Ecco come nasce un ennesimo studio epidemiologico quantomeno approssimativo:
Si prendono dei dati reali non con l'intenzione di studiarli, ma con l'intenzione di dimostrare una tesi già decisa a tavolino.
Ad esempio si vuol dimostrare che essere famosi accorcia la vita analizzando i necrologi apparsi sui giornali si scopre che sì in effetti potrebbe esserci una relazione, tuttavia è semplicemente sbagliata l'ipotesi iniziale:
NON è L'ESSERE FAMOSI AD ACCORCIARE LA VITA, ma l'insieme di comportamenti e stili di vita adottati da talune persone famose che può accorciare l'aspettativa di vita.
Che differenza fa? - potrebbe dire qualcuno - e invece la differenza c'è, perché si induce chi legge in errore non focalizzando le cause: diverso sarebbe scrivere: chi è famoso e adotta comportamenti a rischio (droga, alcool, pasticche varie, vita disordinata, guida contromano, comportamenti sessuali a rischio ecc. ecc.) riduce la sua aspettativa di vita.
Sembra un intento tanto stupido quanto perverso, qualcuno potrebbe essere gratificato dal fatto che i "ricchi e famosi muoiono presto" senza realizzare che anche i poveretti che adottano gli stessi comportamenti, ma il cui necrologio nessuno pubblica sui gionali finiscono allo stesso modo. Cui prodest (Chi ci guadagna? I venditori di morte, naturalmente).
Ecco come nasce una stupida dannata "verità" mediante una statistica.
www.repubblica.it/scienze/2013/04/18/new...no_di_meno-56909649/
In modo simile vengono costruiti "ad hoc" studi epidemiologici per dimostrare le più fantasiose ipotesi come che chi consuma integratori alimentari accorcia la sua vita, muore di cancro, alzheimer o altro, anche se l'intento principale è impaurire chi integra per non ledere gli interessi di big pharma.
Un politico dell'800 disse: ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche. (io aggiungerei quelle fatte da dannati ricercatori ...)