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Domanda L'acqua e il nuotatore

  • Clara
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9 Anni 5 Mesi fa - 9 Anni 5 Mesi fa #33575 da Clara
L'acqua e il nuotatore è stato creato da Clara
Da una lezione di Elisabeth Rochat de la Valee sul tema dell’Acqua.

“Vediamo come Zhuangzi racconta la scena in cui Confucio è in meditazione davanti alla cascata:

Confucio contemplava la cascata, il salto misurava trenta lì, la schiuma si estendeva per quaranta lì, né tartarughe giganti né caimani, né pesci vi potevano vivere, improvvisamente vide un uomo che stava nuotando tra i mulinelli e, scambiandolo per un suicida diede ordine ai suoi allievi di seguire la riva e di tirarlo fuori dall’Acqua…

…Qualche centinaio di passi a valle l’uomo uscì dall’Acqua con i propri mezzi, i capelli sciolti, cantando, passeggiando sulla riva…

-Confucio decise allora di andare a vedere personalmente, ciò gli dava modo di attuare la sua dottrina : si può imparare qualcosa da ogni incontro. Per Zhuangzi anche se Confucio non è taoista ha, in ogni caso, una buona predisposizione all’apprendimento. Raggiunto l’uomo chiede:

..Ti avevo quasi scambiato per uno spirito, ora constato invece che sei un uomo.Permettimi di chiederti qual’è il metodo per nuotare così agevolmente in tale turbolenza.

Il brav’uomo decide di rispondere a Confucio…( Perchè no, si può rispondere anche a Confucio, dopotutto si potrebbe sempre imparare qualcosa; Zhuangzi è pregno di ironia!)

Non ne so proprio niente , ho dimenticato tutto, non ho una Via, non possiedo alcuno dei metodi di cui mi parli, nessuno dei principi cui alludi per poter spiegare la capacità di nuotare in questo luogo inaccessibile…

Essendo però il nuotatore una brava persona , cerca di spiegarsi ancora meglio:

All’inizio sono stato quasi costretto, poi è divenuta la mia natura propria e, una volta completata, è divenuto il mio destino; scendo con i mulinelli, salgo con i vortici, obbedisco al Tao dell’Acqua, alla sua via. Seguo il Tao dell’Acqua ed il mio interesse, la mia idea, perciò riesco agevolmente nel mio compito…

Gli ideogrammi rendono meglio l’idea di quanto esposto: costretto – GU- rappresenta una sorta di causa, di circostanza, in funzione della circostanza. Una circostanza ha fatto che alcuni siano uomini, alcune donne, che siamo nati in una data epoca, in un certo posto: Ci devono pur essere delle circostanze che hanno contribuito e renderci così come siamo.

Quest’uomo indica prima di tutto le circostanze:

…Quelle che hanno fatto sì che vivessi nei pressi della cascata con i suoi mulinelli che perciò mi erano familiari…Sono le circostanze , in fondo, che hanno permesso alla mia natura d’esprimersi in questo modo di nuotare…

…C’erano queste circostanze e questa mia natura, conveniva all’una e alle altre di nuotare nel fiume sempre più vicino ai mulinelli, prima dentro poi, tuffarsi dall’alto della cascata proprio dentro ai mulinelli e, attraverso queste circostanze e questa mia natura propria , è accaduto che ho percepito a tal punto la situazione nella quale stavo evolvendo che sono diventato tutt’uno, non sono più diverso nel mio agire dall’agire dell’Acqua…

L’uomo ci fa anche sapere che basarsi su ciò che non si conosce piuttosto che sull’acquisito è più sicuro, le ricette di ogni mestiere non costituiscono il mestiere stesso.

Quando seguo i movimenti dell’Acqua non cerco di analizzarli per proseguire, annegherei ben prima di aver potuto capire. Poco a poco la natura dell’Acqua è divenuta una cosa sola con la mia natura, per questo nuoto a mio agio e non posso commettere errori. Mi muovo quando è necessario

, mi fermo quando la situazione lo richiede onde lasciarmi condurre dai movimenti dei vortici…

Questo è ovviamente il non-agire, l’agire naturale. Quando abbiamo trovato nelle circostanze il modo di esprimere la nostra natura, di compenetrarla a tal punto da essere in grado di raggiungere la natura delle cose e delle situazioni, abbiamo ottenuto l’aderenza efficace.Potremmo, volendo, considerarlo il massimo dell’opportunismo dettato però non dall’interesse personale: è compiere il proprio destino, destino in cinese si dice ming che significa allo stesso tempo nome.

Confucio conosceva troppe cose per essere in grado di comprendere ed allora, molto dogmaticamente, pone una domanda:

…Posso permettermi di chiederti cosa intendi con “Ho cominciato dalle circostanze, sono cresciuto nella mia propria natura ed infine ho compiuto il mio destino?”

Il nuotatore tenta allora di spiegare:

...Sono nato in queste colline ed ho vissuto tranquillamente, a mio agio, questo è ciò che definisco GU (circostanza). Sono cresciuto nell’Acqua e mi ci trovo bene, mi ci adatto facilmente. Questa è la natura propria. Faccio quel che faccio senza sapere come. Questo è ciò che chiamo destino…”

Si può spiegare la propria arte? Si può trasmetterla attraverso il contatto, la convivenza? Non siamo di certo costretti a rimetterci nelle mani degli esperti, non sono gli insegnanti di nuoto a conoscere profondamente l’arte di nuotare…” Elisabeth Rochat de la Valee
Ultima Modifica 9 Anni 5 Mesi fa da Clara.
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