Ammetto candidamente che, anche prima di avvicinarmi al mondo degli ingredienti della cosmesi, la scatolina di latta blu in questione non aveva mai suscitato in me alcun tipo di desiderio.
Mi è capitato, di recente, di sbirciarne l'INCI:
INCI (dal forum di Lola):Aqua, Paraffinum Liquidum, Cera Microcristallina, Glycerin, Lanolin Alcohol (Eucerit), Paraffin, Panthenol, Decyl Oleate, Octyldodecanol, Aluminium Stearates, Citric Acid, Magnesium Sulfate, Magnesium Stearate, Parfum, Limonene, Geranoil, Hydroxycitronellal, Linalool, Citronellol, Benzyl Benzoate, Cinnamyl Alcohol.
Volendo quindi semplificare, si tratta essenzialmente petrolio, in salsa di petrolio, condito con abbondante petrolio. E la proprietà del suddetto petrolio di apportare idratazione alla pelle è pari a zero.
Fabrizio Zago -chimico cosmetologo specializzato in formule ecologiche- dichiara appunto, a proposito del petrolio in cosmesi:
«Il petrolatum è stato classificato dall'Unione Europea come potenziale cancerogeno per le impurità che può contenere. Le aziende produttrici di cosmetici dichiarano però di realizzare paraffine prive di tali impurità, e quindi il petrolatum continua ad essere utilizzato. In particolare ne sono pieni i prodotti per bambini.
Il petrolatum è un derivato petrolifero, inquinante, nonbiodegradabile e occlusivo sulla pelle; meglio evitarlo».
Inoltre, si legge che il petrolio ed i suoi derivati rappresentano un'alternativa molto conveniente per le case cosmetiche produttrici (durano più a lungo perché non irrancidiscono e sono di gran lunga più economici degli oli naturali).
Il petrolio forma sull'epidermide una pellicola impermeabile ed impenetrabile, che naturalmente non può essere assorbita dalla pelle stessa: il risultato è una pelle unticcia in superficie, ma secca al di sotto dello strato di "crema". Inoltre il film costituito dal petrolio può, in alcuni casi, portare al peggioramento della situazione, con squamazione o macerazione della pelle.
E' il caso di molti prodotti spacciati ber balsami per l'idratazione delle labbra: la sensazione di secchezza che si avverte sulle labbra dopo un po' di tempo dall'applicazione e la necessità di continue riapplicazioni forniscono un chiaro esempio del concetto di 'untuosità in superficie, secchezza estrema al di sotto della pellicola'.
L'ennesima dimostrazione del fatto che, se un prodotto su di noi non 'funziona', è il prodotto stesso ad essere sbagliato, e non di certo noi o la nostra pelle!
>> Con questo non si vuole, naturalmente, demonizzare il brand o i prodotti in questione, ma semplicemente contribuire al progresso del consumo critico e consapevole.
Troppo spesso dei prodotti 'vuoti' a livello di ingredienti o ancor peggio dannosi vengono spacciati e venduti, con grande profitto, come la panacea di tutti i mali (in ambito cosmetico come in ambito alimentare, farmaceutico...).
Internet è una preziosa miniera di informazioni a riguardo, e ci permette di evitare le trappole del marketing e della pubblicità. <<
fonte:http://www.makeuppassionchic.com/2010/01/prodotti-da-evitare-nivea-crema.html