OFFERTE DI PRODOTTI VIA MAIL O MP

In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

La Medicina Ortomolecolare è una pratica terapeutica che si basa sull'introduzione della quantità ideale di nutrimenti nella dieta che mira a perseguire il livello di salute ottimale attraverso il riequilibrio dell'assetto biochimico.

Domanda Una riflessione "vitale".

  • Raffaele/Michelangelo
  • Avatar di Raffaele/Michelangelo Autore della discussione
  • Offline
  • Platino Utente
  • Platino Utente
Di più
12 Anni 1 Settimana fa #7415 da Raffaele/Michelangelo
Una riflessione "vitale". è stato creato da Raffaele/Michelangelo
Riflessioni sul pH delle acque da bere, sul loro residuo fisso, sulle “memorie” del liquido.

Valori pH limite a seconda dei comparti e degli organi.

-Bile colecistica-->5.50-7.70.

-Bile epatica-->7.10-8.50.

-Duodeno-->4.80-8.20.

-Feci-->4.60-8.40.

-Pancreas-->8.00-8.30.

-Saliva-->6.50-7.50.

-Sangue-->7.35-7.45 (7,4).

-Stomaco-->1.00-3.50.

-Urine-->4,50-8,50.

Lungo la scala del sistema pH si svolge la vita, i cui margini stanno tra 7.1 e 7.8.

Occorre tenere nella giusta considerazione le nostre calorie, usare parsimonia col sale, condire con del buon olio d’oliva e non bere acqua in bottiglia di plastica, soprattutto quelle lasciate incautamente al sole e al calore nell’abitacolo della propria automobile, quale prevenzione del cancro al seno, tenere nei giusti valori il colesterolo, ... , bere un’acqua pura, non gassata, in vetro.

L’uomo è in continuo divenire: la sua sanità non è una regola matematica.

L’osservanza di regole dietetiche, l’esercizio fisico, una sana integrazione Ortomolecolare (Vitamine, Minerali, Oligoelementi, Bioflavonoidi, Aminoacidi, ...) ci assicurano probabilmente lo stare in salute, sia quella fisico sia quello mentale, ma non certamente.

Basti dire che la nostra mucosa gastrica si rigenera totalmente nel giro di 24 ore.

Come scrivevo prima, siamo in continuo “fieri” (divenire): neanche una sola volta potremmo scendere nello stesso fiume!

Penso, inoltre, che nessuno di Noi possegga così tante cognizioni e un bagaglio esperienziale tali dal potersi “ritenere al sicuro” e questo non dovremmo mai scordarlo.

Ma torniamo alle questioni che ho da esporvi.

Una sostanza in grado di rilasciare idrogenioni (H+) in una soluzione si definisce acida; diversamente, una sostanza che accoglie idrossilioni (OH–) si ritiene alcalina, basica.

Di conseguenza, una soluzione tanto più è basica quanto più contiene idrossilioni, e viceversa.

L’acqua costituisce la soluzione esattamente neutra, perché la concentrazione di idrogenioni corrisponde a quella degli idrossilioni.

Nei liquidi del nostro organismo, la concentrazione di idrogenioni è di 40 mEq/l(milliEquivalenti per litro), ossia quella di un pH di 7.40, il quale deve rimanere stabile, malgrado l’ingente quantitativo di idrogenioni che gli uomini si procurano sistematicamente con un’errata alimentazione.

Osservate adesso questa interessante situazione:

-un uomo col peso corporeo di 70 Kg contiene mediamente 40 litri d’acqua;

-riversiamo 160 mM (millimoli) di idrogenioni (H-) da Acido cloridrico (HCl) in un pari volume d’acqua distillata;

-la concentrazione di idrogenioni sarà di 4 mEq/l e il pH, conseguentemente, di 2,4;

-nessun essere vivente rimane in vita con un pH di 2,4;

-nel diabete scompensato, condizione in cui i valori di glucosio e di emoglobina glicata del sangue sono scarsi, sono tuttavia immessi nei liquidi del corpo 1200 mM di idrogenioni H+, con un pH regolarmente sopra 7.

A Voi le ovvie conclusioni.

Sono, comunque, i sistemi tampone, ossia le nostre riserve alcaline, a tenere in equilibrio il nostro pH, neutralizzando e portando fuori dal corpo gli idrogenioni H+, rilasciati dalle ceneri acide.

Detti sistemi sono 6:

-acido carbonico/bicarbonati;

-fosfati bimetallici/monometallici;

-acidi organici deboli: acido aspartico e glutammico;

-proteine plasmatiche/proteinati;

-emoglobina/emoglobinati.

Ovviamente il paio acido carbonico/bicarbonati è fondamentale per contrastare i “guai” derivanti da uno stato di Acidosi.

Le prime urine, quelle del mattino, contraddistinguono il nostro metabolismo, ci consentono di sapere come abbiamo tamponato il cibo assunto il giorno prima e quante siano le nostre provvigioni alcaline, vitali per neutralizzare le ceneri acide assunte col cibo quotidiano.

Controllare il pH urinario e salivare dovrebbe essere un esame da prescrivere e non qualcosa da fugare per via del basso costo o altro.

C’è poi una sostanziale diversità tra l’acidità delle nostre cellule, che generano materiali acidi, quali i succhi gastrici, e l’acidità d’un’alimentazione iperproteica, che dà Acidosi.

Già, perché il primo tipo di acido, quello delle nostre cellule, è fisiologico, molto più debole di quello derivante da una dieta molto proteica.

Inoltre, l’acidità cellulare non deve essere tamponata, perché agevolmente espulsa dai polmoni col respiro e la conversazione; essa non necessita dei minerali alcalinizzanti (Calcio, Ferro, Magnesio, Potassio, Sodio), tanto preziosi per il nostro organismo.

Anche certi alimenti molto acidi, come gli agrumi, rilasciano acidi deboli, perfettamente estromessi dalle celllule.

È vitale il garantirsi le scorte alcaline attraverso una sana alimentazione a base di tantissima frutta e di verdura, fresche e di stagione.

Se, infatti, protraiamo uno stato di Acidosi, attraverso l’assunzione di troppe proteine, giungeremo a un blocco delle cellule, a una decelerazione organica che getterà i presupposti per il sopraggiungere delle patologie cronico-degenerative.

È importante capire che un ambiente alcalino sia da conservare tale con la frutta e la verdura, anziché attraverso l’Ammonio (NH3, prodotto dai reni con un pH, pensate, di 9.25, che, mescolato con una dose massiccia di acidi forti, provvede a contrastare al meglio l’Acidosi generata da quantità ingenti di proteine) o per mezzo di una deplezione di Sodio dai muscoli o di Calcio dalle ossa o ancora dal bere acque con un pH superiore a 6.8, max. 7.

Tutto ciò rappresenta un rimedio sintomatico momentaneo, mentre quel che serve è rimuovere la causa dell’Acidosi.

Protraendo per molti anni uno stato di Acidosi, avremo un mal funzionamento dei sistemi migliori, per cui le malattie prenderanno il posto della buona salute.

La frutta è dotata d’un alto potere alcalinizzante per via dei minerali che possiede, ma fate attenzione a non consumarla con gli amidi, perché ne ricavereste una massiccia acidificazione e fermentazione, associata a formazione di gas nel tratto enterico, con tanto di attacco colico.

In questo caso, spesso l’individuo trae le deduzioni sbagliate, ossia afferma di essere intollerante alla frutta, mentre la causa è solo quella d’una scorretta associazione della stessa con gli amidi.

Ecco, cosa serve per mantenersi alcalini tra 6.8 e 7.5.

-Dieta Ortomolecolare: 80% di frutta e di verdure; 20% di cereali integrali e di proteine al di sotto dei 30-40 g/dì;

-bere acqua con un pH tra 6.O e 6.8-7.0 e un residuo fisso < 50 mg/l;

-praticare esercizio fisico per almeno 20 min. al giorno;

-riposare in luoghi salùbri, privi di geopatologie ambientali (radioattività, campi e radiazioni ionizzanti, stress tellurici, ...);

-praticare una buona respirazione, sia per la purezza dell’aria sia perché diaframmatica;

-avere un pensiero alcalino, costruttivo, edificante;

-sentire musica alcalinizzante;

-avere un abbigliamento con colori alcalinizzanti (blu, bianco, verde, pastello).

In uno stato di Acidosi dei tessuti, gli ormoni adrenergici, della porzione midollare delle capsule surrenali, altrimenti dette surreni, ossia l’Adrenalina e la Noradrenalina, sono prodotti in sovrappiù, situazione questa che protratta nel tempo genera depressione, stanchezza cronica, ...

Per quanto attiene poi la questione specifica del pH delle acque da bere, vediamo di meglio precisare il perché esso debba stare tra 6.0 e 6.8, almeno alle nostre latitudini.

Per fronteggiare le proprie necessità, il nostro organismo necessita d’un’acqua il cui pH sia un pochino acido, perché se fosse basico e magari anche alto o altissimo, l’organo epatico sarebbe obbligato a produrre sostanze acide per diminuirlo e far sì che il corpo svolga regolarmente le sue funzioni.

Tanto un pH basso quanto un pH alto sono entrambi deleteri: il primo determina acidità, con seri disturbi gastroenterici, il secondo promuove procedimenti di ossidazione delle cellule, facendole invecchiare anzitempo.

Sono gli scambi osmotici al nostro interno a richiedere un pH il cui intervallo stia tra 6.0 e 6.8 max 7: circa 2 l d’acqua con pH leggermente acido.

E non beviamo acqua gassata (con CO2), la quale risulta per lo più con valore di acidità tra 4.5 e 5.5.

La Società Internazionale di Biolettronica e lo stesso Louis Claude Vincent ci dicono che il range del pH delle acque da bere per conservarci sani deve stare tra 6.0 e 6.8.

Nell’habitat endocellulare, ovvero nel liquido citoplasmatico, vi è un pH leggermente variabile tra 6.4 e 6.8, che promuove egregiamente il ricambio idrico a livello cellulare.

Un’acqua con valori del ph sopra o sotto quelli appena menzionati necessiterebbe di un bilanciamento dell’acqua della cellula (troppo acida), la quale nei processi osmotici avrebbe un superfluo, gravoso dispendio di energia.

L’acqua da bere, primario alimento da tenere in considerazione ai fini di una sana dieta Ortomolecolare, deve essere quanto più oligominerale possibile, avere un residuo fisso al di sotto di 50 mg/l, come per l’appunto, la Plose o la Lauretana, ..

I minerali così tanto importanti per l’equilibrio acido/base del nostro corpo li dobbiamo assumere mangiando tanta frutta e verdura, perché quelli disciolti nell’acqua, non esendo stati organicati dai vegetali, non sono biodisponibili per l’uomo, se non per qualche rara eccezione.

Le piante, infatti, solubilizzano i minerali con la fotosintesi clorofilliana, promuovendoli da inorganici a organici.

In origine, l’aqua piovana è pura.

Poi, nel tragitto “dal cielo alla terra”, essa si contamina, per via che gli atomi d’idrogeno si uniscono a tutti gli inquinanti atmosferici.

Una volta filtrata nel suolo, l’acqua è assorbita dalle radici dei vegetali, le quali se ne alimentano, metabolizzando i minerali inorganici in minerali biodisponibili, per noi di facile assorbimento oltre che di grande utilità.

Solo un super-lavoro dei nostri organi interni può rendere assimilabile una minimissima parte dei minerali non organicati dai vegetali e contenuti nelle acque da bere, quali i metalli, per es., come il Calcio, il Fluoro, l’Arsenico, ...; il rimanente, nel tempo, statene certi, arrecherà in noi dei danni piuttosto seri.

Diversamente, acque bassissime nel loro residuo fisso, moltissimo oligominerali, proprio in virtù delle loro caratteristiche di legarsi, intercettano i minerali e li veicolano all’esterno del corpo con la minzione anche di se stesse.

Tutti conosciamo il ciclo dell’acqua, realizzabile per il fatto che la struttura molecolare dell’acqua è di soli 10 nm (nanometri), alias di 2 milionesimi di millimetro o se preferite di 2 miliardesimi di metro, come dire infinitesimale, in assoluto la più ridotta molecola terrestre, anche più di quella dell’aria, per cui può evaporare, conquistando quote molto elevate, condensarsi, per poi precipitare al suolo, penetrandolo.

Bene, ogni qualvolta si rinnova il ciclo, l’acqua riacquista l’originario stato di purezza che poi torna a perdere, perché l’aria e il suolo sono pieni di veleni che noi stessi abbiamo loro procurato, a partire proprio dalla CO2 (Anidride carbonica) e dall’acido carbonico che la rendono “magnetica” nei confronti di tutti i minerali.

E questo è anche il motivo per cui l’acqua dei luoghi di montagna è pura (assenza di anidride carbonica nell’aria), mentre quella che fuoriesce dai rubinetti delle nostre case non va assolutamente bevuta, e non perché si contamini nelle condotte idriche ma perché è piena di minerali inorganici ed è impura alla sorgente, salvo che in certi comprensori, tipo Bolzano.

In ogni modo, la questione non è solo quella dell’impurità dell’acqua ma anche del fatto che tutti i minerali esistenti in natura siano inorganici, per cui debbano necessariamente essere resi biodisponibili dalle piante e dagli organismi vegetali.

E la motivazione di quanto appena affermato è riconducibile all’assenza di Carbonio, che presiede alla formazione delle cellule organiche.

Aggiungo poi che cadendo sul suolo, l’acqua abbassa il suo pH neutro; non è, pertanto, in grado di “solvere”, perché essa ingloba l’acido carbonico che le fa perdere la neutralità e la fa divenire acida, con tanto di possibilità (fatto che del resto avviene) di sciogliere e assorbire i minerali (Solubilizzazione).

A voler meglio dettagliare, l’atomo quadrivalente del Carbonio, legandosi all’Idrogeno, all’Ossigeno e all’Azoto, costituisce atomi a lunga catena come quelli, per intenderci, del DNA delle nostre cellule.

Ecco, la differenza tra organico e inorganico: i minerali, proprio tutti, non avendo il Carbonio, sono inorganici, perciò non assorbibili.

Le piante, organismi autotrofi (dal gr. αὐτός = se stesso e τροφoς = cibo, nutrimento) sanno organicare; diversamente, gli uomini, organismi eterotrofi (dal gr. ἕτερος = diverso e τροφoς = cibo, nutrimento), no.

Conclusione: abbiamo nisogno dei vegetali per assumere tutti i minerali di cui il nostro corpo necessita.

Abbastanza semplice, non trovate?

Idea:-E se con un processo di sintesi agganciassimo il Carbonio all’acqua?-essa risulterebbe organicata!

Non è così facile: anche se un analista chimico non troverebbe alcuna differenza tra lo stesso minerale sia esso organico sia esso inorganico, tuttavia il procedimento dell’organicazione mineralica è molto più complicato, interagendo su di esso tanto la temperatura quanto altri innumerevoli, importanti fattori, col risultato che i costi non giustificherebbero l’impresa, quando poi il processo di fotosintesi clorofilliana adempie egregiamente a ciò.

Alcune esperienze significative effettuate con gli animali hanno concluso che quelli alimentati con minerali organicati fissavano il ferro all’emoglobina, mentre gli altri, nutriti con minerali inorganici, li assimilavano, sì, ugualmente, ma non riuscivano a legarli all’Emoglobina, con conseguente accumulo degli stessi sugli organi interni e lungo le pareti vascolari e di ripercussione sulla variabilità dei liquidi corporei e delle reazioni chimiche endogene.

Dunque, occhio!

Tant’è che una sana e variegata dieta, a base di frutta e di verdura, ci assicurano le necessarie quantità mineraliche a dosi industriali, di gran lunga oltre le nostre stesse esigenze.

Parliamo, infine, della “memoria” dell’acqua.

Vi sono innumerevoli conclusioni che confermano che l’acqua ha “memoria di sé”, così come accade per il Silicio (Si, semimetallo tetravalente).

Questo semiconduttore, infatti, può essere “drogato” (per potenziare la conducibilità del semiconduttore, cambiandone le caratteristiche elettroniche della sostanza, si addizionano al semiconduttore ultrapuro ridotte percentuali di atomi non appartenenti al Silicio stesso) con Arsenico, Boro, Fosforo o Gallio, sì da accrescerne la conduttività e usarlo poi nelle radioline, nei laser, insomma nelle più disparate applicazioni tecnologiche.

Bene, quando i suoi atomi si assemblano (cluster), il Silicio “memorizza”, sia in superficie sia mediante i Campi Elettro Magnetici (CEM) degli atomi stessi, tutte le notizie da liberare poi al momento giusto.

Così, succede per l’acqua, in grado, mediante lo stesso meccanismo dei cluster, di inglobare le notizie da liberare poi nella giusta circostanza nel solvente con cui si relaziona.

Dunque, facciamo molta attenzione, perché l'acqua ha "memoria di sé", come affermarono e affermano grandi ricercatori nel campo medico, come il francese Jacques Benveniste, o in quello della meccanica quantistica, quali Emilio del Giudice (scienziato internazionale nell'Istituto di Fisica Nucleare di Milano) e Giuliano Preparata, morto all'improvviso e in modo piuttosto arcano, nell'anno 2000, proprio mentre erano in corso esperimenti sulla memoria dell'acqua, che rompevano, ovviamente, le "uova d'oro" nel paniere alle multinazionali farmaceutiche, del professor Vittorio Elia, del dipartimento di chimica dell'Univerità Federico II di Napoli, dei ricercatori e studiosi di Laboratorio di Fluidi complessi e Biofisica Molecolare dell'Università di Milano (Tommaso Bellini, ...), del chimico svizzero Louis Rey (studio del ghiaccio con la luminescenza), dello scienziato francese Raphael Visocekas, esperto di luminescenze, che confermò le conclusioni dello svizzero, e di tanti altri che sarebbe troppo lungo citare.

Ora, se c'è una "memoria dell'acqua", ossia se l'acqua mantiene una geometria molecolare collegabile agli elementi chimici con cui alla fonte entra in contatto, alcun ionizzatore, nenche quello, peraltro ottimo, a celle elettrolitiche, potrà annullarle le memorie delle sue primordiali informazioni, contenute nel DNA.

Penso che sia poco conveniente usare qualsiasi trattamento di purificazione dell'acqua (almeno che essa non sgorghi pura alla sorgente) e di esigere un'acqua quale la Plose, la Lauretana, la Mont Rocous, che sono pure alla sorgente, hanno un pH tra 6 e 6,8, un residuo fisso al di sotto dei 50 mg/l, priva di Nitriti, e quanto più oligominerale possibile, per cui con bassa conducibilità elettrica.

I generatori che producono acqua ellettroenergetica ionizzata hanno, secondo me, il limite di non togliere le “memorie dell’acqua” che, se non è pura alla fonte, rimangono, veicolandoci un sacco di malattie.

Nulla da eccepire, per carità, sull’ottimo ed estremamente efficace sistema a cella elettrolitica di tali generatori per separare e rimuovere le sostanze presenti, perciò tali da renderli in assoluto i migliori trattamenti per le acque.

Essi funzionerebbero alla perfezione, se dal nostro rubinetto di casa uscisse un’acqua pura come la Plose, che si contaminasse poi nelle tubature.

Se un’acqua non è pura alla fonte ci trasmetterà malattie, alterando il nostro DNA.
Per quanto mi riguarda continuerò a bere acqua del tipo Plose o Lauretana o Mont Rocous.

Ringrazio Tutti i foristi per la pazienza di aver letto questa utile, almeno spero, lungaggine.

Raffaele
I seguenti utenti hanno detto grazie : Hall

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Tempo creazione pagina: 0.521 secondi