Qualsiasi oggettivazione e concettualizzazione del corpo sono estranei al pensiero cinese.Il corpo non viene reperito se non attraverso una serie di parametri funzionali, che variano a seconda del contesto, la natura e l’obiettivo del proposito (il carattere dei criteri di classificazione dei dati fisiologici si miscela a riferimenti medici, sociali, politici, cosmologici, ecc.). A questo proposito, la differenziazione tra corpo e la mente (spirito) è qui irrilevante. Il corpo non si riduce alla carne: esso emana, si dispiega , è attraversato.
Di fatto, non esiste una parola unica e univoca per designare il corpo.
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Il modello interattivo per eccellenza è quello del cielo (Tian 天) e della terra (Di 地) , questi due termini sono venuti a designare rispettivamente ogni principio iniziatore di una azione (come qualsiasi impulso che innesca un movimento) e ogni principio ricevente, di realizzazione , di attualizzazione nel “qui ed e ora” della manifestazione fenomenica in risposta a quella incitazione. Il cielo induce e la terra risponde. Tuttavia, la presenza del cielo sulla terra non sottintende nessuna anteriorità , né un qualsiasi statuto metafisico particolare. Inoltre, se la coppia è citata come “cielo-terra” e non “terra- cielo “, l’altra grande coppia generica significante le modalità interattive della realtà è il binomio ” yin-yang “阴阳 [9] mai chiamato” yang-yin “, Yin rappresenta il livello del mondo visibile, formale e materiale, yang il livello invisibile, latente, informale energetico.I due sono sempre complementari.
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Il corpo è “in atto”, la forma prevale sul senso, il corpo non è mai considerato come statico, cadaverizzato, ma in mutazione prima d’essere sostanza, la sua materialità anatomica non è che il supporto della sua mobilità , è un un luogo di riunione di soffi interagenti gli uni con gli altri.. E’ essenzialmente percepito come un divenire, e come che “non cessi mai di dover avvenire”...