OFFERTE DI PRODOTTI VIA MAIL O MP

In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

Al contrario di quanto si credeva nei tempi passati, oggi corpo e mente non sono più due mondi se­parati, ma sono due par­ti, in continua influenza reciproca, di un tutt’uno. L’uomo quindi è oggi considerato in tutta la sua unità somato – psi­chica, se l´intero sistema integrato di mente, corpo ed emozioni, che costituisce l´intera persona, non converge in direzione della salute, allora gli interventi puramente fisici possono non avere successo (Dott. O. Carl Simonton)

Domanda Perche' Stephen Hawking non e' malato?

  • soani
  • Avatar di soani Autore della discussione
  • Visitatori
  • Visitatori
11 Anni 7 Mesi fa #11290 da soani
Perche' Stephen Hawking non e' malato? è stato creato da soani
Perche' Stephen Hawking non e' malato?

Sano o malato?
Mentre tutti sappiamo se ci sentiamo sani o malati,piu' difficile e'
stabilire perche'.
E' soggettivo.
Non si spiegherebbe altrimenti l'estrema serenita' e vitalita' di individui
classificati dalla medicina come malati.

Esempio emblematico e' quello del fisico inglese Stephen Hawking,
noto nel mondo x il suo best seller "Dal Big-Bang ai buchi neri".

Il professor Hawking e' un uomo completamente paralizzato,su una sedia a rotelle;
Del corpo,pelle ed ossa,gli e' rimasto il cervello e la funzione di due dita della mano destra
con cui riesce a scrivere al computer e ad azionare la macchina sintetizzatrice x mezzo
della quale parla.
Non ha voce.
Il quadro e' impressionante.

Eppure chi assiste alle sue conferenze ne riporta la percezione di una persona
estremamente vitale,non depressa
(addirittura si dice che abbia abbandonato moglie e figli e sia scappato con
l'infermiera giovane e bella!).
Com'e' possibile,verrebbe da chiedersi,che si viva da sani in carrozzella o che,
per contro
ci sia gente perfettamente "sana" che si precipita terrorizzata dal medico o
al pronto soccorso nel cuore della notte convinta di essere seriamente malata?

Il nesso tra vivere sani con una patologia o malati senza malattia suona paradossale.
Sentirsi malati non e' "avere qualcosa",
ma e' un modo di essere.
E' l'espressione di un disagio.
Finche' a livello +o meno inconscio siamo in contatto con uno scopo,una funzione,e riusciamo a
perseguirlo, ci sentiamo sani.
Il disagio nasce quando perdiamo il contatto col nostro scopo.

Al professor Hawking x esempio le sue condizioni non impediscono di fare cio' che l'appassiona e
che sembra essere il posto giusto x lui: elaborare una teoria unificata dell'universo.
Potremmo anzi immaginarci che,non permettendogli di fare altro che pensare,
paradossalmente lo agevolino.
E se l'ambizione avesse portato la sua vita da un'altra parte,si sarebbe ugualmente paralizzato?
E' audace azzardare interpretazioni di significato,ma che il dottor Hawking percepisca o meno un
significato della sua malattia (poiche' la malattia non lo invalida in cio' in cui lui si sente valido),
possiamo supporre che tanto basti x non metterlo in crisi.

Viviamo la malattia come "sentirsi malati",
e quindi come crisi,quando nella situazione in cui ci troviamo non riusciamo + a sentirci
in contatto col nostro significato.
Certo il nostro vuoto di significato,il sentirci come pesci fuor d'acqua nella nostra vita,trova uno specchio
efficace nell'apparente non senso della malattia.
E li si trasferisce facendoci pensare che non siamo noi che non troviamo un significato,ma che e' la malattia
che ci toglie il nostro significato.
La malattia diventa allora il luogo della crisi e
se malattia non c'e',il bisogno di dare un supporto riconiscibile al disagio,
puo' anche farci temere che ci sia.

A furia di caricarla di responsabilita',se cosi si puo' dire,la malattia viene vissuta come
qualcosa in se': diventa un soggetto!

E tale soggetto,virus o altro,
va combattuto con tutti i mezzi disponibili,non importa quali
(n.b. la malattia si combatte!).
Dove?
Nei meccanismi fisici della malattia.

L'idea che la malattia,che fa parte di noi,
della nostra reazione al mondo e alla vita,
possa avere un significato,sembra invece esclusa.
Riparare qualcosa e capirne il senso sono due cose diverse e la nostra medicina,a differenza di
tutte le altre,tiene ben poco conto dell'aspetto del significato.

E questo nonostante si riscontri spesso che eliminato un problema,
se ne apre un altro,e che l'insorgere di un sintomo avviene molto spesso
in concomitanza con fatti significativi nella vita della persona.

Un individuo depresso beve,i suoi organi denunciano l'abuso,intervenendo chirurgicamente su un organo,
il disturbo si sposta su un altro(gli organi si comportano come una successione di filtri) e alla fine arriva
al fegato provocandogli cirrosi.
Se x la depressione egli avesse assunto psicofarmaci,che sono tossici x il fegato,probabilmente se lo
sarebbe intossicato lo stesso.

Come dire che affrontare solo il sintomo,fisico o psichico che sia,elude il problema,
perche non fa che spostarlo,magari aggravandolo.

Il sintomo non e' il disagio,
ma piuttosto la voce di un malessere nato altrove e
chissa' quando.
La malattia non e' solo la denuncia di un problema,ma e' gia' di per se'
un modo di superarlo.

Nel passato
(e ancora oggi in alcune culture come ad esempio quella scozzese),
A UN MALATO NON SI CHIEDEVA
"CHE COS'HAI?", MA
"COSA TI MANCA?".

Per cui la malattia non veniva combattuta o eliminata,perche' cio' avrebbe anche tolto al sintomo
la sua reale funzione di segnale,
ma trasmutata(le parole che vengono usate in alcune lingue x guarigione significano completarsi,
come ad esempio in inglese dove la radice di healing e' la stessa di whole intero,per cui ad esempio
healthier significa piu' sano,ma anche piu' completo).

La persona in crisi,e potremmo considerare la malattia crisi x eccellenza,
ha perso i suoi riferimenti e
non lo sa,
e' confusa dal suo stesso disagio.
Disagio che la malattia incorpora nel suo apparente non senso.
Il sentirsi malati ci fa capire che non siamo in contatto con la nostra funzione
perche' qualcosa e' cambiato,
fuori o dentro di noi,
perche' non siamo + disposti a pagare il prezzo di una situazione.
Spesso il senso non e' chiaro,non e' cosciente,ma se riuscissimo a dirci:
abbi fiducia che c'e' un senso,
vivitela e vedi dove ti porta,
la malattia ci metterebbe probabilmente in contatto con una piu' reale immagine di noi.

Quando il senso della malattia viene rifiutato e il disagio
proiettato sul sintomo, espellendolo,
si induce il corpo a rilanciare il messaggio con un altro sintomo o
a portarci in depressione.

La nostra medicina e' l'espressione di una cultura che non sa distinguere
la forma dal contenuto,
i sintomi dalla malattia.
Non possiamo chiederle di dare alla nostra vita il significato di cui ha bisogno.

Jader Tolja
H'Q

www.bodythinking.com/it/Capitoli/Salute/hawking.html

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
11 Anni 7 Mesi fa - 11 Anni 7 Mesi fa #11292 da Ramoniak
Risposta da Ramoniak al topic Re: Perche' Stephen Hawking non e' malato?
Stephen Hawking è malato perchè ha una malattia oggettiva.
Che io sappia, spende anche molto in cure private.
Ciò non gli impedisce di essere depresso, ma il peso della sua malattia lo sente, lo scrive spesso.

Metti due persone in strada, come se non avessero dimora, per un po, lui e un'altro.
E vedrai che senza le cure che si paga morirebbe presto. Perchè appunto ha una malattia oggettiva che gli impedisce alcune cose.

Non lo so se sentirsi malati non e' "avere qualcosa", ma di sicuro essere malati è "avere qualcosa". Purtroppo.
Ultima Modifica 11 Anni 7 Mesi fa da Ramoniak.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
11 Anni 7 Mesi fa - 11 Anni 7 Mesi fa #11433 da lord_vivec
Risposta da lord_vivec al topic Re: Perche' Stephen Hawking non e' malato?
Se non ti dispiace, vorrei dirottare un pò questo discorso perchè è UN ALTRO il tema che mi interessa (fermo restando anche il tema della malattia, ma ritengo che quest'altro viene prima).

Il tema è quello che tu chiami "significato".
Perdere il proprio significato, perdere il valore della vita è tipicamente la causa primaria della depressione.

Un autore che lessi tempo fa diceva "la depressione è un suicidio, conscio o inconscio. La malattia è un suicidio inconscio" (G.C. Giacobbe)

Ora, non vorrei ammorbare con "la storia della mia vita" ma in sostanza: se uno perde il senso della propria vita, perchè OGGETTIVAMENTE era un senso fasullo (un illusione) poi come fa a ricostruirlo? Dove la trova un'altra motivazione? So che la risposta è "dentro di sè", ma che significa? (anche quello fasullo sembrava essere "dentro di sè")

E inoltre, domanda ancora più pesante, esiste una motivazione "oggettiva"?

Queste domande si riallacciano al tema della depressione (e quindi della malattia in chiave NMG), vista come "fenomeno di sofferenza esistenziale" e NON come "malattia mentale", come vorrebbero farci credere i cari amici della psichiatria accademica...

Mi sembra evidente che la depressione (in generale, ma soprattutto la mia) è basata su dilemmi puramente esistenziali, altro che "psiche" e fesserie varie. Ma la soluzione non la vedo, e meno che mai una soluzione universalmente valida
Ultima Modifica 11 Anni 7 Mesi fa da lord_vivec.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Tempo creazione pagina: 0.526 secondi