, ma sempre in concomitanza con avvenimenti traumatici, che nel mio caso hanno avuto a che fare quasi sempre con delle separazioni difficili.
Molte di queste situazioni ho potuto comprenderle tempo dopo in analisi, forse l'unica su cui non ho ancora le idee completamente chiare è proprio questa delle allergie, perché è la più lontana nel tempo (qualche idea sui motivi comunque ce l'ho...).
Mi chiedo questo però, e vorrei avere anche un tuo parere a riguardo Elena: è davvero tutto reversibile?
O nel momento in cui si instaura una risposta per es. immunitaria cronica si possono controllare solo i sintomi?
Te lo chiedo perché sono convinta che molti problemi possano rientrare in seguito a una comprensione dei motivi, non so però per es. nel caso delle allergie ormai croniche, con risposta immunitaria come nel mio caso...
Riconoscere il motivo scatenante ha un'importanza fondamentale ma di per sè insufficiente a promuovere una guarigione completa
In quel momento il tuo terreno ha subito un cambiamento, da qualche parte. Il dove dipende sempre dalla tua costituzione. Ogni volta che rivivi inconsciamente quelle stesse sensazioni il blocco energetico si approfonda. Il terreno si modifica nel tentativo di trovare un adattamento per la sopravvivenza. Hamer ha spiegato che succede quando i conflitti si ripetono più e più volte. Spesso basta un profumo, o passano per il tatto, o il cibo, persino le parole possono scatenare orticaria.
Per esempio quando una mia collega ha a che fare con problemi (di lavoro o di relazione) comincia a grattarsi i polsi le mani le gambe. Mica se ne accorge... Finché non si sottrae al problema. Il grattamento produce irritazione e orticaria. Allergia a quello che viene considerato una inutile seccatura. Se si andasse indietro nel tempo chissà che si scoprirebbe che ha scatenato il primo impulso compulsivo al grattamento
Prendere antistaminici o peggio far vaccini contro che? Il polline? La polvere? Quando invece il problema è altrove...
L'allergia a polveri o muffe potrebbe essere scatenata da una difficoltà ad avere a che fare con l'ambiente in cui si vive, per esempio.
Ogni cambiamento prevede un senso di incertezza, di abbandono del conosciuto, di sfida che non ci si sente di affrontare perché non si ha molta fiducia nelle proprie capacità, o perché qualcuno ha minato questa fiducia nel l'infanzia, ci ha fatto sentire soli e abbandonati creando una modificazione nel nostro terreno tale che ogni ulteriore conflitto diventa difficilmente sostenibile, o sostenibile con una difficoltà di adattamento (vedi risposte del cortico surrene)
