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Domanda Sulle Emicranie.

  • Raffaele/Michelangelo
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12 Anni 2 Mesi fa #3342 da Raffaele/Michelangelo
Sulle Emicranie. è stato creato da Raffaele/Michelangelo
L’Emicrania, dal greco emicranìa, comp. di “emi”=mezzo e kranion=testa (dolore che occupa metà della testa), può essere considerata come un insieme di perturbazioni improvvise che arrecano dolore a carattere di accesso non previsto e intenso in metà della testa, solitamente con voltastomaco fino al vomito: coloro che ne soffrono possono confermare la lateralizzazione del dolore sempre dalla stessa parte della testa, a significare che una delle due parti in cui è diviso il cervello umano ha una disfunzione a livello delle correnti elettriche cerebrali, causa per l’appunto dell’attacco emicranico, il cui decorso va da qualche ora a ca. 4 giorni.

Si osservano comunque in certe emicranie che ricorrono regolarmente delle persistenze anche di settimane, se non addirittura di mesi.

Di contro, la Cefalea quantifica un mal di testa ascrivibile a ogni sorta di causa e localizzabile in qualsiasi parte del corpo, talvolta collegabile ad altri malesseri e/o patologie come la semplice febbre, oppure può rivelarsi addirittura l’anticamera di una meningite o di un tumore in arrivo.

Sono stati individuati una tredicina di diversi tipi di Cefalee.

Appare stretto, fin dai tempi del padre della Medicina, il collegamento tra dieta e Cefalea, tant’è che Ippocrate dissuadeva chi ne soffriva dal bere latte.

Ciò che mangiamo, disgregato nelle sue parti dai fermenti digestivi dello Stomaco, della Bile, del Pancreas, viene successivamente assimilato dalla mucosa intestinale e riversato nel flusso ematico dai microvilli enterici.

Ora, in alcuni momenti può accadere che certi antigeni (particelle nutritive non digerite) affluiscano nel sangue, producendo una reazione da parte degli anticorpi (nostri difensori), i quali provocano delle vere e proprie risposte allergiche oppure ch’essi “chiamino in causa” i Leucociti che per bloccare gli “intrusi” immettono nel flusso ematico dei composti chimici (mediatori) irritanti in grado di scatenare la “crisi emicranica”.

L’Alitest@ fronteggia in modo esemplare questo contesto ed elimina il motivo primario della dolorosa crisi che sta per sopraggiungere.

Con un semplice prelievo di sangue è possibile accertare quali cibi siano da escludere dalla propria alimentazione o quale sostanza tossica dell’ambiente sia da evitare.

Dopo alcuni mesi (2-4), si conclude la detossificazione e con essa si risolvono le crisi emicraniche.

Prendere farmaci serve solo a sedare momentaneamente l’Emicrania che si ripresenterà con effetti evolutivi permanenti che necessiteranno di dosi sempre più massicce di “veleni” non per rimuovere la causa ma per controllare il sintomo.

Il nostro organismo, ricordiamocelo, è programmato per stare in salute e non per ammalarsi.

Nell’Emicrania, c’è un calo significativo d’un neurotrasmettitore che si trova nelle Piastrine, la Serotonina, per cui l’assunzione d’un aminoacido, l-Triptofàno (composto essenziale della Serotonina), a forti dosi, dai 6 g ai 12 g, o anche della Serotonina stessa, faranno recedere il dolore, con tutti i sintomi, in modo rapido e definitivo.

Per il Sistema Nervoso Centrale, la Serotonina svolge un ruolo molto importante ma alcuni fattori possono momentaneamente scombinarla:

-alcuni allergeni alimentari delle sostanze alcoliche e superalcoliche, delle sostanze nervine (caffè, tè, karkadè, cola, ...), dei prodotti latto-caseari (latte, formaggi, yogurt), dei lieviti, degli agrumi, delle uova, del pollame, del tacchino, della carne di maiale;

-disfunzioni ormonali quali, per es., quelle del periodo pre-mestruale;

-frastuoni assordanti;

-costante stitichezza;

-intenso lavoro sia mentale sia fisico;

-esaurimento emotivo;

- ...

I Flavonoidi (composti aromatici che danno colorazione al vino rosso) sono tra i più colpevoli degli attacchi d’Emicrania, perché bloccano l’elaborazione di un enzima che ci tutela dai Fenoli dannosi del vino, che possono entrare comodamente nel flusso ematico e pervenire al Cervello, scatenando l’attacco emicranico.

L’Alitest@ è un efficace strumento per testare le intolleranze alimentari e ambientali, mentre la prassi immunitaria in grado d’individuare un meccanismo correlato a uno specifico anticorpo (Immunoglobulina tipo E) che, infiltrandosi nella mucosa enterica, in talune specifiche circostanze, produce la tipica reazione allergica, si è rivelato non molto possibile.

Anche la dispersione di certe massicce quantità di Istamina e di Tiramina da parte di una tipologia di cibi è ritenuto responsabile degli attacchi emicranici, per via che le due sostanze fanno scattare un sistema ch’è in grado di modificare il tono e il calibro delle pareti dei vasi e di condurre all’attacco emicranico.

Tra gli allergeni alimentari Istamino-liberatori figurano il cioccolato, le fragole, la frutta tropicale, le noci, le arachidi, le mandorle, i pomodori, il pesce, i crostacei, la carne di maiale; mentre, tra quelli con rilevanti quantità di Istamina soprattutto i formaggi fermentati, il salame, il pesce (tonno, acciughe, sardine, aringhe), gli spinaci, i pomodori, il fegato di maiale, il vino.

Allergeni abbondanti di Tiramina sono invece l’aringa affumicata, il tonno, l’Emmenthal, la patata, il pomodoro, il cavolo, il Parmigiano Reggiano, la Groviera, l’uva, il Chianti, il cioccolato.

Se, per es., a una donna durante il periodo pre-mestruale si rafforzano gli attacchi d’Emicrania, sarà allora conveniente concludere che gli ormoni siano un evento predisponente all’attacco emicranico.

Consentitemi a tal proposito di sottolineare che circa il 60% delle donne nel periodo pre-mestruale (2-10 gg. antecedenti l’avvio del ciclo) presenta sintomi di varia natura (irascibilità, depressione, spossatezza, diffusa indisposizione, turgore e tensione del seno) con tanto di crisi emicranica, attribuibili in primis allo sbilanciamento dei due essenziali ormoni della donna, l’Estrogeno e il Progesterone, oltre che alla Prolattina (altro ormone femminile), alle allergie alimentari, alla insufficienza del Piridossal-5-Fosfato, alias B6, all’insufficienza delle vit. A, C, E, del Magnesio e dello Zinco, degli aminoacidi, quali l-Triptofàno, la Fenilalanina, la Tirosina, la Treonina.

E si sa che la B6 con gli Aminoacidi predetti sia un fattore determinante della formazione della Serotonina (neurotrasmettitore bloccante) e della Noradrenalina, neurotrasmettitore eccitatorio, ossia in grado di promuovere la creazione di un impulso nervoso nel neurone ricevente, ma anche che essa purtroppo si riduca significativamente sia nel periodo pre-mestruale, sia nella gestazione, sia nel caso d’assunzione di contraccettivi per os.

Con la B6, in quantità tra i 100 mg e i 150 mg al giorno, nel tempo di max. 36 ore ma anche molto meno, tutto quello stato di malessere che le donne ben conoscono scomparirebbe, figuriamoci poi aggiungendo tutto quanto il resto (Magnesio, Aminoacidi, ...).

Non solo: una dodicina di giorni prima del ciclo sarebbe opportuno evitare caffeina e teina, liquirizia (accresce la ritenzione idrica), carboidrati raffinati (succhi di frutta, bevande zuccherate, dolci, gelati, ...), latticini, grassi di origine animale (carni rosse, contenenti molto Ammonio) e prediligere magari carni bianche o pesce.

Del resto, segnalo che nella sindrome pre-mestruale di tipo C, quella che arreca Emicrania, senso di affaticamento, capogiri, confusione mentale, veglia, c’è uno smodato desiderio pei carboidrati, in particolare per i dolci.

Occorre, dunque, fare l’Alitest@ ed evitare gli zuccheri raffinati e i lieviti almeno una decina di giorni prima dell’inizio del ciclo, escludendo le sostanze nervine e il caffè.

Inoltre, tensioni di varia natura, soprattutto alimentari, producono segnali che generano cambiamenti di frequenza delle correnti oscillanti cerebrali di base, quelle che il Cervello a riposo invia con una serie di onde di tipo alfa (correnti tra 5 e 13 Hertz), mediamente di 10 Hz, con tanto di sbilanciamento nella differenza di potenziale elettrico e di scadimento dell’efficienza neuronale, nonché di messa in funzione d’una frequenza elettrica patologica responsabile dell’attacco emicranico.

Raffaele
I seguenti utenti hanno detto grazie : Emilita39

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  • Raffaele/Michelangelo
  • Avatar di Raffaele/Michelangelo Autore della discussione
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7 Anni 11 Mesi fa #47207 da Raffaele/Michelangelo
Risposta da Raffaele/Michelangelo al topic Sulle Emicranie.
Ancora sul mal di testa

Il mal di testa, come ben sanno coloro che ne soffrono, è un disturbo parecchio invalidante che induce i più alla farmaco-dipendenza.

Ma piuttosto che brevettare sempre nuove sostanze farmacologiche antidolorifiche, gli addetti ai lavori dovrebbero preoccuparsi d’individuarne le cause.

Il dolore, del resto, comunica sempre uno stato infiammatorio che, se non prontamente contrastato e annullato, può esitare in tutta una serie di situazioni molto rovinose per il nostro organismo.

Non solo: oltre che invalidante, il mal di testa è pure l’antesignano di tutta una serie seria di rilevanti patologie cerebrali.

Sono, infatti, molteplici le ricerche in merito che ci mostrano come i soggetti che soffrono di mal di testa nel corso della loro vita contraggano, poi, a una certa età e con maggiore incidenza, affezioni cerebrali di tipo degenerativo (per es., l’Alzheimer).

Gli studiosi hanno rilevato ben tredici tipi diversi di mal di testa, ascritti a due importanti classi:

- 1° grado: emicranie e mal di testa tensivi che non mostrano chiare concause;
- 2° grado: emicranie da infezioni e da virus, ascrivibili a un determinato avvenimento.

Nella prima tipologia, pure per il fatto che riconducibili per buona parte a una sana dieta e a un corretto stile di vita, rientra circa il 90% della globalità dei casi.

Volendo meglio connotare il primo grado di emicranie, è possibile aggiungere che il mal di testa di tipo tensivo si riconosce per una sorta di “energica stretta” sui due versanti opposti del cranio.

Tra le cause a esso attribuibili, quella maggiormente assidua pare proprio una condizione protratta di stress, in quanto il cortisolo, soprannominato ormone dello stress, apporta variazioni sui nostri neurotrasmettitori e promuove un superiore irrigidimento della muscolatura del collo, altra componente responsabile di questo tipo di affezione.

Diversamente, l’emicrania si manifesta con uno “spasmo martellante”, per lo più su uno solo dei due lati del cranio, in grado di arrecare voltastomaco e una superiore eccitabilità ai rumori.

Il mal di testa tensivo trae origine sicuramente dall’alimentazione, da consumi glicemici che attivano l’insulina, quali, per es., il pane, la pasta, la pizza, …

L’insulina stimola il triptofàno a penetrare i nostri neuroni, i quali lo elaborano e lo trasformano in serotonina, mentre il declassamento glicemico promuove la creazione di cortisolo che “respinge” la serotonina e sollecita le cellule nella composizione sia di noradrenalina sia di dopamina, inducendo in tal modo uno sbilanciamento a livello dei neurotrasmettitori ch’esita nella ricorrente infiammazione neuronale.

La “messa in funzione” del cortisolo produce da un lato una dilatazione della tensione muscolare delle spalle, dall’altro una più spiccata ricettività al dolore da parte del nostro tessuto cellulare.

Nell’emicrania, diversamente, si ha una massiccia presenza d’istamina, attribuibile a un eccessivo utilizzo “carboidratico-insulinico” che promuove la disbiosi, quindi la putrefazione proteica, con tanto di rialzo istaminico il quale, propiziando la dilatazione della barriera emato-encefalica, spiana la via all’infiammazione cerebrale.

Le persone cui piace molto studiare presentano, invece, una iperattivazione del cortisolo, per soddisfare appunto il maggior dispendio energetico cerebrale, e pertanto un’enorme fabbricazione di scorie acide, le quali, “intrappolate” dalla barriera emato-encefalica nel livello cerebrale, fanno sì che il cervello finisca in acidosi, promuovendo infine il cosiddetto mal di testa della domenica ossia della persona che studia molto.

In tutti questi casi, serve tantissimo, oltre che una sana dieta e un corretto stile di vita, anche un’adeguata supplementazione di materie prime, tipo la melatonina, le quali vanno a declassare il cortisolo all’interno del nostro organismo.

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7 Anni 11 Mesi fa #47208 da Ferruccio
Risposta da Ferruccio al topic Sulle Emicranie.
Raffaele

non intendo intervenire sull'argomento, ma ti
invito ad approfondire gli studi sul rapporto
Magnesio / mal di testa.

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  • Raffaele/Michelangelo
  • Avatar di Raffaele/Michelangelo Autore della discussione
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7 Anni 11 Mesi fa #47209 da Raffaele/Michelangelo
Risposta da Raffaele/Michelangelo al topic Sulle Emicranie.
Già fatto, Francois: il magnesio è una materia prima basilare nel risanare il mal di testa.

Ho una mia amica che ne soffre e che ogni giorno, oltre ad assumere Chelated Magnesium (400 mg), fa un pediluvio di 30 minuti in 1 l di acqua calda, nella quale mette 33 g di magnesio cloruro esaidrato cristallizzato.

Oltre ad assumere altri nutrienti.

I risultati sono eccellenti.

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