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Domanda Fukushima: il punto della situazione

  • elena
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7 Anni 2 Mesi fa #53196 da elena
Risposta da elena al topic Fukushima: il punto della situazione
Il quotidiano francese Le Figaro anticipa i risultati degli stress test condotti dalle autorità europee dopo la tragedia di Fukushima. Dei 58 reattori francesi (su 134 in Europa), nessuno è risultato completamente in linea con le misure di sicurezza richieste, in particolare sul fronte dei possibili danni sismici
Nucleare francese: Considerazioni sull’incidente di Flamanville, che si sta avviando al traguardo dei 40 anni. In Francia ben 42 reattori hanno superato la soglia dei 30 anni e la maggioranza si sta avvicinando (alcuni sono già oltre) alla soglia dei 40 anni

Allarme radiottività in Inghilterra: chiusa una centrale nucleare in Inghilterra (2014) a Sellafiled

Cina: passata Fukushima, il nucleare torna al centro della strategia energetica

Una caverna geologica per lo smaltimento dei rifiuti costa all’incirca 2 miliardi di euro (come quella che si sta realizzando in Finlandia), mentre una centrale da 1.500 MW di ultima generazione costa tra i quattro e i cinque miliardi di euro. I costi per lo smantellamento dell’impianto sono a carico del gestore che è obbligato per legge ad accantonare una certa somma di denaro che servirà per smantellare l’impianto o in gergo tecnico riportarlo a prato. Sul tema assicurativo sono anche in questo caso i gestori a pagare delle assicurazioni che coprono in caso di incidenti. (Ing Bosetti pro nucleare 2012)
"le centrali in costruzione in Francia e in Finlandia (dello stesso tipo di quelle che si vogliono fare in Italia) stanno costando il doppio di quello che era stato preventivato (anche i tempi di costruzione si sono raddoppiati) e i loro costi veri coincidono con quelli denunciati dalle società finanziarie (Moody’s; Standard&Poor; etc) che, essendo quelle che ci dovrebbero mettere i soldi, fanno capire che il nucleare non conviene a meno che lo Stato non lo finanzi con denaro pubblico, magari aumentando le tariffe. Non c’è al mondo un deposito che funzioni per rifiuti di III categoria (quelli più pericolosi) mentre gli altri, che sono milioni di metri cubi, continuano ad essere ammucchiati in depositi che poi si rivelano insicuri, come la miniera di sale di Asse in Germania in cui l’acqua ha corroso i bidoni e la radioattività ha contaminato il suolo e le falde. Le corti dei conti di Francia, Stati Uniti, Germania e Inghilterra hanno calcolato che la spesa per sistemare le scorie e smantellare le centrali va dai 60 agli oltre 100 miliardi di dollari per ciascun paese: per questo il demmissioning non si fa se non per piccoli reattori di ricerca. Se in Italia, dopo oltre venti anni dalla chiusura del vecchio nucleare, non si è trovato il modo di sistemare le scorie che giacciono a Saluggia, Trisaia, Trino, Caorso, Latina e Garigliano nonostante i miliardi prelevati dalle nostre tasche attraverso le tariffe elettriche, figuriamoci a quali disastri può portare la costruzione di nuove centrali nucleari" (comitato contro il nucleare referendum in Italia)

Mi chiedo: e se il gestore non ci vuol mettere soldi? Se i soldi richiesti non coprono la difficile o impossibile risoluzione degli stessi?

A Fukushima da qualche parte sotto la centrale, in punti non identificati, ci sono tre “blob” di roba tremendamente radioattiva: il corium, il frutto della fusione del nocciolo di tre reattori nucleari. Quante persone ne sono consapevoli? A Chernobyl il “blob” fu uno solo, prontamente localizzato e isolato dall’ambiente circostante con il famoso sarcofago, mentre in Giappone non é stato ancora possibile farlo: la tragedia prosegue e ogni giorno genera 500 tonnellate di acqua fortemente radioattiva.In molti siamo rimasti alla prima versione della Tepco con la sua tranquillizzante stima secondo la quale era “danneggiato” (danneggiato, non fuso…) il 70% del combustibile nucleare nel reattore 1, il 33% nel reattore 2 e possibilità di “danni” anche al combustibile del reattore 3.
Adesso invece é generalmente riconosciuto che nei tre reattori di Fukushima é avvenuto un “melt through”: il combustibile nucleare si é fuso insieme all’acciaio dell’involucro di contenimento entro il quale avvengono le reazioni nucleari ed é uscito dai reattori.
Lo ha scritto ad esempio la prudentissima e attentissima agenzia Reuters in occasione di questo quinto anniversario della tragedia. La Tepco ha iniziato le prime ammissioni solo nel novembre 2011 – otto mesi di ritardo – parlando di possibili “danni” all’integrità dell’involucro di contenimento del reattore 1. Il resto é arrivato goccia a goccia e talvolta per vie indirette: alla luce di questo, é ragionevole chiedersi se, e fino a che punto, la Tepco ammetta la gravità dei problemi attuali e se le informazioni di pubblico dominio siano sufficienti a tratteggiare il quadro della situazione.

I blob radioattivi
Come si é arrivati alla consapevolezza del triplice “melt through”? Nel 2015 sono iniziate le ricerche dei resti del combustibile nucleare, per rimuoverli o almeno per isolarli in qualche modo come a Chernobyl. Grazie alla scansione a muoni è emerso che non c’é più combustibile nucleare nel reattore 1 (la fonte é un articolo sulla rivista scientifica Science, riservato agli abbonati) e che ben poco ne sarebbe rimasto nel reattore 2 (per verificarlo bisognerebbe leggere il giapponese). Se il combustibile nucleare non é nel reattore ne consegue che ne é fuoriuscito e che per farlo deve aver fuso l’acciaio dell’involucro di contenimento. E anche il reattore 3 ha affrontato la stessa mancanza di raffreddamento. Ma dove sono i “blob”, il risultato della fusione del combustibile e del reattore? Non si sa. La zona é troppo radioattiva per essere esplorata dagli umani e perfino dai robot.

L’acqua radioattiva
I “blob”, ovunque si trovino, devono essere continuamente raffreddati. Infatti migliaia di persone ogni giorno lavorano a Fukushima: lottano contro la radioattività e contro l’acqua radioattiva. Si versa acqua su quel che resta dei reattori, con lo scopo di impedire che il “blob” si riscaldi. Si pompa via l’acqua per 500 tonnellate al giorno della falda sotterranea, che si infiltra negli scantinati e diventa altamente radioattiva. Nessuno sa bene cosa farne: pur se viene decontaminata, dato che non é possibile però rimuoverne completamente la radioattività, viene stoccata in serbatoi. Attualmente attorno alla centrale ci sono già circa mille serbatoi, ciascuno dei quali contiene 1000 tonnellate di acqua e continuamente ne vengono costruiti di nuovi.

Pacifico radioattivo
Si ritiene che l’acqua di falda radioattiva raggiunga l’oceano Pacifico, sulla cui riva si trova Fukushima, ma la Tepco sostiene che il suo impatto sia limitato all’interno del porto sul quale si affaccia la centrale nucleare e che il problema dell’acqua verrà risolto con la costruzione di un muro di ghiaccio sotterraneo attorno alla centrale nucleare. Il progetto tuttavia é stato bloccato dall’autorità nipponica di regolamentazione nucleare che ha obiettato che una volta realizzato il muro sotterraneo, l’acqua radioattiva nelle cantine raggiungerebbe il livello del suolo, traboccherebbe fuori dall’edificio, e prenderebbe comunque una strada verso il mare.
In poche parole nessuno sa cosa fare. (da M5S 2016)

Fukushima cinque anni dopo: radiazioni 35 volte superiori al massimo consentito
Gli abitanti vengono forzati a rientrare nelle loro case, nonostante la contaminazione sia ancora a livelli altissimi, per bloccare i risarcimenti agli evacuati dal 2018. Lo conferma anche un rapporto di Greenpeace

2015: Le ultime rilevazioni della Tepco parlano di 4,01 microSievert/ora.

mi chiedo: se oggi siamo a 650, cioè a distanza di 2 anni siamo passati da 4 a 650, vi pare possibile?

Danni ambientali. Di tutte le tonnellate di acqua (400 tonnellate al giorno) stoccata e pompata dai tecnici della Tepco per tenere l'impianto al di sotto della temperatura "subcritica" di 100 gradi centigradi e impedire una fusione nucleare, non si sa quante decine siano state sversate in mare. E quante ancora oggi, secondo l'allora premier giapponese Naoto Kan, anche se la Tepco nega. L'acqua contaminata pompata dal sottosuolo e presente nei pozzi, infatti, sta fuoriuscendo spontaneamente verso l'oceano. Tepco ha costruito una barriera sotterranea di contenimento che, pare, non funzioni. ll rapporto di Greenpeace dice che Fukushima
avrà impatti ambientali per secoli e che il programma di decontaminazione del governo non ne ridurrà la portata. "Purtroppo, temo che Greenpeace abbia ragione", ha ribadito l'ex premier giapponese Naoto Kan. (2015 Green peace)
Fukushima, “cinque anni dopo mutazioni negli alberi e coste contaminate”. Il costo del disastro stimato in 110 miliardi (2015)

mi chiedo: che sta concretamente facendo Tepco e il Giappone (e il mondo intero se per questo) per mettere in sicurezza l'impianto senza sversamenti o catastrofi già più di quanto stiamo soffrendone? quali costi dovrebbero affrontare realmente? e hanno intenzione di farlo?
I seguenti utenti hanno detto grazie : Clara

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7 Anni 2 Mesi fa #53209 da Clara
Risposta da Clara al topic Fukushima: il punto della situazione
Ed ecco le rassicurazioni... è un commento alla fine di questo articolo www.qualenergia.it/articoli/20170207-gro...ima-che-si-fare-ora-
...Il materiale radioattivo disperso nel Pacifico in seguito all’evento ammonta a 20mila miliardi di Bq.
Per quanto i danni nei pressi delle coste della regione di Fukushima siano significativi, e dove le perdite continue impediscono la pesca e l’allevamento, l’acqua radioattiva si disperde nell’oceano Pacifico, vasto circa un terzo della superficie terrestre e profondo in mediamente quattro chilometri. Qualunque notizia di oceani contaminati e radiazione che giunge sino in America, Tonni e Salmoni radioattivi ed altre scemenze è completamente falsa: l’aumento di radioattività nell’oceano è trascurabile ed inferiore alla radioattività del carbonio 14 e potassio 40 naturalmente presenti in mare. Anche considerando solo la regione in prossimita delle coste della Prefettura di Fukushima, le perdite dei reattori ammontano a meno di una parte su 100mila della radioattività presente. Se comprendiamo l’intero Oceano Pacifico, la radioattività aggiunta costituisce meno di un100 milionesimo del totale.Prof. Ettore Ruberti
I seguenti utenti hanno detto grazie : Marco R.

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7 Anni 2 Mesi fa #53236 da Clara
Risposta da Clara al topic Fukushima: il punto della situazione
Sono andata a cercare chi fosse questo signor Ettore Ruberti che ha scritto il commento di rassicurazioni che a me non rassicura tanto... Lavora all'ENEA

Ettore Ruberti è Ricercatore dell’ENEA, Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della salute, inserito nel board di Direzione. I suoi campi di ricerca sono l’evoluzione biologica e l’entomologia applicata. Dal ’91 si occupa anche di idrogeno come vettore energetico e di fenomeni nucleari collettivi nella materia condensata. Rappresenta l’ENEA al Forum Italiano dell’Idrogeno ed è coautore del libro bianco sull’idrogeno “Linee guida per la definizione di un piano strategico per lo sviluppo del vettore energetico idrogeno”.
Dal ’97 è Professore a contratto di Biologia generale e molecolare all’Università Ambrosiana.
Ha sviluppato una nuova ipotesi sul ruolo svolto da un debole campo elettromagnetico in argille di origine magmatiche (le montmorilloniti) nella formazione delle prime macromolecole biologiche, ipotesi che sta sottoponendo a verifica sperimentale.
Sta approntando un Atlante di anatomia degli Insetti per cui ha sviluppato una nuova metodologia di lavoro.
Divulgatore scientifico, collabora con varie testate. Si occupa di fotografia naturalistica e scientifica, soprattutto in relazione al suo lavoro di ricercatore.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Marco R.

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6 Anni 11 Mesi fa #55042 da Midiclò
Risposta da Midiclò al topic Fukushima: il punto della situazione
Considerato che stanno rilevando cesio radioattivo sulle coste americane dell'oceano Pacifico, è ancora raccomandabile mangiare salmone selvaggio dell'Alaska?

Sto ancora e sempre imparando...

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6 Anni 11 Mesi fa #55044 da Midiclò
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40

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