Sui capelli.
I capelli sono una sorta di contenitore di sostanze tossiche, un circuito magnetico sul quale sono registrate tutte le informazioni biochimiche inerenti al nostro corpo.
Le tossine inzuppano il cuoio capelluto a mo’ di spugna, annullandone le competenze ossidativo-metaboliche e modificandone il ricambio.
C’è un Test della vitalità dei capelli che permette mediante la luce polarizzata di accertare le più disparate condizioni anomale.
Nella Distonia neurovegetativa (disturbo di tipo funzionale del sistema nervoso con uno o più segni di modificazione della vita vegetativa prodotta da uno squilibrio fra il sistema simpatico e il sistema parasimpatico dell'organismo) con perdita di capelli si determina per affrontare la circostanza critica tutta una sfilza di reazioni biochimiche, contraddistinte da un’elevata liberazione di mediatori ormonali e da profondi effetti ossidativi.
Se un tale stato dovesse protrarsi a lungo, esso condurrebbe al depauperamento delle difese immunologiche con tanto di contraccolpi sul cuoio capelluto, che risulterebbe tirato, lustro, frequentemente dolorante allo sfregamento, più fragile, con tanto di patologica perdita di capelli.
Se infatti lo si esamina con la luce polarizzata, il capello si mostra decheratinizzato e per questo di color chiaro, omogeneo.
In questa situazione è utile frizionare il cuoio capelluto ogni giorno con oli essenziali, effettuando cicli di tre mesi in cui avvicendare il prodotto con oli essenziali (utili alla rivascolarizzazione) a un drenante linfatico, idoneo a eliminare le scorie tossiniche.
Nel contempo servirà l’assunzione di aminoacidi solforati (Cistina, Metionina, ...), del Tripèptide Glutatione, composto da 3 aminoacidi (Acido glutammico, Cistina, Glicina) quali antiossidanti e di mucopolisaccaridi (Tricosaccaride®, Tricalgoxyl®, ...) per velocizzare la crescita del capello.
Nella Seborrea (abnorme produzione di sebo a opera delle ghiandole sebacce), viene a ridursi la difesa del cuoio capelluto il quale non mantiene il suo ideale, difensivo pH, con tanto di proliferazione micotica (Aspergillus, Candida, Pytirosporum ovale, ...) che stravolge il fragile equilibrio dei capelli, diminuendone dapprima la vitalità, quindi, la loro permanenza (fino a 180 gg., piuttosto che un lustro circa).
Le ghiandole sebacee sono ipersensibili agli stimoli ormonali, soprattutto al Diidrotestosterone che per mezzo dell’enzima alfa 5 reduttasi scioglie il sebo, dando avvio a un’attività “depilatoria”.
Per ovviare a ciò, servono terapie bioestetiche Ortomolecolari che neutralizzino l’enzima menzionato, quindi il cambiamento del Diidrotestosterone e risolvano con esito favorevole una seborrea che di fatto si mostra inarrestabile.
Ovviamente, la perdita dei capelli, nel momento in cui si manifesta, è per il corpo la “scappatoia” più vantaggiosa, salvifica, data la condizione d’allerta da stress in cui versa l’individuo che minerebbe la stessa permanenza in vita.
Attraverso l’assunzione di Aminoacidi, Vitamine e Oligoelementi, possiamo convincere il corpo a “riesaminare” il suo drastico atteggiamento, diminuendo la produzione sebacea, bloccando la caduta dei capelli e attuando la loro pronta ricrescita.
In pratica è come se si mettesse la parola fine a una situazione di grave emergenza, che il corpo avrebbe risolto con la produzione di Diidrotestosterone, ormone preziosissimo in stato d’allerta.
La perdita dei capelli è un campanello d’allarme che c’informa ch’è arrivato il tempo di girare pagina, altrimenti il rilascio abnorme di Diidrotestosterone, dapprima utile, sarebbe, se protratto, inconfutabilmente pericoloso.
Ogni giorno, tutte le sere prima di andare a dormire l’uso locale di Aminoacidi solforati e di proteine vegetali insieme all’ingestione per os. di L-Glutammina e di Zinco chelato ci garantiscono l’Azoto indispensabile a ripristinare l’adeguato ricambio del ciclo di Krebs e del ciclo di Ornitina per espellere la sovrabbondanza d’Ammonio, un pericoloso scarto dell’ipermetabolismo testosteronico, dalle ghiandole sebacee, asfissiate dalle loro stesse scorie.
Nella Steatoidrosi, una degenerazione della ghiandola sudoripara, occorre reidratare di nuovo le cellule delle ghiandole sudoripare che sono in deficit d’ossigeno attraverso la respirazione mitocondriale.
Il sebo ha anche il compito di avviare una mansione idrofilica per affrontare lo stress del ricambio cellulare che tuttavia toglie la linfa vitale ai capelli, che non appaiono più nella condizione osmotica di provvedere al nutrimento di sé e risultano pertanto “inquilini sgraditi e famelici”.
È così che i capelli perdono la robustezza, al punto da deficitare delle naturali protezioni nei riguardi delle aggressioni batteriche (saprofiti) che degradano il cuoio capelluto.
Se il cuoio capelluto prende il caratteristico colore cereo, avorio e appare desquamato, furfuraceo, si può asserire che il corpo versi in una condizione di acidosi lattica che appalesa un guaio maggiore riguardante tutto l’individuo: i capelli si sporcano già il giorno successivo al lavaggio con uno shampo non specifico, danno prurito, c’è forfora pitiriasica e moltiplicazione di lieviti.
Questo guaio, che arreca calvizie, deve essere prontamente affrontato anche perché le cellule del capello si votano alla morte pur di fronteggiare la situazione: ogni 39 ore viene depositata una cellula nella borsa del condotto pilifero che s’immola per lo scopo.
In tale frangente, in caso d’insorgenza, per es., d’una Candidosi, la morte cellulare del cuoio capelluto sarebbe di 1 cellula ogni 120-240 min., con una devastante strage degli elementi del capello, al punto che solo un immediato intervento potrebbe decelerare l’ ”immolazione cellulare”: normalizzazione della flora batterica cellulare del cuoio capelluto, somministrazione di battericidi e fungicidi con lactobacilli quali acidophilus, bulgaricus, biphidus, fluconazolici (indicati nel trattamento delle infezioni fungine, come la Candida), oli vegetali potenziati con Aminoacidi e Oligoelementi, specialmente il Cromo e lo Zinco, che normalizzano le tossine di scarto del capello, che asfissierebbero la ghiandola sebacea.
Per finire, dopo uno shampo a base di Aminoacidi collagenici (Lisina, Prolina, Glicina), è necessario risciacquare i capelli con acqua distillata o con acqua con un residuo minerale < 50 mg/l, un pH < 7 e una percentuale di ione Calcio e Sodio < 5 mg/l (Lauretana, Plose), per non accrescere il prurito sul cuoio capelluto.
Nella Tricoclasia, stato in cui i capelli presentano lo stelo indebolito, per via che c’è un deficit di mucopolisaccaridi, ci sono motivazioni interne, quali le intolleranze alimentari, che si possono dettagliare con l’Alitest@, gli shock meccanici, i frequenti lavaggi (per es., chi pratica sport), che portano lo stelo a sfilacciarsi, a spaccarsi a mo’ di pennello.
Nelle Tricoptilosi, si hanno le cosiddette doppie punte e i capelli, osservati col test della vitalità, presentano rozze interruzioni e nitide diramazioni.
Nelle Triconodosi, c’è un deficit degli oligoelementi.
Le motivazioni primarie sono gli insufficienti apporti nutrizionali, che vanno rilevati con Alitest@ e prontamente riequilibrati, gli shock meccanici, le sostanze con un pH non fisiologico e i processi ossidanti.
Al test della vitalità, i capelli appaiono con una colorazione giallo splendente e aree oblique, a distanze costanti, pochissimo distanziate fra loro; mentre, i filamenti si spaccano dal dentro dello stelo con “sfrangiamenti”.
Soprattutto in Autunno, quando siamo subissati dalla contaminazione ambientale, assaliti dallo stress psico-fisico dell’esistere, il cuoio capelluto ne risente, mostrando traumi ossidativi cellulari, mediante l’azione dei radicali liberi sui bulbi piliferi.
Se poi a tutto ciò si assommano candidosi o infezioni virali con tanto di abbassamento delle difese immunitarie, ecco che il capello risulta striato, a coda di Tigre.
A titolo informativo, chi scrive non usa shampoo per capelli ma, se ne facesse uso, lo selezionerebbe alle proteine vegetali, con olio di mandorle dolci, olio di cocco, lichene islandico, rosmarino e Cisteina.
Occorre inoltre verificare che il tensioattivo utilizzato non sia sodio lauril etere solfato, nocivo per la salute.
Raffaele
Autore della discussione
