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In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

La politica al contrario di quanto si possa credere influisce anche sulla nostra salute in questo forum ne discutiamo le ragioni.

Domanda La Fondazione Rockefeller e la malattia

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9 Anni 10 Mesi fa #28165 da elena
Risposta da elena al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
era quello che intendevo dire: conoscenza di ciò che è utile/sano/necessario a prescindere da certa "pubblicità" programmata a distruggerne i contenuti, o a renderli impraticabili (per divieto di commercializzazione)
noi siamo qui a cercare di far girare la ruota di nuovo nel senso corretto... in barba a questi programmatori di morte e ai loro lacchè

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  • Cecilia
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9 Anni 10 Mesi fa #28318 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
Ora comincia la parte che spiega come sono nati i collegamenti tra i mass media e la Fond. Rockefeller



Come nasce la censura


Anche il più indipendente direttore di giornale dipende dalle agenzie di stampa per le notizie da pubblicare e non ha alcuna ragione di sospettare che in uno solo dei tanti argomenti trattati le agenzie forniscano informazioni tendenziose e sistematicamente truccate come nel campo della scienza medica. Eppure è ciò che accade regolarmente. Il Bealle fu il primo a capirlo, e capirne anche il perché e il percome.
Alla fine degli anni '40, quando iniziò la sua attività investigativa, Bealle scoprì che uno dei direttori della Fondazione Rockefeller era anche membro del direttorato della "Associated Press", una delle tre agenzie di stampa USA i cui comunicati sono giudicati molto attendibili nel mondo intero. Chi era costui? Nientemeno che Arthur Hays Sulzberger, comproprietario e direttore del "New York Times" e come tale uno dei più influenti dirigenti della "Associated Press".
Così non ebbe difficoltà a persuadere gli incaricati scientifici di tutte le agenzie di stampa che sarebbe stato pericoloso e irresponsabile accordare piena libertà di opinione a chiunque in materia di medicina e che, pertanto, tutte le notizie concernenti il settore medico avrebbero dovuto essere vagliate da un «esperto» prima di poter essere divulgate e pubblicate.
E chi avrebbe fornito codesti «esperti»? Naturalmente la "Fondazione Rockefeller", bontà sua, in quanto portavoce del massimo complesso medico-farmaceutico al mondo.
Fu allora che cominciarono ad apparire, spesso simultaneamente su tutta la stampa mondiale, notizie di nuove scoperte mediche, nuove terapie, nuovi vaccini, nuovi sieri, nuovi «farmaci miracolosi», per rimpiazzare quelli di cui non si riusciva più a nascondere l'inefficacia o il danno e destinati a scomparire a loro volta per far posto ad altri che venivano descritti «meno dannosi e più efficaci», singolare sovvertimento dei termini e della verità.


Cosa centra il prof. Singer?


(vi ricordate? all´inizio di questo articolo?
Il prof. Peter Singer ha dovuto ammettere nel corso del suo processo a Perugia contro Hans Ruesch che i suoi tour italiani erano sponsorizzati dalla "Fondazione Rockefeller",)

Stiamo forse divagando? Per nulla. Negli anni '60 si era universalmente stabilita, incontrovertibilmente, attraverso la tragedia del Talidomide e le migliaia di tragedie simili che seguirono nel corso di pochissimi anni, la prova scientifica e matematicamente dimostrabile che gli esperimenti sugli animali non sono in grado di impedire errori e catastrofi mediche e che, anzi, tali prove sugli animali, possono solo garantirne la ripetizione. Difatti le nascite focomeliche, che avrebbero dovuto essere del tutto scongiurate grazie agli incrementati esperimenti sugli animali, in grado, si asseriva, di prevenire gli eventuali danni dei nuovi farmaci, non solo non diminuirono ma continuarono a crescere in misura allarmante, mettendo in dubbio la validità di tutta l'impostazione della ricerca medica.
La "Fondazione Rockefeller" capì allora che occorreva escogitare qualcosa di completamente nuovo e radicalmente diverso per poter proseguire sulla strada lucrosa di sempre, evitando che troppa gente protestasse e senza che la popolazione, abbagliata dalle prodigiose conquiste della tecnica e dell'elettronica, si avvedesse dell'inganno e dello sfruttamento continuo cui era soggetta nel campo della biologia, ossia della salute che non è basata sulla matematica, ma sul vitalismo animato individuale.
Le tragedie dovute alle prove sugli animali mettevano seriamente in dubbio le capacità intellettive dei dirigenti della ricerca medica, e ciò a livello mondiale. Intanto erano sorti nuovi interessi da sviluppare e sfruttare, tra cui quelli dell'ingegneria genetica, dei trapianti, della eutanasia e della sperimentazione sui feti umani, che suscitano sconcerto e dissensi diffusi, tanto che anche il Vaticano è pesantemente intervenuto sulla questione.

Nasce la bioetica


Fu per questo che gli «intellettuali», la categoria che già tanto aveva fatto per il vecchio Rockefeller, escogitarono addirittura una nuova disciplina filosofica, che venne battezzata con un nome dal suono scientifico «Bioetica».
Il principio era che si poteva benissimo continuare a studiare l'attuale «biologia», più le altre discipline che stavano nascendo e che pertanto andavano sviluppate e sfruttate a dovere, basandosi inizialmente sulla sperimentazione animale, poi introducendovi come nuovissimo intingolo, considerazioni etiche per le quali occorreva un volenteroso e credibile presentatore. In conclusione, che per amore di brevità riduciamo ai minimi termini che possono apparire semplicistici, ma che rappresentano l'essenza della bioetica utilitaristica: «Qualsiasi misura e tipo di sopruso o crudeltà, non solo verso gli animali ma anche verso esseri umani è «eticamente» gustificabile, dunque lecita, se i vantaggi che ne derivano, o promettono di derivarne, anche solo teoricamente in tempi indefiniti, superano i danni e le sofferenze che causano, se il numero di individui che potrebbero beneficiarne supera il numero delle vittime sacrificali».
Orbene noi concediamo a chiunque il diritto di mantenere ed esporre opinioni e teorie filosofiche di qualsiasi tipo; ma questo diritto impone loro anche l'obbligo di farlo onestamente, con completezza, e ciò non è il caso del prof. Singer, che presenta le sue zoppicanti teorie in una luce falsa, nascondendo deliberatamente, da più di vent'anni, sacrosante verità.
Grazie alla potenza della "Fondazione Rockefeller", la sua immagine è stata imposta all'opinione pubblica mondiale come quella del primario paladino degli animali, come recita il titolo del libro con cui è stata stabilita la sua fama; ruolo che gli assicura il rispetto e l'ascolto degli animalisti di tutto il mondo. I quali, di conseguenza, gli credono quando afferma che alcuni esperimenti sono irrinunciabili per il bene dell'umanità, dunque sono utili, ergo andrebbero aumentati, come difatti la "Fondazione Rockefeller" desidera.

La disonestà del Singer consiste nel tacere sistematicamente ai suoi lettori ciò che altri da un quarto di secolo gli chiedono di far sapere: che esiste un gran numero di medici e scienziati di parere diametralmente opposto che negano ogni valore scientifico ai risultati ottenuti, non solo perché si tratta di animali ma ancor più proprio perché si tratta di sperimentazione: la quale presuppone che vengano inflitti artificiosamente morbi e danni che non possono essere identici a quelli che sorgono spontaneamente nell'individuo.

Noi pensiamo che il personaggio Singer, con tutta la sua teoria «bioetica» siano stati «inventati» a bella posta dai ben pagati teorici della "Fondazione Rockefeller" per poter proclamare nei grandi dibattiti, anche a livello parlamentare: «persino il Peter Singer, riconosciuto come il massimo zoofilo al mondo, non è in grado di negare che la sperimentazione animale, lungi dall'essere un semplice alibi per coprire i danni di una metodologia errata, è indispensabile per proteggere la salute umana, evitare l'invecchiamento, prolungare la vita e chissà... forse, un giorno, assicurare la vita eterna».

continua ...
aurora.altervista.org/29approfondimento.htm

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9 Anni 5 Mesi fa #33775 da alpaluda
Risposta da alpaluda al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
Cecilia ed Elena,
ma voi pensate veramente che si possa fare qualcosa per la massa oppure che si debba pensare solo al proprio orticello???

Oggi, abbiamo la tecnologia dalla nostra: a differenza di quei delinquenti che hanno messo su questo imbroglio e che all'epoca avevano solo i soldi, noi abbiamo internet che utilizzato bene potrebbe risultare infinitamente più potente...

Chiedo scusa: ultimamente, sto sognando un po' troppo...

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9 Anni 5 Mesi fa #33776 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
Come vedi non sono andata avanti con il 3d perché ho notato che non era stato tanto letto, che ti devo dire?
io faccio quello che posso, prendo, cerco, traduco, posto ma non mi metto certo a stampare volantini e a distribuirli, eh scusa.
Esistono documenti chiari, esistono centinaia di siti che pubblicizzano questi documenti e questi fatti ma se la gente non ne vuole sentire e non vuole leggere ...
ok, molti in questo forum conoscono questi fatti nei particolari, l´esempio piú lampante di imbroglio-frode si puó vedere negli effetti collaterali:
una medicina che NON cura bensí che copre solo i sintomi
questa medicina scatena reazioni nel corpo
le nuove reazioni e cioé disturbi di salute, verranno di nuovo trattati con nuovi composti chimici che a loro volta produrranno nuovi effetti collaterali su altri organi
ed ecco che si ha un malato cronico, un malato che presenta almeno 4 o 5 diversi disturbi, tutti da trattare, da diagnosticare, da esaminare e da peggiorare
La vita media si é allungata perché se i pazienti muoiono troppo in fretta loro perdono soldi!
Se la gente non vuole capire questo, se la gente preferisce la pillolina magica che fa passare il mal di testa in cinque minuti senza chiedersi perché e percome, beh, a quelle persone non interessa un accidenti di rockefeller, della AMA, della FDA e delle industrie chimiche, quelle persone si inchinano grate e felici davanti a quelle industrie chimiche.

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  • Cecilia
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9 Anni 5 Mesi fa #33777 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
cazzarola!
non avevo letto bene il tuo post fino alla fine :ohmy:

noi abbiamo l´internet?
ma guarda che ce l´hanno data loro :lol: e la controllano a regola d´arte, mica sono scemi! :lol:
per ogni sito come il nostro ne esistono 10-100-1000 pagati dalla big pharma e la povera gente che cerca di capirci qualcosa rimane frastornata e gettata nella piú totale confusione.

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9 Anni 5 Mesi fa #33779 da alpaluda
Risposta da alpaluda al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
Cecilia,
scusami ma a volte penso che si possa fare qualcosa quando in realtà c'è poco da fare...

Egoisticamente parlando, ti ringrazierò sempre per quello che hai messo su: se posso esserti utile, coinvolgimi pure...

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