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Domanda Lectina

  • Clara
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11 Anni 11 Mesi fa #8664 da Clara
Lectina è stato creato da Clara
Lectine
Che cosa è una lectina ? Qual è la sua composizione e il peso molecolare?


Fin dal 1880, è noto che alcuni estratti di piante possono agglutinare i globuli rossi di varie specie animali, uomo compreso (Università di Dorpat in Estonia). Stillmark riportò l'attività emoagglutinante degli estratti del ricino (Ricinus communis) nel 1888. Il fatto che le piante hanno proprietà agglutinanti fu riesaminata poi da Krupe e Bird. Ma già antecedentemente altri autori ne avevano parlato: Muenk, Dorset, Henley, Makela , Krupe, Krijpe, Saint-Paul , Bird.
Nel 1908, il Dr Landsteiner (lo scopritore dei gruppi sanguigni) aveva osservato che questi estratti non sempre agglutinano il sangue delle diverse specie di animali nello stesso modo.


La specificità delle agglutinine delle piante per i quattro gruppi sanguigni dell’uomo fu evidenziata da William Clouser Boyd, professore della Boston University School of Medicine.

Ecco cosa Boyd scrisse:” Un giorno, verso la fine del 1945, guardando la seconda edizione inglese del libro di Landsteiner, mi ero bloccato con l'idea che, dato che tali estratti dimostravano la specificità delle specie, potevano anche mostrare una specificità individuale, potrebbero cioè agire coi globuli rossi di alcuni individui di una specie, e non con quelli di altri individui della stessa specie. Quindi, ho chiesto ad uno dei miei assistenti di andare al negozio di alimentari all'angolo e acquistare alcuni fagioli lima secchi. I fagioli furono trattati con una soluzione salina. L’estratto preparato dimostrò di agglutinare gli eritrociti di alcuni individui umani, quelli degli altri solo debolmente, e quelli di altri per niente. Fu subito evidente che le differenze erano correlate con i gruppi sanguigni.
FIGURA 1: tratto dal libro di lavoro di Boyd
Proposi che queste agglutinine di piante che dimostravano specificità per gli antigeni dei gruppi sanguigni (sono anche precipitine specifiche) fossero chiamate "lectine", dal latino legere, scegliere, intendendo così richiamare l'attenzione sulla loro specificità, senza mendicare la questione in merito alla loro natura ".
Anche se "lectina" è stato originariamente coniato per definire agglutinine che possono discriminare tra i tipi di globuli rossi oggi il termine ‘lectina’ è utilizzato, più in generale, per comprendere proteine che hanno la proprietà di legarsi ad uno zucchero provenienti da numerose fonti, indipendentemente dalla loro capacità di agglutinare le cellule.
Lectine sono state trovate nelle piante, virus, microrganismi e animali, ma nonostante la loro ubiquità, la loro funzione in natura non è ancora del tutto chiara. Sebbene le lectine condividono la proprietà comune di legarsi a zuccheri, i loro ruoli nei vari organismi non sembrano gli stessi.
Struttura delle lectine
Le lectine sono strutturalmente diverse e specifiche. L'esame della sequenza degli aminoacidi, le dimensioni molecolari e altre proprietà molecolari mostrano che le lectine hanno poco in comune tra di loro oltre al fatto che sono tutte le proteine.
Ad esempio l’agglutinina della soia è una glicoproteina che non è legata da ponti di-solfuri; il suo peso molecolare è 120000. E 'costituita da quattro subunità e dispone di due siti di legame.
L’Agglutinina del germe di grano WGA non è una glicoproteina ed è ricca di legami di-solfuri, ha un peso molecolare di 36.000, ha due subunità identiche e quattro siti di legame per gli zuccheri. La WGA è quattro più piccola della lectina della soia.
Le lectine sono strutturalmente diverse l’una con altra. In comune hanno solo la capacità di legarsi a specifici glicoconiugati (come quelli del gruppo sanguigno ABO).

Lectine dei cibi

Le Lectine sono proteine presenti in abbondanza nei diversi cibi.

Esse sono largamente distribuite nelle piante. Particolarmente abbondanti nei legumi, esse costituiscono dal 2 al 3 % delle proteine presenti nella soia, lenticchie, e arachidi. La seconda comune fonte di lectine è il pesce, in particolare molluschi, crostacei, anguilla, lumache, halibut, passera. Dato che le lectine sono presenti anche nei cereali e nei vegetali, esse in definitiva, sono presenti abbondantemente nella nostra alimentazione.
E’ stato anche supposto che certe forme di anemia di basso grado presente nei paesi del terzo mondo è dovuta alla distruzione delle cellule rosse da parte delle lectine presenti nelle diete ricche di cereali e legumi.

Le lectine dei cibi sono strutturalmente diverse e specifiche.

Le lectine dei cibi hanno strutture e forme differenti e si attaccano a differenti combinazioni di zuccheri e quindi di Gruppi sanguigni. Per esempio:
Lectine agglutinanti specifiche per il Gruppo O sono quelle di: frumento (l’alimento più problematico per il Tipo O), mais, pesce gatto, anguilla, caviale, patate bianche, germogli di alfalfa, more.
Lectine agglutinanti specifiche per il Gruppo A sono quelle di: fagioli Lima, Pinto, Navy, String, funghi, molti cereali in commercio per colazione, pomodori, cannella, pesce passera, pescespada, melone cantalupe, banana, mela, melanzana, acciughe, cavolfiore, arance, gamberetti, trota, e molluschi. La soia ha una speciale caratteristica: ha la capacità di agglutinare un piccolo numero di cellule normali del gruppo A, ma ha anche la grande abilità di agglutinare le cellule di molti tipi di cancro che il gruppo A tende a sviluppare.

Lectine agglutinanti specifiche per il Gruppo B sono quelle di: pollo, arachidi, melograno, cachi, semi di girasole, semi di sesamo, barbabietole, ravanelli, mela, trota, fagioli all’occhio, germogli di fagioli mung, mais, grano saraceno.
Lectine agglutinanti specifiche per il Gruppo AB sono quelle capaci di reagire coi gruppi A e B.


Cibi cotti. Sebbene molte lectine vengono distrutte dalla normale cottura, molte non lo sono. La lectina presente nel germe di grano può resistere al riscaldamento di 110°C per 30 minuti. Altre lectine che resistono alla cottura sono quelle delle mele, carote, crusca di frumento, mais, semi di zucca, banana e farina di frumento. La capacità agglutinante della agglutinina della banana sono addirittura aumentate dal riscaldamento. Ricercatori hanno anche dimostrato alti livelli di lectine nelle arachidi secche arrostite e in certi cereali per la colazione. Le lectine presenti nei fagioli kidney possono resistere alla cottura e mantenere la loro attività anche a 90°C per tre ore. Tuttavia se prima vengono messi a mollo, perdono completamente l’attività delle lectine.
Cibi crudi. Gli estratti crudi di molti cibi (pomodoro, lattuga, cocomero, crusca di frumento, frumento intero, semi di sesamo e di girasole, yogurt alla vaniglia, cocco, banana, carota, cipolla ,mela, alfalfa, e proteine della soia ) si legano alla saliva. Questo può avere qualche significato nello sviluppo della carie. Al contrario, una lectina presente nell’avocado inibisce il legame dei batteri alla placche dentali. Molti cibi contenenti lectine possono essere mangiati crudi, come il pomodoro che, nell’alimentazione degli Occidentali, è il primo vegetale fonte di vitamine e minerali.

Diversamente dalla maggior parte delle lectine che in genere reagiscono con uno o con l’altro gruppo sanguigno, la lectina del pomodoro è una panemoagglutinina; essa è abile a legarsi con uguale facilità alle cellule di tutti i gruppi sanguigni. La media degli occidentali consuma circa 200 mg. di lectine del pomodoro all’anno.


Cibi industriali. Molti ingredienti dei cibi prodotti industrialmente sono ricchi di lectine.
Glicosilazione. Il grado con cui le lectine dei cibi si legano alle cellule dipende dalla quantità di glicoconiugati presenti sulle cellule stesse. Più glicosilazione c’è, più agglutinazione si verifica.
Le cellule della superficie interna del piccolo intestino, per esempio, sono tipicamente veramente glicosilate, e quindi più facili ad essere attaccate dalle lectine.
I fattori che influenzano la glicosilazione nell’intestino e quindi l’attività delle lectine della dieta comprendono:

Specie animali: molte lectine reagiscono con i glicoconiugati di una determinata specie animale e non con quelli di un’altra. Per esempio le agglutinine della soia tendono a reagire con le cellule dell’intestino dei ratti in maniera più aggressiva che non con quelle dell’uomo.
Gruppo sanguigno: molte lectine sono gruppo sanguigno specifiche.
Età: In alcuni animali, la sintesi dei glicoconiugati cala con l’età; questo generalmente non è vero per gli esseri umani.
Sedi: l’intestino superiore ( dove avviene la maggior parte dell’assorbimento dei nutrienti) è più glicosilato che quello inferiore.
Posizione lungo i villi: certe lectine preferiscono aree differenti dei villi.
Stato di maturazione delle cellule: le cellule immature sono molto più glicosilate delle mature e quindi esse sono più facilmente attaccabili dalle lectine.
Dieta: certi componenti della dieta, come le gomme, possono aumentare il legame delle lectine dei cibi.
Batteri: i batteri dell’intestino colon possono interagire con glicoproteine, come gli antigeni dei gruppi sanguigni, e influenzare l’abilità delle lectine di attaccarli.
Patologie: la malattia di Crohn o altre malattie infiammatorie dell’intestino possono aumentare la glicosilazione. Così questi tessuti sono più soggetti a interagire con le lectine dei cibi.

Meccanismo di azione delle lectine dei cibi
Le lectine hanno la proprietà di legarsi con gli zuccheri dei glicoconiugati cioè con le glicoproteine e con i glicolipidi che si trovano sulla superficie delle cellule dell’organismo provocando agglutinazione delle cellule stesse.
Alcune lectine provocano agglutinazione degli eritrociti in maniera specifica per i gruppi sanguigni (definizione del dizionario medico).
In parole più semplici, le lectine sono molecole molto piccole, presenti negli alimenti, che agglutinano il sangue e gli altri tessuti del corpo. Un lectina che provoca agglutinazione nei tessuti di un tipo sanguigno, non necessariamente ha lo stesso effetto su un altro tipo sanguigno.
Quando mangiamo un alimento che contiene lectine dannose (incompatibili col nostro gruppo sanguigno) esse si accumulano in un organo ( reni, fegato, cervello, stomaco, ecc ) e iniziano ad agglutinare le cellule del sangue (lobuli rossi, bianchi) e le cellule dell’organo stesso in quell’area, creando così problemi di funzione e danni cellulari ai tessuti interessati.
Per esempio: una persona con gruppo sanguigno A mangia i fagioli di Lima. La digestione dei fagioli inizia nello stomaco, ma la lectina presente in essi è resistente all’azione dei succhi gastrici acidi. A questo punto possono succedere due cose: o la lectina interagisce con la parete dello stomaco, oppure prosegue il suo viaggio verso l’intestino. Anche qui però vi sono due possibilità: o la lectina “si attacca” alla parete intestinale o passa nel sangue e viene trasportata nell’organismo, dove va a depositarsi.
Anche qui avvengono i fenomeni di agglutinazione: o con le cellule del sangue e o anche con le cellule circostanti dei tessuti.Si formano così degli ammassi, degli agglomerati che, in un secondo tempo, possono o no essere distrutti dai meccanismi di disintossicazione dell’organismo.
E’ stato anche accertato che le lectine hanno vere preferenze per i vari organi e tessuti dell’organismo e tendono ad accumularsi in certe zone in misura maggiore rispetto ad altre. Per esempio: nel Tipo B la lectina del frumento mostra una predilezione per i tessuti del rene, mentre nel Tipo O mostra una predilezione per il tratto digestivo.
Per fortuna la maggior parte delle lectine presenti nei cibi non sono così pericolose, ma lo sono quelle che sono incompatibili con la struttura degli antigeni del nostro gruppo sanguigno.
Inoltre, il 95% delle lectine che assumiamo coi cibi viene allontanato dall’organismo senza che possa creare problemi, ma il 5% riesce ad entrare e a raggiungere il sangue e tutto l’organismo.
Nel sangue, le lectine dannose dei cibi agglutinano (e distruggono) i globuli rossi e bianchi; negli altri organi, agglutinano ( e distruggono) le cellule dei tessuti provocando reazioni di infiammazione e, in seguito, di degenerazione dei tessuti stessi che compromettono, transitoriamente o definitivamente, la funzione degli organi e dei tessuti stessi. E non è necessario ingurgitare quantità notevoli di lectine: ne bastano minime quantità per agglutinare un numero impressionante di cellule.
Per esempio, nello stomaco e nell’intestino, le lectine possono provocare reazioni che possono simulare quelle di una vera allergia alimentare.


Altri meccanismi d’azione delle lectine dei cibi
Oltre all’agglutinazione grupposanguigno specifica le lectine possono avere altri meccanismi d’azione.



Reazione trasfusione-like. Molte lectine alimentari presentano struttura simile a quella degli antigeni dei gruppi sanguigni ABO e quindi reagiscono con gli anticorpi diretti contro quegli antigeni.

Per esempio: il latte possiede lectine strutturalmente simili all’antigene B : se una persona con sangue di tipo A beve il latte, si formano (o si attivano) gli anticorpi diretti contro le lectine del latte (anticorpi antiB) con conseguenti reazioni immunitarie il cui scopo è quello di eliminare le lectine estranee. E’ come se la persona di gruppo sanguigno A bevendo il latte ricevesse una trasfusione con sangue di gruppo B.


Le lectine dei cibi possono rilasciare istamina, una sostanza capace di dare veri potenti sintomi allergici.
Azione insulino-like . Le lectine possono ‘mimare’ l’azione dell’insulina perché si legano ai recettori per l’insulina presenti sulla superficie di tutte le cellule dell’organismo. Questo ostacola l’azione fisiologica dell’insulina e favorisce di conseguenza l'insulinoresistenza e gli squilibri del metabolismo degli zuccheri con conseguenti crisi di ipoglicemia o iperglicemia fino al diabete vero e proprio e all’aumento di peso.

Questo effetto è stato visto in molte lectine, incluse quelle presenti nel germe di grano, nei piselli verdi e nelle lenticchie. Si è visto che germe di grano e lenticchie sono praticamente efficaci come l’insulina nell’aumentare il metabolismo del glucosio e dei grassi. Le implicazioni di ciò sono molto significative per le persone che devono fare attenzione al loro peso perché l’azione insulino-like di queste lectine stimola la formazione di depositi di grasso e inibisce la loro combustione. Questo è particolarmente vero per i Tipi O quando usano una dieta ricca di carboidrati; quando essi cambiano la loro dieta e aumentano l’assunzione di proteine diminuiscono di peso più facilmente, infatti.


Le lectine possono interferire con gli ormoni favorendo malattie ormonali e obesità. Per esempio, le lectine favoriscono la sindrome dell’estrogeno dominanza e favoriscono o aggravano i sintomi della menopausa.
Le lectine accelerano l’invecchiamento.
I tessuti nervosi di regola sono molto sensibili agli effetti agglutinanti delle lectine dei cibi. Le malattie degenerative del cervello (demenza, Alzheimer) le malattie psichiatriche ( iperattività, schizofrenia) sono state messe in relazione, dagli studiosi, con certe lectine dei cibi. Ricercatori russi hanno notato che i cervelli di schizofrenici sono molto sensibili al legame con comuni lectine dei cibi. Per questi motivi, adesso molti medici affermano che la dieta per le allergie alimentari dia beneficio a certi disordini del sistema nervoso, come per esempio l’iperattività’ dei bambini.
I tessuti articolari sono molto sensibili agli effetti delle lectine dei cibi.
Iniezioni di lectina di lenticchie nelle articolazioni di ratti non sensibilizzati sviluppa artriti indistinguibili dall’Artrite Reumatoide. Molte persone con artrite sentono che eliminando le solanacee, come patate e pomodoro, hanno miglioramenti della loro artrite. Questo non sorprende, perché le solanacee hanno molte lectine.



Le lectine accendono le infiammazioni.
Le lectine attivano gli autoanticorpi nelle malattie autoimmuni. L’artrite reumatoide, il lupus, e altre malattie sono anch’esse favorite o aggravate dalle lectine dannose. E’ stato anche ipotizzato che gli anticorpi prodotti nell’artrite reumatoide possono aver bisogno dell’attivazione da parte della lectina del germe di grano.

Quasi tutti noi abbiamo nel sangue anticorpi per le lectine dei cibi. E’ stato visto che alcuni di questi anticorpi sono in rapporto col danno immunitario dei reni in pazienti nefropatici.


Azione Mitogena. Le lectine dei cibi possono reagire con la superficie delle cellule bianche del sangue, programmandoli verso una rapida moltiplicazione. Queste lectine sono chiamate “mitogene”, perché inducono la mitosi, il processo della riproduzione cellulare.
Connessione Cancro-Lectina. In condizioni normali la produzione di zuccheri sulla superficie delle cellule, è altamente specifica e controllata. Nelle cellule cancerose questo è non vero. Poiché il loro materiale genetico è sconvolto, le cellule cancerose non riescono a controllare la produzione degli zuccheri sulla loro superficie, e in genere ne producono in grande quantità, superiore a quella delle cellule normali. Le cellule cancerose sono più “polverose” sulla loro superficie esterna e questo le porta a essere maggiormente soggette ad aggrovigliarsi quando entrano in contatto con appropriate lectine.

Infatti, le cellule maligne sono più di 100 volte più sensibili agli effetti agglutinanti della lectine rispetto alla cellule normali.

Effetti delle Lectine sull’apparato digerente
I primi tessuti che le lectine dei cibi incontrano, una volta che sono stati introdotti, sono quelli del tratto digestivo ed è qui che esse possono dare vari e importanti effetti.


Le lectine dei cibi provocano infiammazioni dell’intestino.

Molte persone sono intolleranti al glutine, la maggiore lectina presente nel frumento e in altri cereali. La lectina-glutine si lega alla superficie del piccolo intestino, provocando irritazione e infiammazione.
La lectina delle arachidi appare avere anch'essa una grande affinità con certe cellule della superficie dello stomaco. Una sindrome che è indistinguibile dalla malattia celiaca, caratterizzata da dolori addominali e severa diarrea, può essere prodotta in alcune persone dai fagioli di soia.
E’ stato notato che i tessuti intestinali di molte persone con infiammazioni dell’intestino come coliti e Crohn sono altamente sensibili agli effetti delle lectine dei cibi. Questo probabilmente perché il tratto digestivo delle persone con questi problemi sono coperti di un grande numero di cellule immature, risultato della necessità di ricostituire i tessuti distrutti. Queste cellule immature hanno sulla loro superficie molti più zuccheri-recettori, per cui le lectine possono più facilmente legarsi. Questi zuccheri-recettori scompaiono quando le cellule maturano e invecchiano.


Le lectine dei cibi che interagiscono col tratto digestivo stimolano il rilascio di istamina.
L'istamina è una sostanza capace di dare veri potenti sintomi allergici. Questo ha condotto molti ricercatori ad ascrivere le lectine dei cibi come causa di allergie alimentari. I ratti di laboratorio trattati con fagioli jack o con germe di grano, sviluppano una membrana intestinale che resta impermeabile alle piccole molecole alimentari, ma diventa permeabile alle grandi molecole altamente allergeniche, una situazione questa comune nelle allergie da cibi.
Le lectine dei cibi interferiscono con gli enzimi della digestione.

Ricercatori hanno osservato che l’agglutinina del germe di grano (WGA) aumenta drammaticamente l’attività della “membrana-boud maltasi”, un enzima che scinde gli zuccheri complessi in zuccheri semplici. L’aminopeptidasi, l’enzima che scinde i polipeptidi in aminoacidi, invece viene inibita dalla lectina del germe di grano.



Le lectine dei cibi possono aumentare le dimensioni degli organi dell’apparato digestivo.

Questo perché stimolano il rilascio delle poliamine, sostanze che stimolano la crescita dei tessuti. Un numero di studi hanno dimostrato l’aumento di dimensioni dell’intestino, del fegato, e del pancreas in test su animali sottoposti a dieta con lectine.

Le lectine dei cibi danneggiano l’assorbimento.

Un test su animali nutriti con germogli crudi di fagioli navy dimostrava che gli animali restavano più piccoli e avevano un 50% in meno di abilità di assorbire il glucosio e di usare le proteine della dieta, rispetto al gruppo di controllo che veniva nutrito con fagioli navy con lectine inattivate.


Le lectine dei cibi possono ridurre la digestione e la utilizzazione delle proteine.
Per esempio, le lectine del germe di grano, della mela thorn, delle radici di ortica, aggiunte alla dieta in un test su animali, hanno dimostrato di ridurre notevolmente la digestione e la utilizzazione delle proteine. La lectina del germe di grano dà i maggiori danni.
I ricercatori erano abbastanza certi che le lectine erano state legate e attivamente trasportate attraverso l’intestino. Le tre lectine hanno agito anche come fattori di crescita per l’intestino e interferito con il suo metabolismo e le sue funzioni in vario grado. Lo studio ha anche evidenziato che “ un’apprezzabile quantità della lectina di germe di grano era trasportata attraverso la parete intestinale dentro la circolazione sistemica, dove si è depositata sulla parete dei vasi sanguigni e linfatici”. La lectina del germe di grano causava anche un ingrossamento del pancreas e un restringimento del timo, una ghiandola del sistema immunitario.

Lo studio concludeva “ Sebbene il trasferimento del gene della lectina del germe di grano dentro le piante venga fatto per aumentare la loro resistenza agli insetti, la presenza di questa lectina nella dieta può danneggiare molto gli animali che si nutrono di quelle piante (alle concentrazioni richieste per essere efficace contro la maggior parte degli insetti). Il suo uso nelle piante come naturale insetticida non è esente da rischi per la salute dell’uomo quindi!


Le lectine dei cibi bloccano gli ormoni digestivi.

La colecistochinina (CCK), un ormone che aiuta la digestione dei grassi, proteine e carboidrati tramite la stimolazione degli enzimi digestivi, è condizionata dalle lectine della dieta, soprattutto quella del germe di grano. Le lectine si legano ai recettori della CCK e ne inibiscono l’azione. Dato che la CCK è presente in alte concentrazione anche nel cervello, si pensa che essa possa avere un ruolo nel controllo dell’appetito, per cui le lectine possono contribuire al problema del peso anche con questo meccanismo.
Così quando la CCK è soppressa, l’appetito aumenta. Si ipotizza che quando le lectine bloccano i recettori della CCK e inibiscano anche la secrezione di amilasi, un enzima necessario per la digestione dei carboidrati. L’attività dell’amilasi è più alta nel gruppo sanguigno A, cosa questa che spiega perché il Tipo A è più capace di metabolizzare i carboidrati rispetto agli altri gruppi.


Le lectine dei cibi influenzano la permeabilità dell’intestino.

I nostri intestini sono veramente selettivi circa la quantità e la qualità di ciò che viene assorbito attraverso il loro rivestimento interno. E’ stato dimostrato che le lectine dei cibi aumentano la permeabilità dell’intestino, esacerbando così le condizioni di coloro i quali stanno sviluppando una allergia o una intolleranza verso altre proteine. In uno studio, gli animali nutriti con fagioli kidney dimostravano un aumento di permeabilità alle proteine del siero che erano state iniettate prima nella circolazione sanguigna. Questo dimostra che le lectine dei cibi possono essere almeno parzialmente responsabili dell’ abbassamento delle proteine seriche e che possono anche contribuire ad altre intolleranze alimentari come conseguenza del danneggiamento dell’integrità dell’intestino.


Le lectine dei cibi danneggiano il rivestimento interno dell’intestino.

E’ stato dimostrato che parecchie lectine dei legumi danneggiano i microvilli dell’intestino.
In uno studio, ad animali venivano dati fagioli kidney rossi; entro 2-4 ore i microvilli dimostravano una estensiva vescicolazione lungo tutta la loro lunghezza; essi tornavano quasi alla normalità entro 20 ore. Anche la lunghezza dei microvilli era ridotta significativamente, ma anch’essa tornava alla normalità entro 20 ore. I ricercatori presuppongono quindi che “i microvilli possono essere ripetutamente danneggiati e riparati dopo l’ingestione di specifiche lectine dei cibi”.

Nota finale: Tutto questo non significa che dobbiamo diffidare del cibo in toto . Le lectine abbondano in alimenti come cereali, verdure, legumi, pesce, frutti di mare. E sarebbe molto difficile evitarle.
Il segreto è eliminare dalla dieta solo le lectine che sono incompatibili con nostro gruppo sanguigno.s
Per ogni gruppo sanguigno quindi, un cibo può essere Benefico se non crea nessun problema a carico dei vari sistemi dell’organismo. Le sue lectine sono compatibili con quel determinato gruppo sanguigno. In cibo Benefico nutre e cura. Dice il dr D’Adamo “i cibi benefici si comportano nell’organismo come una medicina”. Il cibo invece è Dannoso quando le sue lectine non sono compatibili con quel determinato gruppo sanguigno e creano danni all’organismo. “Essi si comportano come un veleno per l’organismo”. I cibi definiti Neutrali sono invece quelli che non creano danni all’organismo, ma non danno neanche particolari effetti benefici. Si possono mangiare, per le necessità nutrizionali generali (vitamine, fibre, minerali, ecc).

Agglutinazione in Natura
Tutti gli esseri viventi producono zuccheri sulla loro superficie, come un tipo di rivestimento protettivo, e qualche volta questi zuccheri sono anche secreti in forma libera.
Un buon esempio di questi zuccheri liberi sono le alghe melmose presenti sulla superficie dell’acqua stagnante, e le secrezioni del nostro stesso muco.
Tra decine di centinaia di differenti zuccheri complessi prodotti dalle cellule, alcuni sono quelli che costituiscono gli antigeni dei quattro Gruppi sanguigni ABO.
Essi sono presenti sulla superficie delle cellule sanguigne, ma possono essere secreti fuori della superficie cellulare, e infatti si trovano anche, principalmente, nella circolazione sanguigna, nel tratto digestivo e in quello respiratorio.
Gli antigeni presenti sulle cellule, sebbene siano attaccati alla superficie cellulare, non sono fissati sul posto, ma piuttosto si muovono attorno alla superficie cellulare. E, dato che essi sporgono fuori dalla superficie, vengono a contatto e si invischiano con tutte le cose che incontrano.
La maggior parte delle volte queste sono reazioni di agglutinazione.
Questo è quello che accade quando gli antigeni dei Gruppi Sanguigni presenti sulla superficie delle cellule incontrano le lectine dei cibi incompatibili.
L’agglutinazione è uno dei principali dei meccanismi di difesa e di attacco degli organismi della Natura.
Per esempio, i microbi come batteri, virus, funghi utilizzano questo meccanismo quando entrano nell’organismo.
Essi hanno, sulla loro superficie, antigeni e usano le reazioni di agglutinazione per invadere i tessuti circostanti. Usano cioè l’agglutinazione per guadagnare una “testa di ponte” nella loro continua battaglia di invasione.
L’agglutinazione è anche un meccanismo di difesa contro i microbi infettivi. Per esempio, il muco presente sulla superficie dei nostri apparati respiratorio, digestivo e urinario, contiene molti antigeni dei gruppi sanguigni. Per cui i microbi invasori vengono agglutinati all’interno del muco e quindi bloccati e poi eliminati quando il muco si separa dai tessuti.
Il muco può essere descritto come una carta moschicida isolante.
Il succo di mirtilli neri è un ben riconosciuto rimedio casalingo per le infezioni della vescica.
Esso inibisce l’abilità che hanno i batteri di aderire alla superficie della vescica, perché il succo di mirtilli è ricco di quegli stessi zuccheri che sono presenti sulla parete della vescica e che sono origine per l’attacco dei batteri.
Diversamente dai microbi che usano l’agglutinazione come un’arma offensiva, le piante spesso le usano come arma difensiva. Le agglutinine (lectine) che rivestono i loro tessuti formando come un campo minato chimico, e incollano ogni predatore, come funghi o batteri, che possano invadere la pianta stessa. Questo meccanismo è specialmente importante nel momento del processo di germinazione dei semi e nella formazione dei primi germogli.
Le azioni di queste agglutinine delle piante sono funzioni di un primitivo sistema immunitario, in una maniera che è, in realtà, affine ai nostri anticorpi.
In sintesi: tutte le cose viventi formano lectine agglutinanti in una grande varietà di forme e classi, ed essi non condividono nessuna reale caratteristica oltre che l’abilità di legare insieme gli zuccheri.

www.grupposanguigno.com/approfondimenti/scienza/lectine

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11 Anni 10 Mesi fa #9449 da pacio
Risposta da pacio al topic Re: Lectina
quindi la lecitina di soia fa male?

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