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Domanda Papilloma e BDS: la nostra esperienza

  • yagoo40
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6 Anni 2 Mesi fa #58013 da yagoo40
Papilloma e BDS: la nostra esperienza è stato creato da yagoo40
A Febbraio 2017, a seguito di normali controlli del sangue, mia madre 80enne riporta dei dati sballati dell’amilasi e della lipasi.

A Maggio 2017 tac negativa su fegato e pancreas, ma si evidenzia una macchia nella vescica; conseguente prescrizione di una cistoscopia per presunti polipi.

A Luglio effettuata cistoscopia presso l’ospedale di Cisanello (Pisa) che evidenzia: neoformazione vescicale di 1,5 cm. Non segni di uropatia ostruttiva bilateralmente. Si conferma neoformazione papillare dell’emitrigono destro di 2 cm (ostio non visualizzabile, ma eiaculante urine chiare). Ostio sinistro regolare. Si prenota per TURB.

A fine Agosto 2017 viene sottoposta a resezione transuretrale (TURB) di neoformazione di circa 2 cm a larga base d’impianto prevalentemente di tipo papillare coinvolgente lo sbocco ureterale destro.

A Dicembre 2017 nuovo esame di controllo (cistoscopia) presso l’ospedale di Cisanello che evidenzia: presenza di 3 recidive papillari (cupola, parete posteriore e sulla cicatrice della pregressa resezione in prossimità dello sbocco ureterale destro). Sbocco ureterale sin in sede. Si prenota per TURBT.

Necessaria premessa: mia madre ha sempre bazzicato l’ambiente medico (ex caposala, moglie di medico anestesista, sorella di medico, zia di medici) - non completamente estranea quindi al settore e con sufficienti cognizioni sul tema - fa integrazione ortomolecolare ormai da circa 6 anni anche se l’alimentazione non può certo dirsi altrettanto ortodossa.

A questo punto ci siamo attivati per trovare alternative alla medicina commerciale ed ho preso in considerazione diverse possibilità: il Metodo Di Bella, il Metodo Ruffini, Giordo, l’Associazione Pantellini ed il Metodo Simoncini.
Dovevamo però agire in fretta, prima che l’ospedale la chiamasse per un nuovo intervento.

La prima soluzione è stata quasi subito scartata anche per problemi logistici.

Ho contattato il Dr. Gilberto Ruffini illustrandogli il tutto e chiedendogli cosa ne pensasse in merito; questa la sua risposta:
Gentile Nicola, la saluto. No, assolutamente l’Ipoclorito in vescica non è possibile come tutto il tragitto anatomico urinario, perché se l’Ipoclorito entra in contatto con l’urina (cioè anche l’Ammoniaca NH3) immediatamente avviene una brutta reazione chimica con NaOC1 da evitare. Questo deleterio disfacimento chimico ha serie implicazioni sulle mucose urinarie, sempre di gravità crescente all’aumentare dellNH3.
Da non fare mai anche solo nel percorso uretrale femminile figuriamoci nel maschile! Molto più lungo.


Tramite l’amico Raffaele ho contattato anche Giordo ma abbiamo deciso di soprassedere perché non ci aveva offerto un intervento risolutore ed immediato.

Anche il contatto con i medici dell’Associazione Pantellini non rispondeva al carattere d’urgenza che stavamo cercando.

Con l’aiuto prezioso di Zero (amministratore del forum di Mondini) ed avvalendoci della disponibilità di una amica di famiglia ex infermiera, decidiamo quindi di procedere fin da subito sperimentando il metodo Simoncini sia pure in forma moolto artigianale; ossia lavaggi in vescica con catetere con soluzione fisiologica e bicarbonato di sodio al 8%; tentando di immettere in vescica la maggiore soluzione possibile e facendo girare mia madre sui lati per far toccare alla soluzione tutta la vescica.
Fin da subito però era chiaro che più quantità veniva immessa, minore era il tempo di permanenza in una vescica che, ricordiamolo, è pur sempre quella di una donna di una certa età.
Riusciamo quindi a trovare un giusto equilibrio a circa 160 ml per 10 minuti circa.

Dopo circa 10 lavaggi occorreva avere un feedback; controllo da privati a Viareggio da un urologo il quale in sede di esame cistoscopico dice a mia madre prima ed a mio fratello dopo, che riesce a vedere solo una formazione in vescica.
Tuttavia, dopo aver letto il precedente esame, scrive nel referto che ci sono tre formazioni, sia pure di piccole dimensioni.
Lo faccio contattare da mia cugina medico che gli chiede se può farci avere le immagini dell'esame, ma dice che non è possibile e conferma anche a lei che erano tre le formazioni.
Purtroppo io non ero presente… ancora oggi mi prudono le mani.

Ciò nonostante questo esito (anche se solo verbale, ndr) ci infonde nuovo entusiasmo e spinge mia madre inizialmente restia oltre che provata, ad insistere con i lavaggi.
Ma determina un altrettanto importante effetto: trascina mio fratello ed il resto dei familiari ed amici (anche medici) a darmi più credito.

A questo punto però avevamo bisogno (come il pane!) di un altro esame cistoscopico con foto che confermasse quanto sopra.

Ieri ci siamo recati presso l’ospedale di Livorno ed il referto è stato: introduzione agevole del cistoscopio, mezzo limpido, meati ureterali in sede, vescica con mucosa rosea, presenza di lesione uroteliale ripetitiva di circa 0,5 cm che fuoriesce dal meato ureterale destro.
Il referto è accompagnato dall'immagine.

In pratica due formazioni sono sparite, resta l’ultima che si trova nell’imbocco dell’uretra che il bicarbonato non è riuscito a toccare. Ciò dopo 22 lavaggi, alcuni dei quali però abortiti.

Con i nuovi lavaggi proveremo a diminuire sensibilmente la quantità iniettata e ad aumentare ancora di più il tempo di permanenza in vescica della soluzione cambiando frequentemente le posizioni prediligendo la posizione eretta.

Oltre che lavorare sulle cause.

Ad oggi l’ospedale di Cisanello non l’ha contattata per la nuova TURB.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Midiclò, alpaluda, Laura80, Liuc33, miciofelix, Tommy82, Goody

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