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Domanda Riconoscere le punture di insetti

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6 Anni 9 Mesi fa #56157 da Clara
Riconoscere le punture di insetti è stato creato da Clara
Consigli utili per riconoscere i morsi e le punture degli insetti
Numerose sono le specie di insetti e altri artropodi responsabili di morsi e punture a carico dell’uomo e degli animali. In questo articolo tratteremo in particolare di morsi e punture degli insetti più comuni:

Zanzare
Flebotomi
Cimici del letto
Acari
Calabroni, Vespe, Api
Scleroderma
Ragni
Zecche
Pulci
Pidocchi
Formiche

Alcuni morsi e punture, come ad esempio quelle rilasciate da vespe e calabroni sono assai dolorose e possono necessitare di un intervento sanitario repentino, soprattutto qualora il soggetto dimostri una ipersensibilità alla puntura (legata a reazione immunitaria alle sostanze veicolate con la puntura).

Non bisogna dimenticare, inoltre, che le punture possono veicolare l’ingresso nell’organismo di patogeni e quindi essere la causa potenziale di infezioni o patologie dovute a parassiti, batteri o virus. Zanzare, flebotomi, pulci e zecche sono notoriamente vettori responsabili della trasmissione di malattie parassitarie, batteriche e virali nell’uomo e negli animali domestici anche in Italia.

morso_zanzaraImparare a riconoscere nell’immediato punture e morsi di insetti e artropodi, benché non sempre semplicissimo, sarà molto importante per capire se rivolgersi immediatamente al medico o trattare la lesione tranquillamente a casa. Nonché per capire se sia necessario ricorrere ad un trattamento di Disinfestazione.

Di seguito, alcuni consigli utili all’identificazione delle punture di alcuni insetti e artropodi:

Puntura di zanzara: un morso di zanzara si presenta come una bolla sottocutanea più o meno arrossata, in grado di causare molto prurito e fastidio alla pelle. Le zanzare generalmente pungono a livello degli arti, soprattutto nelle parti del corpo che generalmente rimangono scoperte nei periodi primaverili/estivi (braccia e gambe). Alcune zanzare hanno abitudini notturne, altre crepuscolari e diurne (zanzara tigre), per cui di fatto le punture sono sempre possibili. Le punture di zanzara possono trasmettere pericolose malattie (Malaria, Febbre Gialla, Febbre West-Nile, Dengue, etc…) soprattutto se ci si trova a viaggiare in zone endemiche. Tuttavia, è importante riconoscere i sintomi, che spesso si manifestano a partire da una settimana dopo il morso. Sintomi similinfluenzali come mal di testa e dolori muscolari, febbre e ghiandole gonfie, non vanno sottovalutati soprattutto a seguito di viaggi in zone dove è segnalata la presenza di queste malattie. In questi casi è opportuno rivolgersi tempestivamente al medico per gli accertamenti del caso. Consigliato anche il trattamento ambientale e l’uso di repellenti cutanei. Se vuoi avere maggiori informazioni sulle Zanzare clicca qui >>

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Figura 1. Punture di zanzara

Puntura di Flebotomi o Pappataci: sono punture provocate da piccoli ditteri, spesso confusi con le zanzare, che in genere provocano punture assai pruriginose e spesso di dimensioni più ampie rispetto a quelle delle zanzare. I pappataci sono insetti silenziosi e non producono il ronzio tipico delle zanzare, per questo sono molto difficili da individuare. Le punture si localizzano nelle parti basse del corpo (caviglie e gambe) in quanto i flebotomi hanno un range di volo in altezza ridotto rispetto a quello delle zanzare. Hanno abitudini crepuscolari e notturne. Sono responsabili della Leishmaniosi canina, malattia potenzialmente trasmissibile all’uomo tramite lo stesso insetto. Consigliato anche il trattamento ambientale.

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Figura 2. Punture di flebotomo

Puntura delle Cimici del Letto: le punture di questi insetti non sono dolorose, ma possono causare nell’immediato (e in più casi) una reazione allergica alla saliva dell’insetto, che comporta fastidio, prurito e irritazione cutanea. I nostri corpi possono reagire quindi in maniere diversa a queste punture e questo le rende particolarmente difficili da riconoscere. Vengono spesso confuse con le punture di altri insetti. Le Cimici del letto sono attive di notte e il soggetto colpito si accorge delle punture al risveglio. Spesso è possibile notare tracce di sangue sulle lenzuola. Le zone del corpo più colpite sono gli arti, il collo e la schiena. In genere le punture sono concentrate in determinate aree del corpo, in particolare quelle più scoperte durante la notte e possono essere abbastanza allineate fra loro in quanto la cimice del letto, se disturbata, provoca più punture muovendosi sul corpo del suo ospite. Questo insetto non trasmette malattie infettive e la maggior parte delle punture può essere facilmente trattata. In caso di piccole punture nessun trattamento è necessario. Nel caso invece di punture che provochino prurito o si trasformino in un’eruzione più grave è bene rivolgersi al proprio medico. Le Cimici e le loro punture possono essere fonte di stress emotivo e fobie che andrebbero anch’esse affrontate con i consigli di un medico.

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Figura 3. Punture di Cimice del letto

Menù rapido >> Zanzare, Flebotomi, Cimici del letto, Acari, Calabroni, Vespe, Api, Scleroderma, Ragni, Zecche, Pulci, Pidocchi e Formiche

Punture di Acaro: in realtà gli acari non sono insetti come molti credono ma appartengono alla famiglia degli aracnidi. Possiamo distinguere tra acari delle piante, acari del legno, acari degli animali e acari della polvere. Gli acari sono piccolissimi e non possono essere visti ad occhio nudo. In genere le punture da acaro delle piante in ambiente esterno sono legate ad attività svolte all’aperto (giardinaggio, lavori agricoli, attività ricreative) e localizzate su tronco e arti. Questi acari possono essere introdotti dentro casa attraverso legna o piante infestate. In aree interne le punture più frequenti sono dovute invece all’acaro Pyemotes che è un parassita del tarlo del legno. Questo acaro punge l’uomo in modo accidentale infestando piani d’appoggio, sedie e divani delle case in cui è presente o c’è stata una infestazione da tarli. Le punture del Pyemotes provocano una reazione cutanea ritardata rispetto alla puntura e possono assumere la cosiddetta conformazione a “cometa” che le rende inconfondibili. Il trattamento ambientale è sempre consigliato. Nel caso sarà necessario valutare anche un trattamento finalizzato all’eliminazione dei tarli del legno. Per quanto riguarda gli acari della polvere invece è necessario sapere che questi non pungono, come molti credono, ma il contatto con i loro prodotti di rifiuto, come le feci, presenti nei tappeti, nelle stoffe dei divani e nei letti, può provocare delle reazioni allergiche con l’insorgenza di rash cutanei caratterizzati da pelle arrossata ed eruzioni e vescicole che possono essere scambiate per punture. Oltre ai rash cutanei possono presentarsi forme di asma, arrossamento degli occhi, respiro sibilante e altri sintomi allergici. Gli acari della polvere sono responsabili del 25% delle allergie nel mondo.

Punture di Acaro Pyemotes
Figura 4. Punture di Acaro Pyemotes

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Figura 5. Rash di Acaro della polvere

Punture di Imenotteri Aculeati (Calabroni, Vespe, Api): sono punture dolorose provocate da calabroni, api e vespe, per cui il soggetto generalmente si accorge immediatamente della presenza dell’insetto. Tutti e tre sono dotati di un pungiglione all’estremità del corpo che può essere lungo anche diversi millimetri. Il pungiglione è connesso ad una cavità interna al corpo contenente un veleno che viene iniettato con la puntura. Il veleno è molto tossico ma le quantità iniettate per fortuna sono piccole e non costituiscono un pericolo in se. Per correre un grave rischio una persona normale dovrebbe essere punta più di cento volte. Le punture di questi imenotteri spesso provocano arrossamento, rigonfiamento o edema ( solitamente appare una parte bianca al centro dell’arrossamento), dolore acuto e in seguito prurito. Il pungiglione delle api è seghettato e dopo la puntura resta conficcato nella pelle. Il pungiglione dell’ape andrebbe estratto entro 20 secondi dalla puntura per evitare che il veleno entri in circolo. Il pungiglione conficcato appare come un punto nero al centro di una chiazza di pelle arrossata con attaccata una piccola sacca biancastra contenente il veleno. Per estrarlo è necessario utilizzare delle pinzette o le unghie ricordando di non spremere la pelle intorno. Il pungiglione di vespe e calabroni invece, al contrario di quello delle api, è liscio e retrattile e non si stacca dopo la puntura. Per questo vespe e calabroni sono in grado di infliggere punture multiple. In caso di puntura singola che non manifesti particolari reazioni cutanee sarà sufficiente un trattamento casalingo. Per ridurre gonfiore e arrossamento possono essere applicate creme cortisoniche. In caso di reazioni locali che superino le 24 ore o reazioni allergiche (shock anafilattico) con l’apparizione di sintomi quali difficoltà a parlare, tosse insistente, difficoltà a respirare, nausea, vomito e abbassamento della pressione sarà necessario rivolgersi immediatamente al pronto soccorso. Le punture multiple e gli attacchi di sciami possono risultare altresi mortali se non si interviene prontamente.

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Figura 6. Puntura di vespa

Punture di Imenotteri Aculeati (Scleroderma): Un particolare tipo di imenottero è lo Scleroderma domesticum, piccolo parassitoide del tarlo del legno, che può accidentalmente pungere l’uomo all’interno di case infestate dai tarli. Benché visibile a occhio nudo, simile a una piccolissima formica delle dimensioni di una capocchia di spillo, lo Scleroderma spesso passa inosservato mentre si evidenziano le sue punture sulle parti del corpo che possono venire a contatto con suppellettili infestate. Le punture avvengono prevalentemente nel periodo primaverile-estivo, più spesso di notte. Le punture sono dolorose per via del veleno iniettato e provocano la comparsa di papule dure arrossate con centro giallastro, che causano prurito e possono persistere anche più di una settimana. Le punture sono sempre multiple e sparse in ordine casuale sulla pelle. In genere le punture si hanno a carico di addome e glutei. Nel caso di soggetti con pelle particolarmente sensibile agli artropodi si possono manifestare dermatiti (orticaria papulosa) accompagnate dalla presenza di vesciche e di sintomi quali febbre, malessere e nausea. In ogni caso è sempre preferibile consultare il proprio dermatologo di fiducia. Nel caso dello Scleroderma una Disinfestazione è sicuramente consigliata per prevenire altre punture e dovrà essere mirata nello specifico all’eliminazione dei tarli del legno.

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Figura 7. Punture di Scleroderma domesticum

Morsi di ragno: la maggior parte dei morsi di ragno non è pericolosa e a meno di reazioni allergiche individuali, regredisce senza trattamenti particolari. In Italia solo la Vedova Nera è in grado di provocare morsi velenosi pericolosi per l’uomo (soprattutto in bambini e anziani) che possono provocare senso di oppressione delle vie respiratorie, gonfiore del viso e difficoltà nel deglutire. In Italia troviamo anche Il Ragno Violino (Loxosceles rufescens), responsabile di un morso molto doloroso che in soggetti sensibili può provocare anche seri problemi. Questo ragno è frequente anche nei pressi e dentro le abitazioni, preferisce ambienti bui e riparati come solai, seminterrati, cantine, nei mobili e in tutte quelle piccole cavità che possono dargli riparo. I morsi all’uomo sono accidentali e avvengono quando il ragno si ritrova a stretto contatto con la pelle. Di notte tra le lenzuola, indossando abiti in cui il ragno si è rifugiato o calpestandolo per sbaglio a piedi nudi. E’ importante specificare è che il morso del ragno può anche non essere avvertito sul momento. Il dolore, che varia da lieve a severo, inizio dopo 2-8 ore. Il veleno iniettato può provocare gravi ulcerazioni e necrosi delle parti colpite che hanno bisogno di molto tempo per guarire. Si possono accompagnare a febbre e ad una eruzione cutanea sul corpo che provoca prurito. Vi può essere più raramente anche un interessamento sistemico come debolezza, dolori articolari e muscolari, insonnia, irrequietezza, faringite e rash cutaneo. I sintomi hanno generalmente inizio dopo 2-6 ore dal morso. Una raccomandazione per le forme non necrotiche è di riposare, di applicare impacchi freddi, di comprimere e mantenere sollevata la parte colpita (in caso degli arti). Se trascorse 24h la ferita continua a peggiorare sarà bene rivolgersi al proprio dermatologo di fiducia.

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Figura 8. Morso di ragno violino

Morsi di zecca: alcuni di essi possono esser pericolosi, in quanto portatori di diverse malattie, come la malattia di Lyme. Essa si presenta con l’apparizione di rash cutanei di forma concentrica ed altri sintomi che però si palesano molto tempo dopo: dolori muscolari, mal di testa e febbre alta. Le zecche rimangono attaccate all’ospite per tutto il tempo necessario a nutrirsi senza che questo se ne accorga. Per cui è importante ispezionare le parti del corpo dopo lunghe passeggiate in campagne e boschi e utilizzare sempre stivali alti in caso di situazioni a rischio. L’estrazione della zecca deve essere eseguita preferibilmente dal medico o dal veterinario in quanto manovre errate possono causare la rottura del rostro della zecca che, rimasto infilato nella cute aumenta le possibilità di infezioni secondarie.

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Figura 9. Morso di zecca

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Figura 10. Estrazione di una zecca

Morsi di pulce: i sintomi iniziano a poche ore dal morso, causando eruzione cutanea puntiforme e gonfiore intorno alla lesione. Se l’eruzione viene premuta, essa diventa di colore bianco e si ingrossa. In genere nell’uomo si localizzano inizialmente su arti e parti basse dell’addome. Le pulci, benché piccole, sono visibili ad occhio nudo come piccolissimi insetti schiacciati lateralmente e di colore bruno/nero lucente. Sugli animali infestati da pulci sono visibili segni di alterazione del pelo e piccoli detriti di colore rosso-bruno corrispondenti alle feci delle pulci. Fondamentale il trattamento sanitario degli animali e il trattamento dell’ambiente.

Morsi di pulce
Figura 6. Morsi di pulce

Morsi di pidocchi: si presentano come piccole macchie di colore rosso e causano elevato prurito. Chiamare immediatamente il medico, affinché l’infezione non si espanda in altre zone del corpo. In genere non è necessario ricorrere a trattamenti ambientali in quanto i pidocchi generalmente non sono in grado di sopravvivere a lungo lontano dal proprio ospite.

Morsi di formica: alcune formiche possiedono mascelle robuste in grado di infliggere morsi molto dolorosi che causano infiammazione e bruciore. L’infiammazione si manifesta con un’eruzione di colore bianco.

Al link le immagini
hampton.it/blog/consigli-utili-per-ricon...nture-degli-insetti/
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6 Anni 9 Mesi fa - 6 Anni 9 Mesi fa #56162 da Clara
Risposta da Clara al topic Riconoscere le punture di insetti
Ecco i rimedi naturali più efficaci contro le punture di insetti.

Punture di insetti, rimedi naturali: l’aloe

L’aloe ha proprietà antisettiche e antibatteriche. Potete acquistare un gel a base di aloe vera in erboristeria o nei negozi specializzati (ma cercate di comprare prodotti biologici o composti da un’alta percentuale di aloe). Se avete in casa una pianta di aloe di almeno due anni siete davvero avvantaggiati! Vi basterà tagliare la punta di una foglia e spalmare il succo secreto sulla puntura. La pelle si rinfresca e l’azione dell’aloe favorirà la rigenerazione cutanea.

Mentolo contro le punture di insetti

Il mentolo svolge un’azione rinfrescante e lenitiva contro le punture di zanzare. Versare qualche goccia di olio essenziale alla menta in una crema idratante e applicate la crema sulla parte lesa. Se non avete dell’ olio essenziale di menta potete utilizzare delle valide alternative, come il vicks in pomata (quello utilizzato per respirare meglio) o anche del dentifricio entrambe ricchi di mentolo.

Succo di limone come rimedio naturale contro le punture di insetti

Un batuffolo di cotone bagnato nel succo di limone può lenire il bruciore delle punture di insetti grazie alla sua azione disinfettante, tuttavia è importante se si adopera questo rimedio, evitare di esporsi durante le ore successive al sole.

Cipolla: un rimedio naturale per le punture di insetto

Anche la cipolla è ricca di proprietà antisettiche utili per eliminare le conseguenze delle punture d’insetto (gonfiore e prurito). Vi basterà strofinare mezza cipolla sulla puntura e risciacquare con acqua e sapone.

Punture di insetti rimedi naturali: il miele

Nell’antichità il miele veniva utilizzato come disinfettante naturale. In effetti ha un enorme potere antisettico in grado di accelerare i processi di guarigione della cute. Meno di un cucchiaino di miele sulla puntura può alleviare bruciore e prurito (chi non ha del miele in casa?).

Punture di insetti, rimedi naturali: il ghiaccio

Il ghiaccio rappresenta uno dei rimedi della nonna più diffusi ed efficaci. Più che disinfettare, applicare un cubetto di ghiaccio su una puntura di insetto eviterà che questa si gonfi. Ricordate di avvolgere il ghiaccio in un panno di cotone. Inoltre il ghiaccio, grazie all’azione vaso costrittiva, anestetizza la parte lesa in modo da ridurre davvero tanto la sensazione di prurito o dolore legata alla puntura d’ insetto.

Rimedi naturali punture: lavanda

La lavanda grazie alle sue proprietà calmanti e lenitive può essere utilissima contro le punture di insetto. Poche gocce di olio essenziale di lavanda sulla puntura e prurito e fastidi legati alle punture di insetti svaniranno!

Tea tree oil contro le punture d’insetti

L’olio essenziale come rimedio per le punture di insetto
In molte occasioni vi abbiamo parlato dei mille usi del tea tree oil, l’olio da molti considerato come un cortisone naturale. Ovviamente non ha proprio gli stessi effetti del cortisone, tuttavia il suo profumo rinfrescante e le sue caratteristiche antinfiammatorie e antisettiche rendono il tea tree oil un rimedio naturale efficace contro le punture di insetto: rinfresca, sgonfia e riduce la sensazione di prurito.

www.ideegreen.it/punture-insetti-rimedi-naturali-78700.html

Si possono utilizzare anche rimedi omeopatici:
Rimedi omeopatici per le punture.

L’omeopatia arriva in aiuto a chi vuole curare le morsicature d’insetto con rimedi naturali come lo spray al Colostro, oppure l’applicazione di olio di ribes nero. Questi due unguenti provocano un’ottima remissione degli effetti legati alle punture d’insetti. Così come l’assunzione di Histaminum 9 CH, le cui azioni e dosi sono sempre indicate dal medico omeoopata ad ogni paziente.

I primi rimedi omeopatici riguardo le punture di insetti sono considerati in genere con la diluizione 5 CH o 7 CH, iniziando da 3-4 granuli ogni 10-15 minuti nella fase più alta di effetti collaterali da puntura.

Apis mellifica: da applicare sulle punture di insetti che danno un rigonfiamento roseo e sprigionano calore. Esiste anche un gel a base di estratti di Apis Mellifica e Ledum Palustre che procede con un’azione lenitiva immediata sulla puntura dell’insetto.
Arsenicum album: consigliato quando dopo la puntura si verificano prostrazione e spavento, con desiderio di calore locale.
Ledum palustre: quando il rigonfiamento è bianco e bordato di rosso e non sprigiona caldo.
Tarentula cubensis: da utilizzare se la lesione diventa violacea; se interviene un’infezione della lesione, si può utilizzare l’Echinacea oppure il Belladonna. Se il dolore si propaga dal punto della lesione verso il centro, cioè seguendo i nervi, va associato l’Hypericum 15 CH.
Urtica urens: utilizzato se l’acqua fredda peggiora la sensazione di bruciore.

Il Ledum Palustre è utilizzato anche da coloro che sono abituati ad essere “divorati” dalle zanzare, come rimedio preventivo con 3-4 granuli almeno 2 volte al giorno. L’omeopatia, infatti, può aiutare anche come difesa, utile soprattutto per le punture di zanzara con un’adeguata preparazione tramite questi medicinali, prima della stagione estiva vera e propria.
Punture di zanzare, come curarle e soprattutto evitarle.

omepatia rimedi zanzare
Alcune azioni di prevenzione sono importanti, come quelle relative all’alimentazione. Già, perché le ultime recenti scoperte hanno messo in luce che le punture di zanzare provocano i gonfiori e pruriti più frequenti in coloro che sono intolleranti al lievito o che mangiano molti cibi fermentati.

I ponfi della puntura di zanzara in questi soggetti sono più intensi e il prurito maggiore. A coloro che, invece, si limitano nell’assunzione di lieviti, le reazioni sono più contenute.

Secondo molti specialisti del settore allergologia, è utile ridurre le probabilità di essere punti da zanzare o imenotteri, evitando di indossare abiti troppo sgargianti o con disegni floreali, non fare movimenti bruschi vicino agli imenotteri, non usare cosmetici profumati (tra cui anche profumi stessi, lacca per capelli, etc.).

Durante pranzi e cene all’aria aperta, è bene conservare ben chiusi gli alimenti avanzati, così come i rifiuti domestici che possono attrarre gli animali.

Se si va presso località dove sono presenti notoriamente api, vespe, nugoli di zanzare e così via, è bene anche portare con sé adeguate protezioni di vestiario come maniche lunghe o scialli, guanti e pantaloni lunghi per chi dorme all’aperto in particolare!

www.eurosalus.com
Ultima Modifica 6 Anni 9 Mesi fa da Clara.

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6 Anni 8 Mesi fa - 6 Anni 8 Mesi fa #56330 da Alernd
Risposta da Alernd al topic Riconoscere le punture di insetti
Grazie a Clara per il topic molto interessante. Propongo ai moderatori di trasformarlo in articolo del forum (citando ovviamente la fonte)

Ho sempre con me il tea tree oil, che dona immediato sollievo in caso di punture di zanzare e pappataci.
Ultima Modifica 6 Anni 8 Mesi fa da Alernd.
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6 Anni 8 Mesi fa #56341 da Clara
Risposta da Clara al topic Riconoscere le punture di insetti
Per il morso di zecca:


Se non credi che l'omeopatia possa sradicare la malattia di Lyme, il blog di questa settimana non è per te. Ma se sei come me sappi che l'omeopatia ha curato i colleghi di colera, dissenteria, mono, strep, influenza e altre malattie infettive, allora leggi, e condividerò con te quello che ho imparato e usato per quanto riguarda l'omeopatia E Lyme.

Cominciamo da quello che può essere fatto all'inizio del morso della zecca. Seguire le raccomandazioni mediche più recenti per rimuoverela zecca e farlo nel più breve tempo possibile. Salvarela zecca posizionandola in un vaso coperto con una vodka da 180 vetri, alcool di grano o brandy e etichettare la data, sul quale è stato trovato e dove sul corpo. Se tutto il resto fallisce (che è improbabile), con la zecca può essere fatto in un rimedio omeopatico. Questo è in realtà noto come isopatia, ma funziona in base a principi simili. Discuterò come questo tipo di rimedio viene fatto in un prossimo blog. Ma per ora, basta tenere la zecca in un barattolo.

Somministrare quindi la prima dose di Ledum palustre 200ch. Ci sono opinioni leggermente diverse su come spesso i rimedi devono essere presi, ma ti darò quello che ho imparato anni fa e ho usato per la mia famiglia, incluso più di molte volte su Buster, il cane da ufficio cattivo.

Passo 1:

Inizia con Ledum palustre 200c: questa viene presa ogni 3 ore per il primo giorno, seguita da due volte al giorno per una settimana. Questo viene poi usato due volte ogni settimana per un mese e poi una volta alla settimana per un altro mese.

Questo è probabilmente overkill, ma vale la pena di essere certi. Ledum 200ch è il primo rimedio per qualsiasi tipo di morso animale.

Se il morso era piuttosto recente (poche settimane fa), questa misura è stata 100% efficace finora nella mia esperienza. Viviamo nel paese, abbiamo molti cervi e altre creature, ei nostri boschi sono considerati una Lyme tick Mecca.

Se pensassi che qualcuno della mia famiglia avesse Lyme più vecchio e ancorato, avrei ancora seguito il passo 1 e aggiunto il passo 2 in qualsiasi momento dopo l'utilizzo di Ledum. Ma non credo che il passo 2 sia necessario se la zecca è stata scoperta negli ultimi giorni o giù di lì.
Fase 2: Aurum arsenicum 200ch *, due volte al giorno per una settimana e allo stesso modo come Ledum. Aurum arsenicum è una scelta capitale per quando si verifica un'infezione velenosa, e questa è una di quelle volte.

Fase 3: Per i casi più anziani, in cui è fondamentale prendere tutte le precauzioni perché la malattia è impostata, il rimedio fatto da Lyme tick è chiamato Borrellia 30 o semplicemente Lyme Nosode 30. Viene usato correttamente insieme ai rimedi precedenti.

Il protocollo è prendere Borellia una volta al giorno per tre giorni e poi fermarsi, per un totale di tre dosi. Questo protocollo afferma che questo può essere necessario ripetere ogni pochi mesi se i sintomi rimangono.

Nei casi più anziani di Lyme, vediamo artrite, stanchezza cronica, formicolio, vertigini e molte altre malattie. Questi devono essere trattati in modo specifico con i protocolli omeopatici per ciascuno di questi sintomi, insieme alle procedure di cui sopra.

Quanto sono efficaci queste misure? Beh, finora, non ho visto un singolo caso di Lyme presente quando il Punto 1 è impiegato.

Nei casi più anziani, è questione di come è stata attaccata la malattia, quanti antibiotici e altri farmaci allopatici sono stati impiegati e la forza vitale generale della persona.

Nel complesso, ho assistito al ripristino in molti dei miei clienti / studenti.

Ok, super breve. Super facile. E super utile. Se conosci qualcuno che dovesse avere queste informazioni, ti prego di passarlo. Scrivo questi blog senza soldi pubblicitari, quindi, nessun reddito da loro, nella speranza di far crescere la parola.

Si prega di diffondere la buona notizia dell'omeopatia e come curare la propria famiglia.

E poi una grande estate! joettecalabrese.com/blog/protocol-lyme-d...se-using-homeopathy/

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