Domanda Vi racconto un episodio

Buonasera,

mi scuso fin d'ora se utilizzo uno spazio pubblico per esporre un fatto personale ma...necessito di un parere esterno...oltrechè autorevole.

A Novembre del 2011 ho iniziato a frequentare un gruppo che segue un cammino spirituale e, quasi subito, per motivi pratici (avevo bisogno di passaggi in macchina)sono entrata in contattato con una donna che si è "attaccata" molto a me.Non mi sono mai affezzionata a questa signora, ravvisandone, fin da subito, limiti evidenti:sia intellettuali che culturali che emotivo-comportamentali. In quel periodo vivevo uno stato di profondo disagio, sia interiore che pratico-economico, ero debole sotto tutti i punti di vista e pensavo di dovermi tenere stretto qualsiasi rapporto, seppur non soddisfacente. Verso marzo, dopo mei in cui mi ha disturbato non poco (continue maldicenze su tutto e su tutti, coppi d'ira immotivati, episodi rabbiosi, aspetti morbosi-ossessivi della sua personalità)mi sono allontanata. Ma lei è tornata alla carica proponendosi con continue profferte d'aiuto(che, ahimè, ho accettato, telefonandomi e venendomi a trovare continuamente. Mi aveva fatto terra bruciata intorno: il suo continuo sparlare e mettere in cattiva luce tutti mi aveva trascinato nella sua corrente nefasta. Vedevo che tutti gli altri membri del gruppo la evitavano e avevo pena per lei per questo, mi accorgevo che più di qualcosa non andava ma,e lo dico con rammarico, avere il suo aiuto (passaggi continui etc)mi faceva comodo e così continuavo a frequentarla. Aveva un'unica amica, con la quale fino a pochi mesi prima aveva, per anni, avuto un rappporto simbiotico(si parla anche di una loro relazione).Quest'amica, poi, ha conosciuto un'altra persona e, così, ha smesso di essere una sua esclusiva. Questo l'ha fatta uscire fuori di testa, tratta quest'amica con rabbia, insulti e urla, ne sparla continuamente ma, incomprensibilmente, questa persona continua a dedicarle del tempo.Anche se poco.
Ad ogni modo un mese fa circa, un'amica comunea8che io avevo conosciuto da poco) è venuta a trovarmi e lei l'ha accompagnata. Vedendo che da subito si era stabilita un'empatia tra me e questa persona lei ha iniziato ad innervosirsi rabbiosa finchè ha dato fuori di matto e se n'è andata senza salutare. Quest'amica comune, allora, mi ha rivelato di non poterne più di lei e che la sua uscita di scena rappresentava un autentico sollievo. Per me era lo stesso ma sapevo, avendo in passato conosciuto soggetti analoghi, che non era un'uscita definitiva. Ovviamente questa donna ha sparlato con le poche persone che ancora la ascoltano dell'accaduto assurgendo al ruolo di vittima(avrebbe infantilmente detto di essere stata trascurata durante il pomeriggio trascorso insieme)e lamentandosi che non si meritava un trattamento simile dopo avermi molto aiutata.Nè io nè l'altra ragazza quel pomeriggio le abbiamo detto o fatto alcunchè, semplicemente lei non tollerava di non essere al centro della scena e il fatto che due persone sulle quali lei pensava di avere diritto di prelazione potessero stabilire un'intesa deve averla spaventata a morte.
Non frequento più il gruppo perchè lei mi cerca ossessivamente con sguardo quindi, invece che un piacere, per me diventa un incubo.
Ieri, poi, tornando dal lavoro, ho troavto una sua lettera delirante nella buca delle lettere. Parla come un amante tradito, esprime pensieri rabbiosi, fa la vittima aspettandosi, penso io, di essere nuovamente cercata e riaccolta.
Energeticamente questa cosa mi ha sconvolta (ha una carica negativa veramente notevole questa persona, penso che sia un vampiro energetico)e mi preoccupa molto. Più di una volta è venuta a suonare il campanello di casa mia(non le ho aperto), ho paura di trovarmela davanti e che non molli la presa tanto facilmente.Alcuno dicono di risponder alla sua lettera, per chiarire. Ma chiarire con una persona non presente a se stessa, totalmente inconsapevole delle sue problematiche e con un amor proprio al titanio, che senso avrebbe?si chiarisce con chi è in gardo di capire. Potete darmi un consiglio? In passato, questa signora, è stata aggressiva anche fisicamente con altre persone. Grazie e scusate l'incursione.

Vuole da te un rapporto lesbico. Se non ti va taglia i ponti velocemente.

Secondo me,con una persona cosi,non puoi chiarire!!!
Dovresti evitare tutti i luoghi che lei frequenta,non rispondere se ti cerca acasa(lo stai gia' facendo,ed e' giusto)
Per un periodo,non sarebbe male aver sempre qualcuno vicino,non stare mai sola..
Prima o poi si mettera l'anima in pace..voglio dire,trovera' qualcun'altra a cui rivolgere le sue "attenzioni",qualcuno da "aiutare"!!!
Non dovresti neanche rispondere alle sue lettere..devi semplicemente ignorarla..
Se te la trovi davanti, devi cercare di stare molto tranquilla..secondo me e' la miglior cosa..
Da quel che racconti,qst persona ha dei seri problemi!!!!!!!!!!!
Se non la smette..non so che dire..diventerebbe..stalking..
Stai tranquilla,vedrai che dopo un po si stanca..
Ciao

Vedo che confermate la mia tesi...
Continuo a tormentarmi sull'eticità del "non rispondere"ma, con soggetti di questo tipo, il consiglio medico-legale è sempre quello di ignorarli. La loro rabbia aumenta, è vero (e questo mi inquieta non poco)ma, dopo qualche mese, si rendono conto che non c'è trippa per gatti e volgono il loro sguardo altrove.
Le vittime degli stalker, invece, sentendosi in colpa o meglio, colpevolizzate(come sta cercando di fare con me questa signora)cercando di motivare le loro scelte e decisioni agli ex compagni e così finiscono nella loro rete.
D'altronde, se le rispondessi, lo farei in modo poco gentile, scrivendole che non desidero più nè vederla nè sentirla nè incrociare il suo sguardo e questo la aizzerebbe oltremodo.
Sono preoccupata e mi sento in colpa per averle permesso di "aiutarmi"(in realtà mi ha solo, enormemente, disturbata).
Grazie per le risposte!

Amy ha scritto: Vedo che confermate la mia tesi...
Continuo a tormentarmi sull'eticità del "non rispondere"ma, con soggetti di questo tipo, il consiglio medico-legale è sempre quello di ignorarli.!

Chiudi e butta la chiave.
Ma se ti preoccupi delle conseguenze (quali?) non lo farai mai. Ignorala e non ti succederà nulla. E poi non hai un amico? Gli spieghi la questione e lo frequenti per un po, facendoti vedere da lei.

...Ho paura di trovarmela sotto la porta e poi...
vedo continuamente la sua faccia nella smorfia contrito-avvilito-rabbiosa con cui cercava il mio sguardo l'ultima volta. Sono disgustata e umiliata, almeno fossi perseguitata da un bel figo!
Ma la cosa che più m'infastidisce non è questa ma l'avvertire, il percepire il pensiero di questa persona e l'energia non esattamente positiva che mi trasmette.
Io sono assolutamente convinta del potere del pensiero e della sua capacità, oltrechè di creare, anche di influenzare, di stabilire dei ponti mentali e, tramite questi, colmare le distanze. E io misento debole o forse semplicemente non sono capace di spostarmi, innalzandomi, da questa e da tutte le correnti negative in genere. Così, quando succedono fatti di questo tipo, non riesco a lasciar andare, vivo nel disagio per parecchio tempo, imprigionata in pensieri negativi.
Non so se la mia è solo un'autosuggestione o può avere anche un fondo di verità (quasi tutti mi contraddiccono in proposito).