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In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

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Domanda La Fondazione Rockefeller e la malattia

  • Cecilia
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9 Anni 5 Mesi fa - 9 Anni 5 Mesi fa #33856 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic La Fondazione Rockefeller e la malattia
riprendo questo thread di informazione, basato su fatti storici e non su intuizioni, fantasie o che altro
eravamo arrivati qua

Noi pensiamo che il personaggio Singer, con tutta la sua teoria «bioetica» siano stati «inventati» a bella posta dai ben pagati teorici della "Fondazione Rockefeller" per poter proclamare nei grandi dibattiti, anche a livello parlamentare: «persino il Peter Singer, riconosciuto come il massimo zoofilo al mondo, non è in grado di negare che la sperimentazione animale, lungi dall'essere un semplice alibi per coprire i danni di una metodologia errata, è indispensabile per proteggere la salute umana, evitare l'invecchiamento, prolungare la vita e chissà... forse, un giorno, assicurare la vita eterna».

continua ...

ma ci sono ...

«Problemi più gravi»

Naturalmente il prof. Singer si occupa anche e soprattutto di problemi «ben più gravi» di quelli che interessano gli animali, però tutti i problemi di cui si occupa interessano la continuata prosperità della "Fondazione Rockefeller" e della «Medicina», nuova religione.

Recentemente, dopo aver proposto di utilizzare, per gli esperimenti su animali, i cani randagi presi al laccio dagli accalappiacani comunali («tanto non soffriranno di più negli esperimenti che quando vengono gassati nel canile comunale», ha affermato il Singer in un articolo sulla rivista universitaria australiana "Uniken"),

egli ha pontificato anche sulla liceità delle sperimentazioni su feti umani, che sarebbero «etiche» durante i primi tre mesi di vita perché fino a quell'età, così ha deciso il Professore, il feto non avverte alcun dolore.

Lezione americana

Non hanno tardato molto le organizzazioni mediche di altri paesi industrializzati ad imparare dalle lezioni del Professore della "Fondazione Rockefeller".
Riferisce il Bealle, nella opera citata, di alcuni casi in cui i professionisti della beneficenza riescono a sfruttare «a loro vantaggio» da una parte il buon cuore e la ingenuità delle genti, dall'altra il costante terrore che gli uomini provano di fronte alla sofferenza e alla morte.
Già nel '30 esistevano negli Stati Uniti «Enti Morali senza scopo di lucro» (alla Garattini) che raccoglievano fondi per «studiare» e «sconfiggere» ogni male conosciuto sulla terra: artrite, reumatismi, malattie mentali, vista, psicoanalisi, poliomielite, sclerosi multipla, malattie tropicali, epilessia (tre tipi diversi), diabete, tubercolosi, il comune raffreddore, paraplegia, sordità, paralisi celebrale, malattie circolatorie e cardiache, senza parlare del solito cancro.

Riferisce il Bealle come nel periodo natalizio del '31 Harry Hopkins, amico e stretto collaboratore del Presidente Roosevelt, si mise a raccogliere fondi per la "Associazione contro la Tubercolosi" di New York.

Nel comitato era stato incluso anche il nome del dottor Louis I. Harris, commissario sanitario della città di New York. Un bel giorno quest'ultimo ebbe la «cattiva» idea di controllare i conteggi finali e vi riuscì nonostante l'opposizione del potente Harry Hopkins.

Il risultato fu una lettera dell'Harris al "New York Times" che la pubblicò l'8 giugno del '32: «Per quanto io abbia potuto rilevare durante molti anni di contatto intimo, solo un'infima frazione dei molti milioni di dollari che la "Associazione contro la Tubercolosi" di New York ha raccolto nel corso dell'ultima decade e mezza è stata spesa per provvedere alla diagnosi, trattamento medico, cure sanitarie e ospedaliere o altre necessità dei malati o delle loro famiglie. Infatti io sono sicuro che neanche un soldo viene usato per aiutare i tubercolotici».

A questa lettera il Bealle fa seguire il drammatico appello diramato l'anno prima da Harry Hopkins (15 dicembre '31), titolato "Salva una vita!" e redatto in finta veste telegrafica: «Disperata necessità arginare tubercolosi in periodo depressione finanziaria stop allarmante diminuzione entrate per nostra lotta in periodo natalizio stop cedimento ora significa rinuncia vantaggi acquisiti con anni di dura lotta e perdite di vite umane stop contributi grossi o piccoli di grande aiuto stop emettere assegni a Thomas Lamont tesoriere tre ottantasei Quarta Avenue».

Questo Thomas Lamont, c'informa il Bealle, altri non era che il socio del grande banchiere Morgan, principale rivale di Rockefeller nello sfruttamento della nazione americana, e il cui impero bancario ed editoriale finì in bocca al Grande Pirata quando Morgan morì.
Comunque la succitata lettera del dr. Louis Harris, apparsa sul "Times", non deve essere stata letta e ricordata da molti newyorchesi se ancora nel '56 la medesima Associazione riuscì a rastrellare altri 26.310.385 dollari col suo solito appello natalizio.


Italia oggi


Già nel nostro rapporto "I falsari della scienza" (1980) abbiamo mostrato con quanta verve i capitani dell'industria italiani, geniali apprendisti, ispirandosi ai modelli americani lanciarono la loro raccolta di fondi per la «lotta al cancro».
Ci si è dovuto prestare anche il povero, si fa per dire, Angelo Rizzoli, con tutto il suo «impero» editoriale, con i relativi «messaggi natalizi» menzionati nel nostro "I falsari della scienza", mentre era schiavo della Montedison: dopo essere stato costretto a sopprimere "Imperatrice nuda" e prima di finire per ben due volte in carcere.

Circa un anno fa cominciammo ad udire dalle radio italiane un appello ripetitivo che annunciava in toni drammatici: «È stata scoperta la causa della distrofia muscolare! Ora si deve trovare la cura!» (ci sembra di ricordare che l'appello precedente riguardava la «sclerosi multipla», ma non lo giuriamo).

Sapevamo che la causa della distrofia muscolare non era stata affatto trovata, e certamente non lo sarà mai se la ricerca persevererà sulla strada errata. Ma potevamo immaginarci quale sarebbe stato il seguito di un simile annuncio.

Per brevità, proprio nel periodo post-tangentopoli e prenatalizio del dicembre '93, venivamo informati che lo spettacolo di beneficenza organizzato dalla RAI/TV con la partecipazione della bella, e pensiamo innocente, Alba Parietti per studiare la «distrofia muscolare», ha raccolto tra i generosi telespettatori italiani la bellezza di 19 miliardi e mezzo...

Hans Ruesch aurora.altervista.org/29approfondimento.htm
Ultima Modifica 9 Anni 5 Mesi fa da Cecilia.

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