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Domanda Psicoterapia o psicanalisi?

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9 Anni 1 Mese fa #38463 da elena
Risposta da elena al topic Psicoterapia o psicanalisi?
Passione per l'ignoranza, riparto da questo
Lasciamo stare che l'ignoranza è insieme a paura e rabbia il caposaldo dell emotività /sensazione/atteggiamento negativi, ma...
Chi può coscientemente dire "sono contento, anzi no, la mia passione è di coltivare l'ignoranza?" Coltivare l'ignoranza, badate, non sapere di non sapere...

Il silenzio è l'agognata meta promessa dalla costanza della meditazione.
Di questo potrebbe parlare Cecilia, visto che fa quella trascendentale. Per me la meditazione cd. senza seme porta il suo dono , se praticata con costanza, proprio nel silenzio.
Il quale talvolta "accade" spontaneamente, persino tramite aiuti esterni (per esempio la estrema bellezza della natura ci toglie non solo il fiato - pensate un attimo al significato di questa pausa tra le due fasi del respiro - ma la mente non ha più parole, domande, pensieri.
Questa è la domanda mai domandata...

Per Laura da parte di Paolo
Che differenza c'è tra i gruppi lacaniani e quelli foulkeriani? La differenza sta nel concetto di costituzione/strutturazione dell'inconscio?
Proverò a cercare "La cura Schopenhauer" di Yalom, spero sia divertente e stimolante

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9 Anni 1 Mese fa #38471 da Clara
Risposta da Clara al topic Psicoterapia o psicanalisi?
chi può dire la mia passione è l'ignoranza? Beh un sacco di medici ad esempio...e tutti quelli che temono di essere destabilizzati da un qualche sapere.

Parlare, di questo si tratta in psicanalisi, della propria parola, della propria narrazione, della propria verità. Che vuoi? Domandava Lacan.
A volte accade di dire qualcosa che non si imaginava di dire... succedono i lapsus, ti senti parlare e ti dici, ma cosa sto dicendo? Appaiono improvvise fessure,come fossero sempre state avvolte da antichi e pesanti tessuti, quelli dell'inconscio, si liberano emozioni che non pensavi di avere, come quella dell'odio ad esempio.

Si tenta di sedurre l'analista all'inizio, si vuole fargli credere di essere dei tipi in gamba, che la sanno lunga. Ma poi ti senti parlare in quel silenzio e senti che quel che credevi di te stesso viene a meno. Come ben spiegava Laura accade un grande ridimesionamento della propria posizione narcisistica.

Queste solo alcune cose.

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9 Anni 1 Mese fa #38478 da Laura80
Risposta da Laura80 al topic Psicoterapia o psicanalisi?

elena ha scritto: Passione per l'ignoranza, riparto da questo
Lasciamo stare che l'ignoranza è insieme a paura e rabbia il caposaldo dell emotività /sensazione/atteggiamento negativi, ma...
Chi può coscientemente dire "sono contento, anzi no, la mia passione è di coltivare l'ignoranza?" Coltivare l'ignoranza, badate, non sapere di non sapere...

Il silenzio è l'agognata meta promessa dalla costanza della meditazione.
Di questo potrebbe parlare Cecilia, visto che fa quella trascendentale. Per me la meditazione cd. senza seme porta il suo dono , se praticata con costanza, proprio nel silenzio.
Il quale talvolta "accade" spontaneamente, persino tramite aiuti esterni (per esempio la estrema bellezza della natura ci toglie non solo il fiato - pensate un attimo al significato di questa pausa tra le due fasi del respiro - ma la mente non ha più parole, domande, pensieri.
Questa è la domanda mai domandata...

Per Laura da parte di Paolo
Che differenza c'è tra i gruppi lacaniani e quelli foulkeriani? La differenza sta nel concetto di costituzione/strutturazione dell'inconscio?
Proverò a cercare "La cura Schopenhauer" di Yalom, spero sia divertente e stimolante


Ciao Paolo,
la differenza tra il gruppo per come lo intende Lacan e il gruppo per Foulkes non sta tanto nella costituzione dell'inconscio (entrambi condividono infatti la formazione freudiana e dunque un modo simile di intendere l'inconscio), ma nel tipo di uso e concettualizzazione che fanno del gruppo.

Lacan fonda la sua scuola proprio a partire dal piccolo gruppo, che chiama "Cartello". Questo è il dispositivo che propone per articolare l'attività del gruppo con il lavoro particolare di ciascuno.
Il cartello ha caratteristiche particolari, che sono spiegate in breve ma in modo chiaro per es. qui:

www.praxislacaniana.it/wordpress/scuola/?page_id=104

dove si legge:

" Il cartello non è un gruppo anzi, Lacan propone questa dinamica per proteggere il lavoro dagli effetti del gruppo".

Qui sta la differenza.
Affascinato dai lavori pioneristici di Bion e Foulkes coi soldati al fronte, Lacan si era avvicinato all'idea del gruppo pensato però non in quanto tale (dunque non come dispositivo terapeutico) ma come dispositivo per l'apprendimento dell'analisi per i suoi studenti.
Questo dispositivo aveva per lui il senso di rappresentare un operatore anti narcisistico e uno strumento contro l'isolamento e l'infatuazione che la situazione a 2 avrebbe probabilmente innescato.
Un'idea pure centrale era che il gruppo non doveva avere leader, come invece succedeva negli altri gruppi.

Foulkes invece pensava alla gruppoanalisi come a un'analisi IN gruppo e ATTRAVERSO il gruppo: il gruppo è lo strumento terapeutico insomma, è il mezzo che innesca il cambiamento.
C'è nel gruppo analitico un leader, pensato però come custode dello spazio del gruppo. Il conduttore è coinvolto nelle dinamiche del gruppo, tanto quanto gli altri membri, sebbene a un livello che può essere diverso nelle varie fasi del gruppo.

Recalcati, allievo di Lacan ma che poi ha lasciato la società lacaniana perché la riteneva troppo rigida su certe posizioni, si è occupato di gruppi. Per chi volesse approfondire, si trova molto nel libro: "L'omogeneo e il suo rovescio", dove tratta però solo di gruppi mono sintomatici.
Qui Recalcati scrive:
" Lacan elogia l'applicazione bioniana della psicoanalisi al lavoro coi gruppi, convinto del carattere epocale di questa applicazione. L'insegnamento maggiore di Bion consiste per Lacan nell'aver mostrato che esiste una forma possibile del legame gruppale irriducibile alla dinamica puramente immaginaria dell'identificazione reciproca.
Diversamente dalla massa, il piccolo gruppo è un'esperienza del non-tutto che può garantire l'esistenza della differenza particolare: lascia esistere il particolare del soggetto promuovendone l'eterogeneità inassimilabile a qualunque fusione identificatoria."
Recalcati utilizza quindi il piccolo gruppo in senso terapeutico, specificando la funzione dall'analista:
"L'analista preserva il luogo del soggetto supposto sapere ma solo nella forma del luogo vuoto, del meno uno, dell'assenza di una risposta saturante il dinamismo proprio del piccolo gruppo. Piuttosto l'associazione libera, così come si manifesta nel contesto gruppale, mobilita l'insieme del gruppo come soggetto, in un'oscillazione continua tra l'essere simile all'altro e il tratto particolare che emergendo dalla catena delle associazioni produce la differenza soggettiva."
In questa formulazione del senso del gruppo mi ritrovo completamente e non vedo più differenze tra metodo lacaniano e foulkesiano.

Riprendo poi il tema psicoterapia o psicoanalisi, perché sempre in quel libro ne parla Recalcati, dicendo cose che mi trovano d'accordo.
"Una TERAPIA è finalizzata alla eliminazione, alla soppressione o quantomeno alla riduzione del sintomo.
C'è effetto terapeutico se si ripristina lo stato d'essere precedente l'insorgere della malattia. Questo implica che nella pratica psicoterapeutica il sintomo appaia come un disfunzionamento, un'alterazione che deve essere emendata. L'azione psicoterapeutica è un'azione di riabilitazione. Il sintomo è un disturbo.
L'applicazione della PSICOANALISI ALLA TERAPEUTICA implica innanzitutto una diversa valutazione del sintomo, considerato nella sua matrice freudiana.
Matrice scandalosa e impensabile per la logica medico-psicoterapeutica, poiché esso implica innanzitutto un funzionamento e non un disfunzionamento dell'apparato.
Il sintomo è un apparato in grado di operare un trattamento soggettivo del godimento.
La psicoanalisi applicata alla terapeutica non è antagonista al sintomo, ma elegge il sintomo come partner del soggetto, schierandosi COL soggetto contro le ragioni del programma universale della Civiltà."

È poi vero che c'è la questione di chi può fare un training analitico senza aver studiato psicologia o medicina, una volta si poteva.
Conosco pochi colleghi che hanno fatto questo percorso, la maggior parte dei quali si sono poi laureati in psicologia per poter continuare a esercitare.
Se devo esprimere un parere su queste pochissime persone (non in generale), trovo che siano, riprendendo il discorso di Recalcati, molto preparate sulla psicoanalisi, molto meno sulla sua applicazione nella terapeutica.
Questo esclude secondo me alcune tipologie di analizzando, mentre potrebbe essere meglio in certi casi.

Yalom è come dicevo un gruppo analista, ma con una forte propensione all'Intersoggettività. Questo nel libro, pur romanzato, si vede, ma è secondo me molto interessante da leggere, e per me è stato molto appassionante...poi Paolo mi dirai se ti è piaciuto!
I seguenti utenti hanno detto grazie : elena

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  • Clara
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9 Anni 1 Mese fa #38482 da Clara
Risposta da Clara al topic Psicoterapia o psicanalisi?

La psicoanalisi applicata alla terapeutica non è antagonista al sintomo, ma elegge il sintomo come partner del soggetto, schierandosi COL soggetto contro le ragioni del programma universale della Civiltà."

Bellissimo!

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9 Anni 1 Mese fa #38495 da elena
Risposta da elena al topic Psicoterapia o psicanalisi?
Vorrei inserire dei grani di luce interiore
una lingua asciutta e profumata
Accade l'intuito



se stai sul parapetto di un ponte e ti sporgi per guardare il fiume che scivola via sotto di te,
d'un tratto saprai tutto quello che c'è da sapere
Alexander Milne


ROBERTO MORPURGO

HO DORMITO
ho dormito in dirupi
di ghiaia
come un vento
stanato dai bracconieri

...
Salvatore Quasimodo

Ed è subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

...

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9 Anni 1 Mese fa #38530 da Clara
Risposta da Clara al topic Psicoterapia o psicanalisi?
"Rendi cosciente l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita, e tu lo chiamerai destino" Jung
I seguenti utenti hanno detto grazie : elena

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