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Risolto L’Ayurveda

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10 Anni 10 Mesi fa #20088 da Mario
L’Ayurveda è stato creato da Mario
L'antica medicina indiana dell'Ayurveda si basa sulla profonda conoscenza del corpo, e della sua relazione con la mente e con lo spirito. Considera quindi la salute come uno stato di equilibrio, nel quale i fattori psicologici ed ambientali hanno la stessa importanza di quelli fisici.
Nata in India migliaia di anni fa, l'Ayurveda non è solo una scienza per il benessere fisico: è anche filosofia, psicologia, scienza dello spirito e - come dice il suo nome - una "scienza di vita" proiettata al completo benessere fisico e mentale.
L'ayurveda si sviluppa in diversi argomenti strettamente legati tra loro, tanto da non poter scinderli tematicamente. In particolare, si compone di: Elementi fondamentali; Unicità dell'individuo; Alimentazione ayurvedica, Stile di vita auyrvedico; Cure ayurvediche e Rimedi ayurvedici. L'asse portante non sono tanto i rimedi - i quali, seppur fortemente enfatizzati in occidente per motivi commerciali, costituiscono se si vuole una parte marginale - quanto lo stile di vita, quindi la filosofia. Con un volo filosofico potremo dire che l'ayurveda e l'antroposofia*, pur essendo radicati uno in oriente e l'altro in occidente, hanno una base comune: sono stili di vita sia esteriori che interiori, e sono medicine complementari. Il successo dell'Ayurveda in occidente è quindi dovuto anche al suo porsi come medicina complementare; come tale si affianca alla medicina tecnologica senza sostituirla.
* Antroposofia: medicina naturale-cosmica ad ampio spettro conoscitivo. La malattia è studiata nel suo evolversi corporeo fisico, eterico, astrale e spirituale, nell'arco di un destino che abbraccia più vite terrene.
La terapia comprende rimedi naturali, euritmia curativa, massaggio ritmico, balneoterapia, terapia artistica, pedagogia curativa (minori e handicap).
L'ayurveda insegna che l'uomo si compone di un miscuglio di materia ed antimateria, ed il benessere fisico e mentale è il frutto della costante interazione di questi aspetti. Il principio ayurvedico di base asserisce che niente funziona in modo isolato, per cui uno squilibrio darà origine all'insorgenza di un disturbo, di una disarmonia.
L'universo è governato da cinque elementi: etere, aria, terra, fuoco ed acqua, e l'uomo si compone di una combinazione di questi cinque elementi.
La costituzione del corpo: i dosha
Nella materia sono poi presenti tre bioenergie principali, chiamate dosha, composte da varie combinazioni dei cinque elementi.Queste bioenergie sono chiamate vata, pitta e kapha e la loro influenza è visibile in tutti i meccanismi del corpo.
La maggior parte degli individui presenta un dosha predominante, che determina la tipologia di base del corpo e il temperamento dell'individuo.
Dosha Vata
Nell'ambito vata si distinguono ulteriormente cinque tipi, governati da differenti localizzazioni corporee dominanti: prana (la testa), udana (il petto), samana (lo stomaco), vyana (il cuore) e apana (le pelvi).
Ognuno di questi ha una precisa localizzazione nel corpo e governa diversi sistemei fisiologici.Lo squilibrio di ognuno di questi determina disturbi specifici.
Dosha Pita
Nell'ambito pitta si distinguono ulteriormente cinque tipi, governati da differenti localizzazioni corporee dominanti: pachaaka (lo stomaco), ranjaka (il fegato) sadhaka (il cuore), alochaka (gli occhi) e bhrajaka (la pelle). Ognuno di questi ha una precisa localizzazione nel corpo e governa diversi sistemi fisiologici. Lo squilibrio di ognuno di questi determina disturbi specifici.
Dosha kapha
Nell'ambito kapha si distinguono ulteriormente cinque tipi governati da differenti localizzazioni corporee dominanti: kledaka (lo stomaco), avalambaka (il torace, il cuore), bodhaka (la lingua), tarpaka (la testa), sleshaka (le articolazioni).
Secondo l'ayurveda, oltre ai tre tipi principali di dosha, i singoli individui possono rientrare in numerosi sottogruppi, quali vata-pitaa, vata-kapha, pitta-kapha.
CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON VATA PREDOMINANTE:
Corpo snello e scarso aumento di peso
Pelle secca, ruvida, che si screpola facilmente
Predisposizione alla carie dentale
Occhi piccoli ed inespressivi (non sempre)
Assunzione di cibo veloce ed irregolare
Memoria irregolare
Insonnia ed irrequietezza
Tendenza a rosicchiarsi le unghie
Carattere deciso
Capacità di guadagnare denaro velocemente e di spenderlo con altrettanta rapidità
Difficoltà nel mantenere relazioni
Elevato impulso sessuale
Sogni di volare, saltare, scalare, correre e di alberi alti
Ayurveda
CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON PITTA PREDOMINANTE
Corporatura media, né troppo snella, né troppo pesante
Pelle morbida, possibilmente con nei e lentiggini
Occhi piccoli, spesso verdi, marroni l grigi
Buon appetito, ma senza tendenza ad ingrassare velocemente
Vene, muscolatura ed ossatura media
Capelli sottili con tendenza a cadere (i maschi tendono alla calvizie)
Traspirazione abbondante, spesso eccessiva
Impulso sessuale moderato
Intelligenza viva, tendente tuttavia agli eccessi di rabbia e a dare giudizi
Apertura a nuove idee
Carattere deciso e qualità di leader
Ayurveda
CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON KAPHA PREDOMINANTE
Corporatura incline all'accumulo di grasso
Pelle e capelli sono spessi e grassi
Bianco degli occhi limpido
Palpebre spesso pesanti
Vene e muscolatura non prominenti
Ossatura pesante
Forte odore corporeo
Lentezza, goffaggine e tendenza all'inattività
Approccio al sesso senza fantasia
Tendenza a dormire troppo
Intelligenza media
Saluti
Mario.

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10 Anni 10 Mesi fa #20089 da alex86
Risposta da alex86 al topic L’Ayurveda

Mario ha scritto: CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON VATA PREDOMINANTE:
Corpo snello e scarso aumento di peso
Pelle secca, ruvida, che si screpola facilmente
Predisposizione alla carie dentale
Occhi piccoli ed inespressivi (non sempre)
Assunzione di cibo veloce ed irregolare
Memoria irregolare
Insonnia ed irrequietezza
Tendenza a rosicchiarsi le unghie
Carattere deciso
Capacità di guadagnare denaro velocemente e di spenderlo con altrettanta rapidità
Difficoltà nel mantenere relazioni
Elevato impulso sessuale
Sogni di volare, saltare, scalare, correre e di alberi alti
Ayurveda


Avevo gia' letto questi gruppi e mi sono stra-ritrovato nel VATA appunto incredibile le coincidenze.
Pero' non narra nel dettaglio come migliorare la propia 'natura'....

"Not all cakes comes with hole"

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10 Anni 10 Mesi fa #20090 da Deseb
Risposta da Deseb al topic L’Ayurveda
anch'io ho trovato interesse e un certo approfondimento dell'ayurveda
ultimamente, da diversi mesi, ho lasciato stare perchè è difficile coltivare una cosa se nel frattempo non si condivide, ovviamente mentre non si è ancora pratici..
l'ayurveda soprattutto per la tutela del proprio dosha, che è la costituzione, e sono tre: vata pitta o kapha, o combinati, non esiste chi ha il dosha puro, il mio è Kapha, da cui deriva quando non in equilibrio, il diabete,
i cibi favoriscono un dosha o lo aggravano, si trovano infiniti siti in cui c'è la classificazione in relazione al dosha,
da notare che anche la stagione individua l'opportunità di consumare un dato cibo per un tale dosha mentre in altri periodi dell'anno è meglio evitarli, per esempio i cibi con elemento acqua (detta molto alla larga) sono da evitare nei mesi invernali per il dosha kapha, in quanto ne rallentano il metabolismo, ancora di più i grassi, il kapha tende ad appesantirsi, al positivo la sua forza è la coesione, ma se si aggrava si appensantisce...
ci sono interessanti correlazioni, anche intuitive, tra elementi e dosha

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10 Anni 10 Mesi fa #20131 da Mario
Risposta da Mario al topic L’Ayurveda
Le 10 regole ayurvediche del buon mangiare:
Per la medicina indiana “cosa” si mangia è importante quanto “come” si mangia.
Le due cose vanno di pari passo.
In Occidente siamo meno abituati a questo concetto.
L’Ayurveda, invece, lo sottolinea in tutti i modi. Una buona digestione dipende strettamente da “come” affrontiamo i pasti.
E poiché gli squilibri digestivi sono all’origine di molte altre malattie, seguire queste semplici regole si considera indispensabile per mantenersi in salute.
1 – Masticare bene, usare tutti i denti, il cibo in bocca deve ridursi a una poltiglia.
2 – Mentre si mangia, evitare distrazioni: bisogna pensare a quello che si sta facendo. Scacciamo i pensieri e ancor più ogni rabbia e risentimento. Evitiamo discussioni.
3 – Non bere bevande fredde: spengono Agni, il fuoco digestivo. Questo vale mentre si mangia ma anche durante tutto il giorno (vero anche in Cina).
4 – Durante i pasti non bere grandi quantità di liquido. In genere, una mezza tazza d’acqua, meglio se tiepida, è sufficiente. Se gli alimenti sono molto secchi, si può aumentare. Se la portata principale è una zuppa, si può fare a meno di bere.
5 – La disposizione d’animo di chi prepara il cibo è importante. Se lo prepara con cura, con amorevolezza, il cibo assume una qualità positiva per la digestione.
6 – Il pasto deve essere visto come un rituale sacro: ringraziamo la natura che ci nutre. Questo ha un significato: poiché la digestione è un processo naturale, noi dobbiamo entrare in sintonia con la natura.
7 – Dopo il pasto riposiamo un po’, non buttiamoci subito su attività impegnative. Questo distoglie energie al nostro corpo impegnato nella digestione.
8 – Evitare gli eccessi: non bisogna sentirsi “pieni”. Spesso continuiamo a mangiare solo per finire un piatto. Non abbiamo più fame ma non ce ne rendiamo conto.
9 – Distanziamo i pasti di almeno 3 ore: è il tempo necessario per digerire il pasto precedente.
10 – La digestione, che è Fuoco, è più attiva quando il Fuoco Celeste (il Sole) è al suo massimo. Quindi riserviamo il pasto principale attorno a mezzogiorno.
Queste regole valgono per tutti. Le scelte alimentari, invece, dipendono dalla costituzione personale e dal Dosha prevalente in ognuno di noi. In Ayurveda, poi, il cibo è a tutti gli effetti una terapia: il medico sceglierà in base alla diagnosi dello squilibrio dei Dosha.
Anche il numero dei pasti quotidiani varia in base ai Dosha. Una natura prevalentemente Vata richiede 3-5 pasti, Pitta 3 pasti, Kapha solo 2. E così via.
Per l’India la digestione è una “cottura”, resa possibile dall’essenza del fuoco, Agni. La cottura, e quindi la digestione, trasformano i cibi. Questo è quello che succede quando mangiamo: trasformiano una cosa “esterna” in noi stessi, nella nostra carne, nelle nostre ossa, ma anche nella nostra mente. Ne deriva che persino l’evoluzione spirituale è fortemente influenzata dal comportamento di ogni persona nei confronti dell’alimentazione.
I principi che regolano la digestione, infatti, così come quelli di tutte le funzioni vitali, sono anche principi spirituali, che gli indiani identificano con precise divinità.
Mario.

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