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Domanda integratori simbiotici

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3 Anni 10 Mesi fa #65629 da Matias
Risposta da Matias al topic integratori simbiotici
Non essendomi mai interessato di probiotici, faccio la parte di quello che cade dal pero :lol:


Come un soggetto può in modo asseverato diagnosticare che ha il bisogno di integrare probiotici :?:


Altrimenti, mi sembra che si vada a casaccio :S

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3 Anni 10 Mesi fa #65630 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic integratori simbiotici
www.medicitalia.it/minforma/gastroentero...-ed-uso-clinico.html

(estratto breve:)

"(..)

Possibili indicazioni terapeutiche all’utilizzo dei probiotici

Trattamento eradicante dell’Helicobacter Pylori

Alcuni ceppi di lattobacilli (risultati confortanti vengono dagli studi condotti sul Lactobacillus johnsonii) sarebbero in grado di:

1) legarsi alla muscosa prevenendo l’attacco di microrganismi patogeni e sopravvivendoo al pH acido dello stomaco e all’attacco degli enzimi digestivi,

2) di inibire la secrezione di ureasi, meccanismo che permette all’Helicobacter di aderire all’epitelio gastrico e di colonizzarlo, e

3) di ridurre i livelli di citochine proinfiammatorie e l’infiltrazione dei neutrofili nella parete dello stomaco.


Trattamento dell’intolleranza al lattosio

I probiotici presentano una elevata attività beta-galattosidasica, che permette la conversione del lattosio, presente nello yogurt e nel latte, in glucosio e galattosio.


Trattamento post-terapia antibiotica

L’uso di antibiotici distrugge una parte della microflora tra cui i fermenti lattici; di conseguenza si crea la possibilità di crescita per patogeni, come il clostridium difficile, che può causare infezioni gastrointestinali, coliti e diarrea. Un approccio innovativo è rappresentato dall’assunzione di probiotici. La loro azione terapeutica è da attribuire sia alla capacità di rilasciare sostanze antibiotiche (batteriocine), acido lattico e perossido di idrogeno, sia alla capacità di colonizzare il colon e di rafforzare così la funzione di barriera della mucosa intestinale.


Trattamento della diarrea

Studi controllati hanno dimostrato che Lactobacillus GG può abbreviare il decorso della diarrea infettiva nei neonati e nei bambini (ma non adulti). Anche se gli studi sono limitati ed i dati non sono coerenti, due recensioni di grandi dimensioni, nel loro insieme, suggeriscono che i probiotici riducono la diarrea da antibiotici del 60% rispetto a un placebo.


Stimolo delle difese immunitarie

La stimolazione del sistema di difesa naturale è legato alla capacità dei probiotici di sintetizzare sostanze antimicrobiche che proteggono la mucosa intestinale da germi patogeni.

Sulle pareti intestinali, inoltre, esistono numerose stazioni linfatiche (Placche di Peyer) che fanno sì che l’intestino risulti collegato al sistema immunitario.Infatti si parla di “tessuto linfoide associato all'intestino”, noto anche come GALT (acronimo dell'inglese Gut-Associated Lymphoid Tissue), termine con il quale si indica quella parte del sistema immunitario presente a livello del tratto digerente.

I probiotici, del tipo L. Casei e L. Acidophilus, sarebbero in grado di stimolare risposte immunitarie non specifiche oltre che di migliorare la capacità dell’intestino di funzionare da barriera.


Prevenzione neoplasie

Sull’utilità dei probiotici nella prevenzione di patologie neoplastiche sono necessarie ancora molte ricerche. Pur in assenza di evidenze sperimentali dirette e certe nell’uomo, la somministrazione di L. Casei, L. Acidophilus e di Bifidobacterium Bifidus ha in molti casi evidenziato la diminuzione di markers specifici. I lattobacilli a livello intestinale degradano, infatti, sostanze mutagene e sostanze carcinogenetiche, prima che queste siano assorbite, ed inibiscono enzimi carcinogenici.


Trattamento delle M.I.C.I. (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali)

Alcuni studi suggeriscono che i probiotici possono aiutare a mantenere la remissione della colite ulcerosa e prevenire le ricadute della malattia di Crohn e la reiterazione della pouchite (ovvero l’infiammazione della tasca ileale, pouch, simile all'ampolla rettale, che viene creata per fungere da serbatoio per il materiale fecale, a seguito di intervento chirurgico di proctocolectomia = asportazione di tutto il colon e del retto,intervento chirurgico eseguito per il trattamento di colite ulcerosa).

I probiotici interverrebbero migliorando, in tali pazienti, l’alterata permeabilità intestinale e l’alterato equilibrio citochinico (legato ad maggiore espressione delle citochine ad azione pro-infiammatoria).

Sono necessarie ulteriori ricerche per verificare quali ceppi probiotici funzionino meglio.

Trattamento della S.I.I. o I.B.S. (Sindrome dell’Intestino Irritabile o Irritable Bowel Syndrome)

La patogenesi dell’IBS è multifattoriale, molti di questi fattori, per vie differenti, possono influenzare la composizione e la funzione del microbiota intestinale, con disbiosi intestinale, iperfermentazione e produzione di gas e attivazione del sistema immune del GALT. Nell’IBS le feci contengono concentrazioni significativamente minori di bifidobatteri e di lattobacilli. I probiotici impedirebbero la colonizzazione dell’intestino e la successiva produzione di gas da parte di alcuni batteri, come ad esempio quelli appartenenti al genere Clostridium.

Trattamento delle allergie alimentari

La disbiosi e la prevalenza di batteri “cattivi”,provocando la riduzione del biofilm protettivo dei probiotici, induce assottigliamento della mucosa intestinale, aumento della permeabilità e passaggio nel sangue di antigeni che inducono fenomeni di sensibilizzazione con reazioni allergiche ed infiammatorie.

Batteri come il Lactobacillus GG associato al Bifidobacterium, in forte concentrazione, migliorano e stabilizzano la funzione di barriera intestinale, ricostitutuendo il biofilm protettivo sulle pareti intestinali.



Trattamento delle infezioni del tratto genito-urinario

Come il tratto intestinale, anche la vagina possiede un ecosistema finemente equilibrato. I Lattobacilli ivi presenti normalmente rendono l’ambiente troppo acido perchè i microrganismi patogeni vi possano sopravvivere.

Ma una serie di fattori, tra cui antibiotici, spermicidi e pillole anticoncezionali, possono alterare tale equilibrio.

Il trattamento probiotico ristabilisce l'equilibrio della microflora, tornando utile per problemi molto comuni dell'apparato urogenitale femminile come le vaginosi batteriche, le infezioni da lieviti e le infezioni del tratto urinario.

Sono tuttavia necessari studi ulteriori per valutare la sicurezza e l’efficacia di questi trattamenti.


Trattamento delle atopie

La flora batterica di bambini allergici vede la prevalenza di clostridi, mentre nei bimbi non allergici prevalgono i bifidobatteri. E’ quindi importante supplementare questi pazienti con probiotici, quotidianamente, a lungo termine,per modulare il sistema immunitario in senso anti-atopico.



Trattamento delle infezioni respiratorie

I Probiotici, come il Lactobacillus GG, hanno un ruolo benefico nelle infezioni respiratorie, soprattutto nei bambini atopici, da un lato per azione sinergica di stimolazione immunitaria e dall’altro per una ridotta adesione intestinale degli agenti patogeni.

In particolare il Lactobacillus acidophilus ha effetti positivi sull’asma di bambini atopici. Sembra che nei soggetti atopici l’incidenza percentuale del Clostrydium nella flora intestinale sia molto elevata.



Trattamento della ipercolesterolemia

La microflora batterica svolge l'azione di deconiugazione degli acidi biliari, tale processo contribuisce a ridurre l'ammontare globale del colesterolo circolante, realizzando così una prevenzione dell’obesità e dell’aterosclerosi. Gilliland, nel 1985, ne parla per primo nel suo lavoro “Assimilation of cholesterol by lactobacillus acidophilus”.


Trattamento delle malattie autoimmunitarie

E' stato ipotizzato che la disbiosi intestinale possa indurre in errore il sistema immunitario, che identificherebbe come “nemici” tessuti umani aventi alcune caratteristiche molecolari simili a batteri patogeni.

Ciò avverrebbe in alcune malattie autoimmunitarie.

Ad esempio, alcuni studi inglesi hanno rilevato che, nei pazienti affetti da spondiloartrite anchilosante, i livelli di Klebsiella erano molto più alti del normale, e che i tessuti che venivano attaccati dal sistema immunitario avevano caratteristiche molto simili a quelle della stessa Klebsiella.

Come anche si è visto che in pazienti affetti da artrite reumatoide, l’HLA (Human leukocyte antigen) denominato HLA-DR4 sia molto simile molecolarmente al batterio Proteus, che è causa soprattutto di infezioni urinarie; esse colpiscono prevalentemente donne, le quali sono anche le più colpite da artrite reumatoide.

L’uso di probiotici, sia Acidophilus che Bifidus, avrebbe capacità preventive.


Trattamento dermatoprotettivo

Anche alcune patologie della pelle (acne giovanile, dermatite atopica, psoriasi) rispondono positivamente all’utilizzo di probiotici (Lactobacillus GG, Bifidobacterium Bifidus, Lactobacillus Planctarum). (..)"

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3 Anni 10 Mesi fa - 3 Anni 10 Mesi fa #65632 da Liuc33
Risposta da Liuc33 al topic integratori simbiotici

Matias ha scritto: Non essendomi mai interessato di probiotici, faccio la parte di quello che cade dal pero :lol:


Come un soggetto può in modo asseverato diagnosticare che ha il bisogno di integrare probiotici :?:


Altrimenti, mi sembra che si vada a casaccio :S


A parte che provare non fa male, al massimo non ti fanno niente. Non parliamo di medicine o cose che potrebbero danneggiare la salute.
Ma a mè sembra di aver capito che regolano le funzioni intestinali. Io li prendo perchè dopo la mia vecchia operazione all'intestino sono sempre un po stitico. Mi hanno tagiiato mezzo metro di intestino perciò senzaltro lavora male e io cerco di aiutarlo con probiotici, inulina, ecc,.verdure e alimenti che aiutano l'intestino.
Riguardo il casaccio non eesiste, si esperimenta, se no come si fa a capire?
E' un lavoro lungo, ma chi segue la M.O lo fa. ;)
Oltre questo aggiungo che è altrettanto importante avere un pensiero positivo e aperto alle diversità.
Non centra un cazzo ma lho detto lostesso :lol: :lol: :lol:

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3 Anni 10 Mesi fa #65634 da fedvalter
Risposta da fedvalter al topic integratori simbiotici
scusate se mi intrometto senza presentarmi.
state parlando di probiotici senza considerare che non e' cosi importante la quantita ma bensi la qualita cioe' la provenienza: animale, vegetale o umana.
Quelli umani sono i migliori perche possono attecchire, mentre quelli animali no.
scusate ancora una volta

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3 Anni 10 Mesi fa - 3 Anni 10 Mesi fa #65635 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic integratori simbiotici
ciao fedvalter,

dopo circa 6 anni dalla tua registrazione al forum fa sempre piacere vedere che hai deciso di contribuire anche tu alle discussioni B)

e la presentazione se vorrai potrai poi farla con tutta calma in apposita sezione, vai tranquillo se vorrai aspettare qualche altro anno, anche se per conoscerci tutti meglio ovviamente speriamo tu ti decida prima :)

in questo topic, come avrai notato, NON si guardava comunque solo alla quantità per valutare i vari prodotti, ma venivano presi in considerazione anche la varietà, il fatto di essere gastroresistenti, ecc...

ma, come sottolinei giustamente tu, NON si era (che io mi ricordi) ancora valutata la provenienza, molto interessante la cosa :huh:

siccome sono personalmente alquanto ignorante in materia, mi informerò anche su quest'aspetto e nel frattempo grazie a te per l'informazione! ;)

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Ultima Modifica 3 Anni 10 Mesi fa da miciofelix.

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3 Anni 10 Mesi fa - 3 Anni 10 Mesi fa #65639 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic integratori simbiotici
ho cercato un pò sul web riguardo alla provenienza dei probiotici, argomento sollevato da fedvalter, ma sinceramente ho trovato molto poco...due link comunque interessanti che ho trovato sull'argomento sono i seguenti:

primo link interessante (dal quale però NON si può copiare e incollare....) è questo qui di seguito, che spiega molto bene come selezionare i probiotici in termini di qualità (compresa anche la provenienza umana) e infine consiglia e mette in ordine alcune marche di probiotici:

www.valeriorosso.com/2016/12/12/comparaz...n-vendita-in-italia/

indovinate un pò quale prodotto è stato messo al 1° posto? :P ;) eccovi l'immagine, che appunto NON ho potuto copiare ma di cui ho fatto lo screenshot:




(la dicitura sotto all'immagine è sempre tratta dal link, l'autore dell'articolo è infatti psichiatra e psicoterapeuta ed ha affrontato l'argomento probiotici collegandolo, in un ottimo articolo secondo me che vi consiglio di leggere, alla psicobiotica)

ed eccovi poi un altro link sull'argomento ma molto più tecnico:

microbioma.it/probiotici/probiotici-di-o...produzione-di-scfas/

" Probiotici di origine umana per modulare la produzione di SCFAs

Stato dell’arte
L’uso di probiotici è in ampia e costante espansione. Le conseguenze che determinati probiotici possono avere nel microbiota di individui sani è tuttavia un aspetto ancora poco esplorato.

Cosa aggiunge questa ricerca
Lo studio valuta l’impatto della somministrazione di particolari ceppi di Lactobacillus e/o Enterococcus isolati dal materiale fecale di 34 neonati sani nella composizione del microbiota intestinale e nei livelli di SCFAs di modelli murini in assenza di patologia. Analoghe valutazioni sono state condotte su campioni fecali umani opportunamente trattati.

Conclusioni
La somministrazione a dose singola o ripetuta di probiotici selezionati, soprattutto se in combinazione, modula il microbiota intestinale aumentando la produzione di SCFAs. Anche i probiotici provenienti dall’uomo possono quindi rappresentare una potenziale terapia per patologie correlate al decremento di SCFAs.

La somministrazione sia a singola dose che ripetuta di probiotici umani selezionati, soprattutto se dati in combinazione, modula la composizione batterica aumentando la produzione di acidi grassi a corta catena o SCFAs, fondamentali per la nostra salute.

È quanto dimostra lo studio di Ravinder Nagpal della Wake Forest School of Medicine (USA) e colleghi, di recente pubblicazione su Scientific Reports.

Guarda anche: Acidi grassi a catena corta: dal microbiota intestinale a tutto l’organismo

Microbiota intestinale e acidi grassi a catena corta (SCFAs)

I meccanismi attraverso cui il microbiota intestinale influenza la salute dell’ospite sono in parte mediati dagli acidi grassi a catena corta (SCFAs), i principali prodotti della fermentazione batterica delle fibre.

Pesanti riduzioni dei loro livelli, o dei batteri in grado di produrli, vanno infatti a caratterizzare il profilo microbico ad esempio di pazienti obesi, con diabete di tipo 2 o affetti da patologie autoimmuni.

Ad oggi sono molte le strategie che puntano a correggere la disbiosi tra le quali troviamo l’uso di probiotici basati soprattutto sulla combinazione di più ceppi. Benché siano molti i dati relativi agli effetti che questo tipo di intervento comporta in situazioni di malattia, poco si conosce di come i probiotici possano agire in un microbiota sano.

Per approfondire questo aspetto, i ricercatori americani hanno collezionato campioni fecali di 34 neonati e selezionato da essi un totale di 10 ceppi batterici, 5 appartenenti a Lactobacillus (L. paracasei D3-5, L. rhamnosus D4-4, L. plantarum D6-2, L. rhamnosus D7-5, L. plantarum D13-4) e altri 5 a Enterococcus (E. raffinosus D24-1, E. InBio D24-2, E.avium D25-1, E. avium D25-2, E. avium D26-1) per lo sviluppo del probiotico da testare dapprima su microbiota murino e, successivamente, su una sospensione di campioni fecali umani. La scelta è caduta su ceppi di Lactobacillus ed Enterococcus in quanto ampiamente espressi nell’uomo e simbolo di salute intestinale.

Nel dettaglio, il piano di somministrazione si è basato sulla singola somministrazione dei ceppi di Lactobacillus a un primo gruppo di modelli, la singola somministrazione di quelli appartenenti a Enterococcus a un secondo gruppo e, infine, la somministrazione combinata (cocktail) e quindi comprensiva di tutti i 10 ceppi a un terzo gruppo. A questi va ad aggiungersi un ulteriore gruppo di controllo ovvero non trattato. Questo stesso schema di intervento è stato ripetuto per la valutazione degli effetti in somministrazione continuata (5 giorni consecutivi) e nel test condotto sulla sospensione fecale.

Ecco dunque i principali risultati ottenuti dalle analisi effettuate in diversi momenti dello studio.

Impatto dei trattamenti probiotici nel microbiota murino e nei livelli di SCFAs

Come anticipato, i ricercatori hanno voluto dapprima testare l’effetto di una singola dose di probiotico (singoli ceppi o in combinazione) e, successivamente, quello di 5 somministrazioni consecutive.

Effetti di una singola dose di probiotico

Le analisi sono state condotte rispettivamente al momento della somministrazione, a 8 ore, 1, 3 e 10 giorni dal trattamento.

I valori di beta-diversity hanno dimostrato variazioni tra le diverse misurazioni in tutti i gruppi, minori tuttavia in quello trattato con il cocktail di probiotici
L’alpha-diversity ha visto un decremento generale anche se più consistente nel gruppo di controllo
La somministrazione combinata dei 10 ceppi ha comportato l’aumento di Bacteroidetes e Verrcomicrobia ma il decremento di Firmicutes
La somministrazione dei soli ceppi di Lactobacillus ha incrementato l’espressione di Firmicutes e lactobacilli in generale, abbinato a una leggera diminuzione di Bacteroidetes
La somministrazione dei soli ceppi di Enterococcus ha aumentato l’abbondanza di Verrucomicrobia e diminuito quella dei gruppi di lactobacilli

Passando poi alla valutazione dell’impatto sui livelli di SCFAs è stato dimostrato che sia in somministrazione combinata che singola, i probiotici aumentano significativamente ma in maniera transitoria i livelli fecali di lattato raggiungendo il picco dopo le 8 ore/1 giorno di trattamento per andare poi a ridursi dal 3°. Al giorno 10 la concentrazione di lattato è simile al baseline. Trend analogo per acetato, propionato e butirrato.

Effetti della somministrazione multipla

In questa seconda fase i probiotici, da soli o in combinazione, sono stati somministrati ai modelli una volta al giorno per 5 giorni consecutivi e le analisi condotte in momenti diversi fino a 5 settimane dopo l’intervento.

L’indice di beta-diversity ha evidenziato notevoli cambiamenti durante lo studio soprattutto nel gruppo a somministrazione combinata
L’alpha diversity si è mostrata relativamente stabile nel gruppo di controllo mentre ha registrato un incremento in quelli trattati rispettivamente solo con lactobacilli e il cocktail probiotico. Di contro, il gruppo con solo enterococci ha presentato una diminuzione dei suoi valori
In entrambi i gruppi a singola somministrazione l’abbondanza di Bacteroides ha presentato un aumento, pressoché stabile quella di Firmicutes e Proteobacteria mentre Lactobacillaceae e Lachnospiraceae sono invece andati a diminuire
Il gruppo con la sola somministrazione di enterococci ha mostrato incremento di Verrucomicrobia
Proteobacteria e Ruminococcaeae hanno registrato un aumento nel gruppo con la sola somministrazione di lactobacilli
La somministrazione combinata dei 10 ceppi ha prodotto un notevole incremento di Clostridia, Oscillospira, Lachinispiraceae e Ruminoccoceae

Per quanto riguarda invece la concentrazione di SFCAs:

Il gruppo trattato solo con lactobacilli ha presentato un moderato aumento di lattato fecale, andamento contrapposto al gruppo ricevente la somministrazione combinata
I livelli di acetato sono rimasti costanti in tutti i gruppi non registrando dunque alcun cambiamento significativo
Tutti i gruppi, controllo compreso, hanno presentato aumenti nei livelli di propionato
La somministrazione combinata ha comportato aumenti nei livelli di butirrato ma non degli altri acidi organici a 2 settimane di trattamento, andamento poi invertito fino a raggiungere nuovamente i valori di partenza

Impatto del trattamento probiotico nel microbioma fecale umano

Per valutare la capacità dei probiotici selezionati di modulare il microbioma intestinale umano e i livelli di SCFAs, i ricercatori hanno inoculato in un preparato fecale umano posto in sospensione i ceppi in questione.

La beta-diversity del microbioma intestinale umano è risultata influenzata dall’aggiunta di probiotici, sia in singolo ceppo che in combinazione
I valori di alpha-diversity, espressi come Chao1 e OTUs osservati, hanno mostrato significativa riduzione dopo le 24 ore sia nei campioni trattati che in quelli di controllo, di contro, l’indice di Shannon ha mostrato un andamento lineare della micro-diversità
Nei campioni di controllo, l’abbondanza di Bacteroidetes è risultata significativamente ridotta mentre quella di Proteobacteria aumentata
Il trattamento con probiotici ha permesso di mantenere alta l’espressione di Bacteroidetes, Prevotella, Butyricimonas, Bacteroides ed Elusimicrobiaceae aumentando anche quella di Proteobacteria in linea con il gruppo di controllo
I livelli di lattato e acetato hanno presentato un incremento in tutti campioni trattati con probiotici, quelli di propionato solo con le somministrazioni singole mentre il butirrato solo con il cocktail di probiotici

In conclusione, possiamo dunque affermare che sia la somministrazione a dose singola che continuativa di probiotici umani, ceppi di lactobacilli ed enterococci in questo caso, è in grado di modulare la composizione del microbiota, anche umano, oltre ai livelli di SCFAs, fattori importanti nella nostra salute.

Lo studio suggerisce dunque un possibile impiego terapeutico di probiotici derivanti dal nostro stesso microbioma intestinale nel trattamento di svariate patologie ad esso associate."

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Ultima Modifica 3 Anni 10 Mesi fa da miciofelix.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Alernd

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