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"In un recente articolo ho parlato del ruolo fortemente negativo che esercita la diffusione di bufale per chi si occupa di controinformazione.
La costante propagandazione di esse ha l'effetto di screditare, agli occhi della gente, tutto ciò che sia affine alle tematiche affrontate nell'informazione considerata alternativa,"complottista" o meno, e come si suol dire si tende a buttare il bambino con l'acqua sporca.
si pensi alla questione dei famigerati chip RFID.
Per fare un'esempio di bufale a tal riguardo, si pensi a quella del chip che sarebbe stato reso obbligatorio attraverso l'approvazione dell'Obamacare nel 2013, e addirittura per legge da maggio 2014.
Un'altra bufala è quella che Papa Francesco avrebbe recentemente sostenuto il progetto, e su ciò c'è da dire tra l'altro che il sito statunitense da cui proviene tale "notizia" è "National Report", che come riportato da Wikipedia è un "sito satirico", un pò come gli italiani "Corriere del Mattino" o "Corriere del Corsaro".
Detto questo, c'è comunque da segnalare che la tecnologia RFID invece è ben reale, e sono sempre più diffusi gli esperimenti a tal proposito.
Inoltre, recentemente sono stati prodotti anche degli spot per promuovere il chip da parte delle compagnie produttrici.
Sono da segnalare anche delle importanti notizie a riguardo, ad esempio una apparsa sul sito dell'Ansa a marzo, dove si dice che: "entro al massimo dieci anni, afferma Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, i bambini potrebbero avere il loro primo tatuaggio dopo poche ore di vita, contenente un microchip in grado di monitorare tutti i parametri vitali, dall'elettrocardiogramma in tempo reale allo status nutrizionale."
'Internet persone',chip 'tatuato' che controlla la salute (foto: ANSA)
Ci sarebbero da segnalare una marea di dichiarazioni e video su questo fatto e chi è interessato può farsi una proficua ricerca sul web per poi farsi una propria opinione sulla vicenda.
Tra le più importanti, quella relativa a un articolo pubblicato sulla BBC il 10 febbraio, con il pezzo intitolato "Why I want a microchip implant".
Indubbiamente, una vicenda che potrebbe sembrare a qualcuno molto interessante e a altri anche un pò inquietante, e che come i fatti citati precedentemente merita ulteriore approfondimento."