Garzie per le risposte.
Sono andata anche a leggermi quello che avevi giá postato altrove, tanto per non farti ripetere tutto da capo.
Una delle tue domande era se il potenziare il SI sia una strada da seguire o meno in presenza di un malfunzionamento del SI stesso, la risposta, credo, non ti piacerá molto ma é cmq dovuta; premetto che chi scrive é reduce di un linfoma che anche se annoverato sotto le forme tumorali col cancro in sé ha poco a che fare, comincio
quando si é vittime di un malfunzionamento del SI non si hanno molte possibilitá
1- si fa quel si puó, attendendo e sperando nel meglio
2- si prende la strada chimica, spesso mirata all´immunosprressione e si spera
3- si prende la strada opposta alla seconda e si cerca di potenziare il SI e si rischia, perché potenziando il SI
nel suo intero si potrebbe anche fortificare quella parte che é
malata, si potrebbe, cioé, fare precipitare la situazione. La decisione spetta alla persona interessata, so che non é facile, ma quale decisione lo é?!
io, personalmente scelsi la terza, ma ripeto sapevo cosa rischiavo e quello cioé la morte in poche settimane invece dei pochi mesi che mi avevano dato gli oncologi. Ho buttato tutto sul rosso, come si dice tra giocatori di casinó e mi é andata bene (sospirone!).
Ora, la melatonina rafforza il SI, la vit E lo rafforza e cosí via, leggi ...
Melatonina anti-sclerodermia
Notizie - Comunicati Stampa
Giovedì 02 Novembre 2006 00:07
Un trattamento a base di melatonina, a cui vengono associati vitamine E, A e C e acidi grassi essenziali, pare porti benefici ai pazienti affetti da sclerodermia, malattia autoimmune ancora priva di terapia. Lo sta sperimentando un medico, Mauro Todisco, che segue da alcuni anni cinque pazienti. I risultati sono riportati su uno degli ultimi numeri di "American Journal of Therapeutics".
Il numero dei casi ? ancora insufficiente, come il tempo di durata della cura, per poter affermare che i benefici osservati siano dovuti proprio al trattamento e non al tipo di malattia. La sclerodermia infatti ? cronica, peggiora molto lentamente, spesso ha un andamento irregolare, con lunghi periodi di stabilit? che possono durare anche anni e addirittura dei miglioramenti spontanei nella percezione che i pazienti hanno dei propri sintomi e disabilit?.
Ancora in gran parte sconosciuta ? la causa della sclerodermia. Si sa che alla base vi ? una auto-aggressione del sistema immunitario contro il tessuto fibroso, un componente essenziale di tutti gli organi. Il tessuto fibroso reagisce all'attacco ispessendosi ed aumentando lo spazio che occupa a discapito della parte funzionale di organi interni, come polmoni, cuore, reni, tubo digerente.
"Ho trattato la prima paziente in modo assolutamente casuale", spiega Todisco, "le somministrai la melatonia perch? avevo visto, trattando altre patologie, che aveva un'azione positiva sull'endotelio. Il risultato fu positivo. Associai alla melatonina alcune vitamine e acidi grassi essenziali.
In alcuni casi utilizzo la vitamina E, in altri la A o la C".
"Dalla sclerodermia sistemica non si pu? guarire", ricorda Todisco, "si possono per? ridurre i sintomi e migliorare la qualit? della vita".
Ferma la malattia con certezza, anche se a prezzo di pesanti effetti collaterali, l'antagonista naturale del sistema immunitario, il cortisone. Molti altri farmaci sono stati usati dopo che ricerche su pochi casi avevano fatto ben sperare. Ma sperimentazioni pi? lunghe e controllate hanno poi mostrato che, alla fine, tra i malati che ricevevano la cura e i malati che ricevevano il placebo, non vi erano differenze. La speranza ? che si faccia il prima possibile uno studio farmacologico controllato per confermare i benefici che sembrano dare melatonina, vitamine e acidi grassi essenziali. (marina amaduzzi)
www.repubblica.it/supplementi/salute/200...ndo/020mel50920.html
www.reumaonline.it/index2.php?option=com...tent&do_pdf=1&id=130