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Domanda Omega 3: perché potrebbero essere dannosi.

  • Marco R.
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6 Anni 10 Mesi fa #55243 da Marco R.
Omega 3: perché potrebbero essere dannosi. è stato creato da Marco R.
Ancora oggi la Medicina Ufficiale è convinta che i grassi saturi sono nocivi e i grassi polinsaturi sono benefici... in effetti ci sono studi a favore, ma è anche vero che esistono studi che dimostrano l'esatto contrario, specialmente dal 2010 in poi. Forse è ora di aggiornarsi?
Vediamo il perchè ho deciso di sospendere l'integrazione degli EPA e DHA.

Il Prof. Bryan Peskin è un ricercatore di livello mondiale specializzato in EFA (Essential Fatty Acid, ossia Acidi Grassi Essenziali), da lui ribattezzati PEOs (Parent Essential Oils, ossia oli essenziali precursori), e il loro rapporto diretto con il cancro e le malattie cardiovascolari. Mentre avanza la comprensione scientifica del ruolo degli acidi grassi essenziali nei percorsi metabolici del corpo, ha contemporaneamente sviluppato un mezzo per alleviare la causa primaria del cancro, secondo i postulati del premio Nobel Otto Warburg, MD, Ph.D., aumentando l’ossigenazione cellulare. Sorprendentemente, c’è una connessione tra malattie cardiache e cancro, per cui la stessa soluzione fisiologica risolverebbe entrambe le condizioni. Otto Warburg scoprì che la caratteristica del cancro è la produzione di acido lattico in presenza di ossigeno (glicolisi aerobica). Warburg riteneva che le cellule tumorali hanno un “difetto respiratorio”, o un qualche tipo di lesione mitocondriale che utilizza grandi quantità di glucosio, anche in presenza di ossigeno. Pertanto le cellule tumorali dimostrano un fallimento dell’effetto Pasteur, che è la normale risposta cellulare che rallenta la glicolisi in presenza di una quantità sufficiente di ossigeno.

Pare che l'enzima respiratorio mitocondriale, il citocromo c ossidasi, che occupa l’ultimo anello della catena di trasporto degli elettroni è essenziale per il consumo dell’ossigeno. Un fosfolipide trovato nei mitocondri, chiamato cardiolipina, sostiene l’attività del citocromo c ossidasi, e la sua composizione cambia con l’invecchiamento, “nello specifico da un aumento di acidi grassi insaturi” (Lee et al, 2006;. Paradies, et al. , 1999). Un bassissimo consumo di grassi polinsaturi aumenta la respirazione mitocondriale (Rafael, et al., 1984).
Bryan Peskin dice "L'Olio di pesce è peggio dei grassi trans!
Come tutti sappiamo, i grassi trans sono agenti cancerogeni che dovrebbero essere evitati. Ciò che la maggior parte dei medici non si rende conto è che l’olio di pesce è in realtà peggiore dei grassi trans, come recentemente dimostrato nello studio seminale riportato nel
Journal of National Cancer Institute (JCNI) – Theodore, M., et al., “Plasma Phospholipid Fatty Acids and Prostate Cancer Risk in the SELECT Trial." (vai al link: www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3735464/ ). Esiste quindi una relazione tra PUFA (Acidi Grassi polinsaturi Omega-3), cancro e cardiopatie.

Sempre Peskin scrive: "L’olio di pesce (e l’olio di krill) non funzionano nella pratica clinica (nonostante la maggior parte dica di sì). A volte, convinzioni radicate, anche quelle senza fondamento scientifico, sono difficili da cambiare. Come è accaduto per molti altri supplementi nutrizionali una volta alla ribalta, c’è poca, se presente, validità scientifica sull’olio di pesce e sulle pretese miracolose dell’olio di krill. Si tratta semplicemente di un altro caso di “finanza mascherata da scienza “- in questo caso, lo sviluppo di nuovi mercati. […] I risultati costituiti da semplici “associazioni”, e “studi” condotti senza esperimenti validi, in cui una sola variabile cambia nel tempo, sono privi di significato. Ecco perché le raccomandazioni della maggior parte degli “studi” sono poi invertite e ritirate, lasciando il pubblico confuso […] I vecchi studi erano sbagliati, ma molti medici non sono a conoscenza dei nuovi studi compiuti dopo il 2010." E non è il solo ad essere contrario all'uso di Omega-3.

Queste informazioni porterebbero ad una nuova possibilità di poter trattare e prevenire sia il cancro sia le malattie cardiache. La base per i lavori in corso di Peskin, fondata secondo egli rigorosamente sullo stato dell’arte scientifica (in particolare, la fisiologia) può essere trovata nei suo lavori seminali e peer-reviewed di articoli e riviste mediche. I medici di tutto il mondo stanno comunque convalidando le raccomandazioni del prof. Peskin sugli EFA. Il motto che ripete spesso è: “scienza, non opinioni!”. Ha sostenuto per anni la sospensione dell’integrazione dell’olio di pesce a favore di un rapporto biologicamente adeguato di omega 6 e omega 3 . Ha trascorso molti anni a supportare la sua tesi in occasione di conferenze mediche di tutto il mondo. Ha resistito con successo ai continui attacchi da parte di coloro che hanno ciecamente difeso lo status quo, ma alla fine è riuscito a spuntarla, almeno per quanto riguarda l’olio di pesce e la salute del cuore. Maggio 2013: momento in cui l’establishment medico ha abbracciato una delle sue fondamentali scoperte, in particolare la sbagliata convinzione dell’olio di pesce come salutare per il cuore. La prima volta nel New England Journal of Medicine, un grande e ben fatto studio nella nostra Italia ha dimostrato che l’olio di pesce è stato completamente inefficace nel prevenire la malattia di cuore per un grande gruppo di pazienti ad alto rischio. Poco dopo, il dottor Eric Topol, un famoso e influente cardiologo, genetista e caporedattore di Medscape, raccomanda la sospensione di tutti gli integratori di olio di pesce per la prevenzione delle malattie cardiache.

Col termine "Oli Essenziali precursori"(PEOs) Peskin si riferisce agli unici due veri acidi grassi essenziali: il precursore omega 6 (LA) ed il precursore Omega 3 (ALA). Queste sono le sole forme non adulterate dei due soli grassi essenziali che il corpo richiede, dice Peskin. Una volta che i PEOs sono ingeriti, il corpo metabolizza una piccola percentuale di loro, circa il 5%, trasformandole in altre sostanze biochimiche chiamate “derivati”, e lasciando il restante 95% in forma invariata. Questo è fondamentale per la comprensione. Ci sono una miriade di grassi Omega 6 e Omega 3 che vengono venduti come EFA ma che EFA non sono, ma ​​piuttosto derivati degli essenziali come EPA, DHA e GLA. Gli oli di pesce sono costituiti quasi esclusivamente di derivati degli omega 3. Scientificamente e biochimicamente, chiamare i grassi derivati quali EPA, DHA e GLA, con il termine “EFA” è sbagliato. I derivati ​​non sono EFA (Acidi Grassi Essenziali) perché non sono essenziali, il corpo ha la capacità di farli quando e se necessario. La ricerca di Peskin ha dimostrato che l’integrazione con EFA derivati, ​di quelli che comunemente si trovano nel mercato, e scambiati per “EFA”, possono facilmente essere dannosi per la salute perché il corpo non ne ha bisogno e non vuole questi derivati! Oltretutto i sovradosaggi con derivati possono essere molto pericolosi, sempre secondo lui. Gli effetti dannosi degli oli di pesce vengono da Peskin stimati in 10 anni.

A questo proposito è interessante la storia del dr. Ron: www.drrons.com/product-blog/Too-Much-of-a-NOT-so-Good-Thing

Il dr. Ron aveva appreso dell'olio di fegato di merluzzo dagli studi di Weston Price.
Oltre a prescriverlo ai suoi pazienti ne faceva uso lui stesso, partendo da piccole dosi era poi arrivato ad assumerne 2-3 cucchiai al giorno per la bellezza per 31 anni...senza sospensioni. Gli ultimi anni era passato ad olio di merluzzo fermentato.
Negli ultimi tempi aveva iniziato a soffrire di crisi respiratorie e gambe gonfie, fino a quando è stato ricoverato al pronto soccorso per una grave crisi respiratoria e gambe gonfie. La diagnosi è stata di insufficienza cardiaca avanzata.
Le arterie non erano ostruite ma il cuore era allargato, con tachicardia e aritmia.
Così si ricordò degli studi sui topi, dove l'olio di fegato di merluzzo aveva creato anomalie cardiache a dosi comparabili alle sue.
Con una prospettiva di vita di 3 mesi per quel tipo di patologia, sospendendo l'olio di fegato di merluzzo ha recuperato in pieno la salute.

"Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo" [Ippocrate]
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6 Anni 10 Mesi fa - 6 Anni 10 Mesi fa #55244 da Marco R.
Risposta da Marco R. al topic Omega 3: perché potrebbero essere dannosi.
Il prof. Bryan Peskin come dicevamo, non è il solo ad essere contrario all'integrazione di grassi polinsaturi EPA e DHA.

Un altro parere "autorevole" viene da Chris Masterjohn, PhD e ideatore del sito www.cholesterol-and-health.com/ e un frequente collaboratore della rivista trimestrale della Weston A. Price Foundation, autore di cinque pubblicazioni, ha presentato due documenti sperimentali, uno dei quali è stato accettato per la pubblicazione. Chris ha un dottorato di ricerca in Scienze della Nutrizione presso l’Università del Connecticut e attualmente lavora come Associate Postdoctoral Research presso la University of Illinois, dove studia le interazioni tra le vitamine A, D e K.

C.Masterjohn identifica soltanto due acidi grassi essenziali: acido arachidonico (AA) della famiglia Omega 6 e acido docosaesaenoico (DHA) della famiglia Omega 3: entrambi sono costituenti necessari delle membrane cellulari, ma entro un certo limite. Inoltre, devono essere equilibrati l’uno con l’altro. L’acido eicosapentaenoico (EPA), che si trova nell’olio di pesce, non è un precursore EFA, ma un derivato. L’eccesso di EPA può esacerbare alcuni sintomi da carenza di EFA.
Le richieste di EFA dalla dieta sono estremamente basse: è necessario al massimo lo 0,5% delle calorie durante la crescita o periodi di recupero. Altre voltele richieste sono ancora più basse.
Poiché la maggior parte dei grassi, saturi e non, contengono una serie di diversi acidi grassi, sarebbe quasi impossibile indurre una carenza di EFA attraverso la dieta.

L'AA (Acido Arachidonico) può essere sintetizzato nel corpo dall’Acido linoleico (LA) e DHA può essere sintetizzato dall’Acido alfa-linoleico (ALA). Pertanto, secondo Chris, sarebbe sufficiente fornire soltanto AA e ALA nella dieta. Tuttavia, le famiglie omega 3 e omega 6 competono per gli stessi enzimi nel processo di conversione. Il corpo non ha alcun meccanismo di regolazione per controllare questa competizione. Pertanto, un eccesso in una famiglia può causare una deficienza nell’altra. Inoltre, un sovraccarico generale di PUFA diminuisce la produzione di tali enzimi e aggrava il problema della competizione enzimatica. DHA e AA forniti direttamente nella dieta non richiedono enzimi per la conversione e quindi non comportano una concorrenza.
Anche se il corpo non ha alcun meccanismo di regolazione per il controllo della competizione per gli enzimi tra acidi grassi omega 6 e omega 3, è in grado di controllare i rapporti dei tessuti cellulari. Questo è vero solo finché i PUFA rimangono una piccola percentuale della dieta. Come la percentuale di PUFA nella dieta aumenta, l’abbondanza di una famiglia di acidi grassi induce una carenza nell’altra.
Un eccesso di PUFA nella dieta verrà immagazzinato nel tessuto adiposo (cellule di grasso). I PUFA in eccesso nel tessuto adiposo abbassano il livelli sierici di vitamina E, aggravando ulteriormente lo stress ossidativo. I componenti specifici delle particelle di colesterolo LDL ossidate sono i derivati ​​ossidati dell’acido linoleico.
I PUFA stessi contribuiscono allo stress ossidativo nel corpo perché la reazione tipica dell’ossidazione richiede due doppi legami (si escludono così i mono-insaturi e i grassi saturi). Il corpo non può completamente attenuare questo fenomeno, anche con l’abbondanza di antiossidanti come la vitamina E. Pertanto l'eccesso dietetico di PUFA (specie con le alte dosi di integratori) contribuisce all'ossidazione e a infiammazioni nell’organismo. Il corpo dei mammiferi sembra in grado di eliminare l’eccesso di PUFA, usandolo preferenzialmente per la produzione di energia (in contrapposizione agli scopi strutturali) anche in presenza di una carenza estrema di EFA.

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Ultima Modifica 6 Anni 10 Mesi fa da Marco R..
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6 Anni 10 Mesi fa - 6 Anni 10 Mesi fa #55245 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Omega 3: perché potrebbero essere dannosi.
grazie Marco, ti faccio una domanda che non ricordo se ha avuto risposta in altri topic....

tu scrivi:

"C.Masterjohn identifica soltanto due acidi grassi essenziali: acido arachidonico (AA) della famiglia Omega 6 e acido docosaesaenoico (DHA) della famiglia Omega 3: entrambi sono costituenti necessari delle membrane cellulari"

che ne pensi del consumo di acidi grassi non dal pesce ma da olio di lino e di canapa che non hanno quasi EPA e DHA però hanno in ottimali proporzioni omega 6 e omega 3?

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Ultima Modifica 6 Anni 10 Mesi fa da miciofelix.

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6 Anni 10 Mesi fa #55246 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Omega 3: perché potrebbero essere dannosi.
intanto ho ritrovato questo topic:

www.alleanzadellasalute.info/forum/Alime...-di-canapa.html#5766

parla di olio di canapa e di lino, ma è di 5 anni fa e ogni tanto sarebbe bene aggiornare i vari contenuti in base a nuove scoperte o a nuovi studi come ha fatto anche Marco....

personalmente sto integrando da alcuni mesi sia olio di lino che di canapa, soprattutto quest'ultimo.....

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6 Anni 10 Mesi fa #55247 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Omega 3: perché potrebbero essere dannosi.
questo addirittura è di 10 anni fa, dal vecchio forum di arpc:

win.spumiglia.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=3420

parla dell'olio di canapa....

penso siano tutti riferimenti in topic con l'argomento postato da Marco sugli omega 3, discutendo della validità o meno di altre fonti oltre al pesce per gli acidi grassi.....

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6 Anni 10 Mesi fa - 6 Anni 10 Mesi fa #55248 da Liuc33
Risposta da Liuc33 al topic Omega 3: perché potrebbero essere dannosi.
Marco:
Io ho finito da poco il super omega da tè consigliatomi della Life extension. Allora faccio bene a non prenderlo piu? :)

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Ultima Modifica 6 Anni 10 Mesi fa da Liuc33.

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