altra testimonianza (con aggiunta di sana filosofia....) del 19 gennaio 2021 da un altro gruppo, Il protocollo Coimbra in Italia - Alte dosi di vitamina D per autoimmunità
www.facebook.com/groups/coimbra.italia/ di R.C. (donna):
"Cari compagni di viaggio,
quello nella prima foto è il mio terzo bambino, nato il 2 dicembre u.s., mentre nella seconda foto c'è il regalo per il compleanno del mio primo figlio, che oggi compie tre anni.
Dopo due anni dalla precedente risonanza le lesioni sono rimaste invariate.
Tratatata ratatata, tum tum tum, ratatata ratatata, mentre ero sotto la macchina per la risonanza sentivo una insolita sensazione di pace e di benessere, quel rumore, a dispetto del marasma che impera in questa casa, abitata da tre piccoli bipedi furfanti e un quadrupede peloso (il nostro cane di 13 ann), mi sembrava silenzio.
Mi chiedevo come sarebbe andato l'esito dell'esame, temevo che la mastite che mi ha travolto a Natale, con febbre a 39, potesse aver dato avvio ad un processo infiammatorio, quei formicolii che erano tornati a farmi visita mi avevano gettata nello sconforto, ma dovevo allattare, dovevo badare agli altri due bambini più "grandi", dovevo andare avanti e rimanere negli ingranaggi della mia famiglia e di tutta risposta mi sono detta che non importa l'esito della RMN, che
non si può avere tutto sotto controllo, ma che si può solo vivere e sperare, che non posso decidere io come stare, ma che
posso solo fare del mio meglio per stare bene. Quindi mi sono goduta quel tempo sotto la macchina infernale come relax, c'è chi va in una spa e chi a fare la risonanza, che vi devo dire.
Un pochino come si fa quando si educano i figli, si cerca di fare il meglio per loro eppure si sbaglia lo stesso, perché le variabili in campo sono tantissime. Ma si da il massimo. Si da tutto il cuore e tutta l'anima e si smette di darsi la colpa, di sentirsi inadeguati, diversi, fragili, si inizia ad amarsi e rispettarsi, a volersi bene, anche quando nessun altro lo fa.
Per fare questo ci vuole una forza incredibile, energie fuori dal comune, accettarsi, accettare la propria malattia, le proprie fragilità e volersi bene per quello che si è e soprattutto per quello che non si è.
Noi ospiti di una malattia autoimmune siamo così, ci facciamo una guerra spietata ogni giorno, senza esclusione di colpi e senza fine.
Io, ho smesso di stare male nell'anima quando ho iniziato ad accettarmi nelle mie mancanze e, di conseguenza, a comprendere e perdonare quelle altrui e nel momento in cui ho capito che l'unica persona che mi mancava, davvero, per essere felice ero io stessa, allora ho iniziato il mio viaggio nella consapevolezza e nel protocollo.
Amatevi.
Siate egoisti (in senso buono, nel rispetto sempre del prossimo).
Ribellatevi.
Scegliete.
Sbagliate.
Scegliete sempre e solo voi stessi, perché se decidete di trascuravi, di non amarvi, di lasciarvi cadere nel burrone perché pensate di essere un peso, o peggio, di essere invisibili, incompresi, trascurati, di anteporre sempre e solo gli altri a voi stessi, se vivete da eterni/e crocerossine, avrete privato il mondo della versione migliore di voi stessi.
Non sentitevi mai soli, perché c'è qualcuno che può amarvi e rispettarvi, senza nessun limite e questa persona siete voi stessi. Se noi siamo in grado di amarci gli altri lo faranno di conseguenza, sembra psicologia spicciola, da quattro soldi, ma io l'ho sperimentata su di me.
Ci sono giorni in cui mi sento sola (nonostante il marasma e i teppistelli di cui sopra), ma quando accade mi abbraccio, mi do una pacca sulla spalla e mi consolo da sola.
La convivenza con la malattia è un fatto nostro personale, non fosse altro che nel nostro corpo, nella nostra pelle, nelle nostre cellule ci siamo noi e nessun altro, non possiamo addossarne agli altri il peso, ma solo incontrare anime sensibili per condividerlo.
Oggi è il compleanno di mio figlio ma, inaspettatamente, il regalo più grande l'ho ricevuto io: la tregua.
Non lo so come sarà il futuro, ormai non me lo domando più, oggi penso al presente e ad essere presente a me stessa e ai miei splendidi bambini.
Questo volevo condividere con voi, la mia tregua.
Profuma di speranza e libertà, di immenso.
Auguro anche a voi di smettere di combattervi, di volervi bene e concedervi delle tregue, perché questa non è una guerra contro qualcosa, o qualcuno, ma un intenso viaggio alla scoperta di nuove consapevolezze, ciò che conta è aver trovato il migliore alleato per la vita, chi, Coimbra? No. Noi stessi.
(anche se a Coimbra dobbiamo la tregua del corpo a noi stessi dobbiamo quella dell'anima).
Vi abbraccio."
immagine (solo iniziale) dal social della testimonianza:
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