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Importante Sindrome Fatica Cronica - colpa dei metalli

  • alexpio
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11 Anni 8 Mesi fa #11079 da alexpio

francois ha scritto: Non è corretto dire

"per un retrovirus non c'e' cura"

La cura è sempre la stessa, bisogna agire sul pH dei tessuti.

Qualunque microorganismo, a pH neutro, è inoffensivo.




francois,
questo lo saprai tu, ormai i tuoi "studi" sono noti a tutti noi, ma ufficialmente per un retrovirus non esiste cura. Se gli studi che additavano lo XMRV come causa della sindrome da fatica cronica venivano pubblicati, non erano certamente accompagnati dalla dicitura:

"curabile agendo sul pH dei tessuti"

Sono oltre 30 anni che il piu' famoso dei retrovirus continua ad essere la causa prima di milioni di morti, e non ho mai visto un documento rilasciato da enti sanitari con quella dicitura.

Quale sarebbe stato l'effetto sul pubblico sapendo che potenzialmente una trasfusione di sangue avrebbe potuto essere causa di una futura patologia incurabile?

Comunque, per evitare futuri "accapigliamenti" tra di noi, aggiungero' un "ufficialmente" al ..... retrovirus non c'e' cura.

saluti

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11 Anni 8 Mesi fa #11084 da francois
Risposta da francois al topic Re: Sindrome Fatica Cronica - colpa dei metalli
Bisogna precisare che certi argomenti alla MU non interessano, li ignora totalmente, li snobba.

Accettare certe affermazioni significherebbe azzerare la MU facendo cadere tutta quella enorme struttura che è stata creata nel corso dei decenni scorsi.

Personalmente accetto la MU solo per quelle necessita impellenti, di cui non si può fare a meno, ma poi possiamo abbandonarla perchè la medicina non convenzionale offre molto di più per qualunque cura e una buona salute.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Lina

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  • alex86
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10 Anni 11 Mesi fa #19740 da alex86
Interessante articolo sul rapporto virus-metalli che mi trova d'accordo, attendo altri pareri...

Virus, legame con i metalli pesanti e con il ciclo della
metilazione.
Dott.ssa Amy Yasko

Esistono diversi tipi di virus. Due dei gruppi principali sono i
virus a DNA (acido desossiribonucleico) e i virus a RNA (acido
ribonucleico). La differenza tra questi due gruppi sta nel diverso
formato che contiene il loro patrimonio genetico.
Nei virus RNA, il materiale genetico è sotto forma di RNA. Nei virus
DNA, è sotto forma di DNA.

L' herpes è un virus a base DNA, così come il CMV (cytomegalovirus),
l'EBV (Epstein Barr Virus) e l'epatite.
Il morbillo, la parotite e la rosolia sono virus a base RNA.
Il nostro materiale genetico è immagazzinato sotto forma di DNA. Ciò
che del DNA viene utilizzato, viene trasformato in RNA. Possiamo
immaginare che il DNA sia tutto l'inventario in magazzino, e l'RNA
è ciò che compri da questo inventario per poi usarlo. L'analogia che
uso nelle conferenze e nel mio libro sull'RNA (che descrive più
dettagliatamente, e in modo più facilmente comprensibile, il DNA e
l'RNA) è quella del Brico Center. Il DNA è tutto il legname, i
chiodi, le viti sugli scaffali del Brico Center. L'RNA è il
materiale di cui avete bisogno per un progetto particolare, ad
esempio per costruire la vostra casa; una volta completato il
progetto, il prodotto finale -diciamo quindi la vostra casa- è la
proteina.

Quindi, tornando al punto principale, il nostro materiale genetico
(tutte le nostre informazioni) è immagazzinato sotto forma di DNA.
Quando veniamo infettati da un virus a base DNA tipo l'herpes, questo
si può moltiplicare dando origine all'infezione attiva o a recidive.
Oppure, può essere latente. Quando è allo stato latente, il virus se
ne sta dentro al nostro DNA, nelle nostre cellule.

Immaginate che il DNA sia una lunga collana di perle. Adesso
immaginate di tagliare il filo che trattiene le perle, inserite
alcune perline rosse nella parte centrale della vostra collana di
perle, poi riannodate la collana. Abbiamo ora una collana di perle,
con al centro alcune perline rosse. Le perline rosse possono stare
lì ferme finchè non accadrà qualcosa che le farà saltar fuori dalla
collana, che quindi tornerà ad essere una collana fatta di sole
perle.

Ora le perline rosse possono moltiplicarsi e causare un'infezione
attiva. Alcune di queste perline (es. herpes) una volta riattivate
possono dare origine a sintomi della malattia, altre possono saltare
di nuovo dentro alla collana di perle del nostro DNA. Quando il
virus salta fuori dal DNA per passare da una forma latente ad una
attiva, esso ha bisogno di moltiplicarsi. Per potersi moltiplicare,
ha bisogno di produrre un altro po' del proprio DNA.
Immaginate che per produrre DNA servano quattro mattoncini. Il
Valtrex agisce andando a sostituire uno di questi mattoncini che
servono a costruire il DNA. Il mattoncino fornito dal Valtrex è
diverso dagli altri, quindi va a interferire con il processo
necessario a collegare insieme tutte le perline per produrre altro
virus.
Quindi ciò che il Valtrex fa, è interferire con il processo di
moltiplicazione del virus. Non sopprime il virus. Per permettere al
Valtrex di agire, è necessario che il virus sia in una fase attiva
di moltiplicazione. Se il virus non si sta replicando, se è ancora
fermo dentro alla collana di perle, sotto forma di perline rosse, il
Valtrex non può agire.

Studi recenti nel campo dell'HIV, Virus da Immunodeficienza Umana
(Nature Reviews in Drug Discovery Nov 2005), un altro virus che si
incorpora nel nostro DNA, hanno mostrato come il modo più efficace
di trattare questo tipo di virus consista nell'attivare il virus
latente, il virus che si trova ancora nella collana di perle, e
nell'interferire con la sua abilità di replicarsi. Il risultato è
che è più efficace usare allo stesso tempo diversi tipi di agenti
antivirali che agiscono attraverso meccanismi differenti, piuttosto
che utilizzare un singolo agente antivirale.

Il Valtrex può interferire solo con la replicazione di virus che
utilizzano i mattoncini del DNA. Quindi può agire solo sui virus a
base DNA, ma non su quelli a base RNA. Il Valtrex può interferire
con la moltiplicazione virale dell'herpes, ma non con quella di
morbillo, parotite e rosolia. Il morbillo, la parotite e la rosolia
sono virus a base RNA. Il morbillo e la parotite sono retrovirus,
cioè possono invertire il loro RNA in DNA (NdT: i retrovirus
contengono un enzima, la trascrittasi inversa, che permette di
trasformare l'RNA del virus in DNA, realizzando una copia del DNA a
partire dalla singola catena dell'RNA) dopodiché sono in grado di
incastrarsi nella nostra collana di perle. Poi, quando sono pronti a
moltiplicarsi di nuovo, le perline rosse saltano fuori dal nostro
DNA e si ritrasformano in RNA per produrre altro RNA virale.
Nonostante la rosolia non sia un retrovirus, in altre parole non ha
i mezzi per invertire il proprio RNA in DNA, esso è capace di
prendere a prestito questi mezzi dal morbillo e dalla parotite.
Quindi, in presenza di altri retrovirus, la rosolia stessa può
comportarsi come un retrovirus.

Una volta incorporato il DNA virale nel nostro DNA, quindi quando le
perline rosse diventano parte della nostra collana di perle, il DNA
virale può essere copiato ogni qualvolta il nostro DNA viene
copiato.
Per mettere a tacere il DNA virale, in modo che non si attivi,
entrano in gioco i gruppi metilici. L'organismo riconosce il
DNA "estraneo", e manda i gruppi metilici a tenerlo a bada. Ciò non
riesce se ci sono mutazioni nei gruppi metilici.

Maggiore è la durata del cattivo funzionamento dei gruppi metilici,
maggiore è la quantità di virus che si accumula. Ecco perché il
carico virale è più alto nei bambini più grandi, ed ecco perché può
occorrere più tempo per eliminare i virus. Abbiamo bisogno di far sì
che il virus salti fuori dal nostro DNA, e poi dobbiamo schiacciarlo
quando è in fase attiva e si sta replicando. Alcuni segni che il
virus sta uscendo dal suo nascondiglio, fuori dalla nostra collana
di perle, sono esantemi, febbre, mal di testa, vomito. Io credo che
anche elevati livelli di creatinina siano un segno, e significhino
che il virus sta uscendo dal suo nascondiglio.

Il ruolo della metilazione nel mettere a tacere i virus è uno dei
motivi per i quali sottolineo l'importanza dei test nutrigenomici
per valutare il funzionamento dei processi di metilazione in tutti i
bambini. Come sapete, io ritengo che i virus aiutano i metalli ad
aggrapparsi all'organismo. Una volta sradicato il virus, i metalli
saranno escreti. Più i virus restano nell'organismo, più sarà
difficile arrivare ai metalli. Quando vediamo che i metalli
cominciano ad essere espulsi, dobbiamo poi pensare alle infezioni
virali croniche.

Ecco perchè è importante essere sicuri che la metilazione sia a
posto anche nei bambini che hanno usato altri metodi per espellere i
metalli. Come ho già riferito in passato, alcuni chelanti hanno
anche proprietà antivirali. Ad esempio, guardiamo al glutatione. So
di bambini che, con una terapia basata in gran parte sull'uso di
glutatione, sono guariti e hanno espulso grosse quantità di
metalli. E' meraviglioso. Tuttavia, se questi bambini erano
autistici, allora devono esserci stati alcuni squilibri nel loro
organismo che hanno permesso a questa patologia di svilupparsi.
Fattori sottostanti quali le mutazioni nel ciclo della metilazione,
infezioni croniche virali e batteriche, esposizione ai metalli
pesanti, hanno tutti contribuito a creare la patologia autistica.
Utilizzando, ad esempio, il glutatione per liberarsi dei metalli
pesanti (il glutatione ha anche effetti antivirali) abbiamo
eliminato alcuni dei fattori di rischio. Se non risolviamo il
problema delle sottostanti mutazioni nel ciclo di metilazione, nulla
potrà impedire ai virus di ricominciare ad accumularsi
nell'organismo. Il meccanismo che dovrebbe mettere a tacere i virus
è ancora guasto. Il meccanismo che "accende e spegne" l'espressione
del DNA, detto epigenetica, è ancora guasto (il recente articolo
della BBC su alimentazione e metionina sottolineava l'importanza del
buon funzionamento della regolazione epigenetica) . La capacità di
costruire alcuni dei mattoncini per il DNA e l'RNA, che dipende
dalla metilazione, è ancora assente.

Fondamentalmente, finchè non si risolve il funzionamento del ciclo
di metilazione, è come avere una bomba a orologeria che aspetta di
esplodere. Ecco perché è importante occuparsi del ciclo di
metilazione e trovare il modo di aggirare gli ostacoli rappresentati
dalle sue mutazioni.

"Not all cakes comes with hole"

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  • alex86
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10 Anni 1 Mese fa #25690 da alex86
nelle analisi per EBV:
Igm negative, Igg positive (vca, ea e ebna)

cosa sta a significare?

"Not all cakes comes with hole"

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