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Domanda Psicoterapia o psicanalisi?

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9 Anni 1 Mese fa #38269 da Laura80
Risposta da Laura80 al topic Psicoterapia o psicanalisi?

Clara ha scritto: Grazie Laura,

È proprio dal riconoscimento dell'importanza che l'Altro ha nella relazione che la Klein ha iniziato a studiare il controtransfert dell'analista come preziosa fonte di informazioni

in che senso?
Della Klein ho letto poco, in particolare ignoravo questa cosa che riporti.

Trovo delle similitudini, anche io ho sempre cercato di far da sola, e l'ho fatto per tanto tempo, usando tutti gli strumenti possibili...
si, la questione della fiducia è stata fondamentale anche per me.


La Klein ha introdotto il concetto di identificazione proiettiva, che ha molto a che vedere con la dinamica del transfert-controtransfert. Provo a spiegare per come ho capito io.
Per la Klein il soggetto è sempre in relazione con l'oggetto, cioè con l'Altro.
Questa relazione è reale, ma è molto influenzata dall'aspetto fantasmatico: il bambino ha sì a che fare con una madre, ma tra la madre reale e la madre fantasticata dal bambino ci sono enormi differenze. Ecco perché la Klein parla di 'oggetti interni', per intendere il modo in cui gli oggetti reali esistono nella mente del soggetto.

Fin dalla nascita esiste un Io, ma questo non è integrato: il bambino non è in grado cioè di contenere e sentire suoi tutti gli stati emotivi che prova perché l'Io è ancora debole. Questi stati del Sé inassimilabili vengono quindi scissi e proiettati sul mondo esterno e sull'oggetto.
Per fare un es.: il neonato che ha fame vive un'esperienza di disperazione insopportabile, e di rabbia verso un mondo che non lo nutre. Questa esperienza di odio e cattiveria viene proiettata sul seno materno prima e poi sulla madre intera, che diventa così la mamma cattiva che non lo nutre.
Molti di questi meccanismi di difesa primitivi restano anche nell'adulto, soprattutto in momenti traumatici.
Sempre quindi il soggetto puo' proiettare qualcosa di sé sull'oggetto: la sua rabbia, il suo odio, la sua invidia, la sua disperazione, il suo bisogno. Si pensi a quello che succede nella paranoia. Non a caso la Klein definisce questa modalità precoce del funzionamento psichico come 'posizione schizo-paranoide'.

E arriviamo all'analisi.
L'analista è l'oggetto. Quindi anche nei suoi confronti l'analizzando attiverà modalità proiettive: tenderà cioè a vederlo come lui vuole, a volte in maniera anche molto diversa da come è veramente. Questo Clara è quello che dicevi anche tu rispetto alle proiezioni nevrotiche sull'analista.
Queste proiezioni però sono a volte molto potenti e l'analista si trova 'riempito' da contenuti psichici dell'analizzando, e può sentire e pensare coerentemente con queste.
L'analizzando proietta sull'analista la sua parte rabbiosa? L'analista può sentirsi arrabbiato, senza motivi propri, tanto per fare un es. banale ma chiaro.

Tutto ciò che l'analista prova nei confronti del paziente PUO' rientrare nel controtransfert.
Se è così, questi sentimenti diventano un'importante fonte di informazioni (se adeguatamente analizzata) su aspetti del paziente che sono scissi e non integrati.
Freud aveva teorizzato il transfert, ma riteneva che l'analista dovesse sgombrare il campo da ogni proprio sentimento nei confronti del l'analizzando. La Klein, studiando i bambini e dunque processi psichici molto più primitivi (come quelli primari in categorie di pazienti molto più gravi, che per Freud non erano analizzabili) riconosce invece l'utilità del controtransfert nel processo analitico.

Sono questioni molto complesse, ma se a qualcuno interessasse approfondire consiglio di leggere il testo della Segal su Melanie Klein (più chiaro rispetto ai libri della Klein stessa) e le teorie di Grinberg sulla controidentificazione proiettiva, che spiegano bene il processo di cui sopra.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Clara

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9 Anni 1 Mese fa #38270 da elena
Risposta da elena al topic Psicoterapia o psicanalisi?
Anche io provo a mettere un link dove si spiega l'analisi e la terapia psicosintetica

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9 Anni 1 Mese fa - 9 Anni 1 Mese fa #38274 da elena
Risposta da elena al topic Psicoterapia o psicanalisi?
E scusate ma non posso fare a meno di postare il primo di 5 lezioni di psicosintesi educativa di Mauro Scardovelli di una ilarità senza fine, dove lui sta insegnando psicosintesi a un gruppo di coaches, nuova figura professionale, che già hanno fatto un percorso analitico personale
Vi scompiscerete, specie nei primi minuti

Chi volesse seguire tutto il convegno, lo troverà facilmente su you tube
Ultima Modifica 9 Anni 1 Mese fa da elena.

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9 Anni 1 Mese fa - 9 Anni 1 Mese fa #38277 da Clara
Risposta da Clara al topic Psicoterapia o psicanalisi?
Ho visto il primo video, si parla di terapia, di terapia della psiche, la psicanalisi però non è una psicoterapia.
Continuo a parlare di Lacan perchè credo che soprattutto lui abbia sottolineato con forza questo aspetto, e dunque il rischio di cui si parla nel video, che è quello di adattare un soggetto a un modello psicoterapico, (rischio che dice non c'è nella psicosintesi) non sussiste in psicanalisi.
Laura in fondo ne è una testimone, fatto 8 anni di analisi da una Kleiniana senza sapere che avesse quell'orientamento.
Ho come l'impressione che ci sia un pò troppo nella psicosintesi. Ho segnato in grassetto quelle parole che aprono a discorsi che non fanno parte della psicanalisi, la quale non parte da concezioni spirituali di anima e risveglio dell'anima ( a parte Jung), nè di meta da raggiungere...Per la psicanalisi non esiste un livello superiore della psiche e io dico, e per fortuna.
Nella psicanalisi io credo ci sia una sobrietà diversa.Come dicevo non dà nè suggerimenti, nè indicazioni, non pone livelli da raggiungere e capisco che questo sia di non facile comprensione, visto il bisogno che abbiamo da una parte, di porci obiettivi, sensi progettuali,e dall'altra di conservare ideali, come spiegava Freud parlando dell'ideale dell'io e dell'io ideale.
A me questa sobrietà della psicanalis ipiace moltissimo.. Ma come ormai abbiamo ripetuto tutti, ogni persona non può che seguire la propria pulsione, il proprio desiderio, le proprie credenze, le proprie fedi, i propri bisogni, il proprio senso critico...


"Cosa è la Psicosintesi

"Un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore."
Roberto Assagioli

La Psicosintesi è una corrente psicologica, che si ispira ai principi della psicologia umanistica, tesa allo sviluppo armonico della personalità, come totalità bio-psico-spirituale, ed a favorire un contatto con i livelli superiori della psiche.

... Nel processo di realizzazione spirituale si possono osservare 5 stadi critici:

I. Le crisi che precedono il risveglio spirituale;

II. Le crisi prodotte dal risveglio spirituale;

III. Le reazioni che seguono al risveglio spirituale;

IV. Le fasi del processo di trasmutazione;

V. La "notte oscura dell'anima".
Per ben comprendere il significato delle singolari esperienze interiori che sogliono precedere il risveglio dell'anima...

Un ultima cosa per tentare di spiegare meglio, non è che con la psicanalisi si diventi atei...la psicanalisi non ricorre però a categorie spirituali e pseudo spirituali, è un processo verso la libertà, perciò per alcuni la libertà potrebbe conservare alcune fedi e credenzee inclinazioni, per altri no.
E' interessante a questo proposito quel che dice Antonio Di Ciaccia in una intervista (in francese) circa la sua esperienza di analizzante da Lacan. Quando Di Ciaccia intraprese la sua analisi a Parigi da Lacan era prete. Poi invece si sposò ed ebbe figli. L'intervistatrice gli domanda se dopo l'analisi credesse o no ancora in Dio.Di Ciaccia risponde con un sorriso, "Non lo sapevo prima e non lo so nemmeno ora"...
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9 Anni 1 Mese fa #38282 da elena
Risposta da elena al topic Psicoterapia o psicanalisi?
Paolo partecipa alla discussione tramite mio nick

A cosa serve l'analisi? A dare voce al l'inconscio? Ok e poi? Dopo che hai sviscerato le pulsioni alla base del tuo agire dandogli un nome hai risolto? Oppure piuttosto scopri che la pressione inconscia di desideri contrari per esempio alla legge dell'uomo non ti dà alcun sollievo e pur dando loro voce non c'è la consolazione del fare? A me sembra invece che la lezione di Jodorowski con la sua psicomagia sia essenziale a dirimere la questione

Quest’arte terapeutica è chiamata da Jodorowsky psicomagia e consiste nel proporre al “richiedente” un "gesto poetico" da realizzare, in apparenza privo di logica, in realtà con un dirompente impatto emotivo, che lo porterà a vedere e percepire la propria realtà da un punto di vista diverso, sanante. Come ha scritto Jodorowsky: “Nella psicoanalisi tradizionale si tenta di decifrare con il linguaggio corrente i messaggi inviati dall'inconscio. Io agisco al contrario, ossia invio messaggi all'inconscio utilizzando il linguaggio simbolico che gli è proprio”. Un esempio di atto psicomagico: una persona parlava a Jodorowsky dei propri problemi economici, dicendogli che non aveva mai un soldo in tasca. Jodorowsky gli chiese semplicemente di incollare alle proprie scarpe due monete, in maniera tale che camminando si potesse sentire il tintinnio delle monete sulla strada.

La psicomagia parte da una riflessione sulla rilevanza delle influenze esercitate dall’infanzia e quindi dalla propria famiglia sul proprio modo di vivere la vita, pertanto per guarire occorre, grazie alla psicogenealogia, rimuovere l’“ostacolo genealogico”: “Se la famiglia che vive dentro di noi ancorata alla memoria infantile è alla base del nostro inconscio, allora dobbiamo far evolvere ogni nostro parente trasformandolo in un archetipo. Dobbiamo innalzarlo al nostro livello di coscienza, dobbiamo esaltarlo, immaginarlo nell'atto di dare il meglio di sé stesso. Tutto ciò che diamo a lui lo diamo a noi. Ciò che gli neghiamo, lo neghiamo a noi”.

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9 Anni 1 Mese fa - 9 Anni 1 Mese fa #38284 da Clara
Risposta da Clara al topic Psicoterapia o psicanalisi?
Ho conosciuto personalmente Jodorowsky che mi diede un atto psicomagico da fare e che feci e da cui trassi praticamente nulla.Feci anche un seminario approfondito con Bertoli che era stato suo assistente, una sofferenza ...e non dico altro.
Paolo se ti va di ascoltare il video in cui Recalcati parla del desiderio, potrai capire meglio il senso del desiderio a cui si rivolge la psicanalisi.

Dopo che hai sviscerato le pulsioni alla base del tuo agire dandogli un nome hai risolto?

Ti rimando la cosa in questo modo, dopo che sei giunto a sciogliere nodi hai risolto?Risolto cosa?Quando ti rendi conto che avevi camminato tutta la vita e senza saperlo (di questo senza saperlo vorrei sottolinearne la portata) con la scarpa destra nel piede sinistro e viceversa, e finalmente le metti giuste, hai risolto?
Quando dopo una vita "annodata" in emozioni e pensieri stretti (sebbene sembrassero aperti all'infinito) cominci pian piano a disinteressarti all'aver ragione ad esempio, a dover-volere dimostrare in tutti i vari ambiti che si frequentano, quando ti rendi conto che stai cominciando ad uscire dalla ripetizione delle cose, hai risolto?
Non so se hai risolto, come già dicevo la psicanalisi non offre una salvezza.La libertà a cui faticosamente si va incontro implica un rapporto di equilibrio tra legge-limite e desiderio e illimitato.
Soprattutto la psicanalisi non chiede di dire quello che si sa, es ho un conflitto col padre, ho problemi sul lavoro, la mia famiglia è stata così e così..., questa biografia certo la si racconterà per forza di cose, il sintomo deve parlare, ma poi quello che è importante è ciò che si arriverà a dire di cui non si sapeva nulla...
Ultima Modifica 9 Anni 1 Mese fa da Clara.

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